mercoledì 14 aprile 2021

LA CASA DELL'INCESTO di Anais Nin

Ascoltava una musica che non potevamo sentire, mossa da allucinazioni che non potevamo vedere.
- Anais Nin, La casa dell'incesto, 79

TITOLO: La casa dell'incesto
AUTRICE: Anais Nin
EDITORE: Universale Economica Feltrinelli
SINOSSI: "La casa dell'incesto" è la storia della dolorosa situazione di una donna divisa, incapace di trovare un collegamento tra il corpo e la propria vita emotiva. "Ho scritto le prime due pagine del mio nuovo libro in uno stile surrealista," annota nel suo diario la Nin nell'aprile del 1932. E in effetti si tratta di un testo audacemente sperimentale, sospeso tra il romanzo e la prosa lirica, che rappresenta il felice punto d'incontro tra i due momenti fondamentali dell'ispirazione di Anais Nin: da una parte, la ricerca di una totale e potente naturalezza nell'esprimere la vita e l'emozione dei sensi; dall'altra, il proposito di "procedere dal sogno per entrare nel dato sensibile", cioè di immergere l'esperienza onirica nel flusso della vita quotidiana, accostandosi alle ricerche del gruppo surrealista. Nasce così quello che è, forse, il libro letterariamente più elaborato e intenso della Nin: un racconto allucinato, "stratosferico", caratterizzato da una prosa sontuosa e musicale, da una ragnatela sottile ma fortissima di immagini e di suoni, "la mia stagione all'inferno", come ebbe a definirlo l'autrice stessa. "Tutto quello che so è contenuto in questo libro scritto senza testimoni, un edificio senza dimensioni, una città appesa al cielo."

RECENSIONE: 
Provate a immaginare di poter trasformare un dipinto di Dalì in un romanzo, trasferendo nelle parole tutte quelle sensazioni oniriche evocate dalle immagini. 
Ecco, questo è proprio ciò che ho provato leggendo La casa dell'incesto (House of Incest, 1936) di Anais Nin.

Un romanzo breve scritto in uno stile surrealista, caratterizzato da una prosa poetica, sinuosa, fatta di visioni variopinte che si susseguono con una fluidità meravigliosa, che lascia senza fiato.
Questo libro si addentra nella dimensione più profonda e nascosta dell'inconscio, partendo proprio dall'esplorare l'affascinante universo dei sogni.

Una sonnolenza. Amavo la facilità, la cecità e la soavità di viaggiare sull'acqua che mi trasportava oltre gli ostacoli. L'acqua era lì a trasportarti come un enorme ventre; c'era sempre acqua su cui riposare e l'acqua trasmetteva le vite e gli amori, le parole e i pensieri.
- Anais Nin, La casa dell'incesto, 19

Un viaggio onirico, enigmatico, esotico e senza interruzioni. 
Siamo trasportati da un flusso ininterrotto di immagini, muovendoci da un luogo a un altro, da un mondo a un altro, con estrema facilità. 
In apparenza appaiono come sposamenti senza senso, perché è questo che ci suggerisce la nostra razionalità; eppure percepiamo un filo sottile che lega tutto quanto indissolubilmente. 
Atlantide, Bisanzio, una mansarda, la casa dell'incesto...  diventano tutti portavoce di simboli. 
Così come i misteriosi personaggi che incontriamo nel corso della lettura, i quali prendono ispirazione dai conoscenti reali della Nin.
Ogni cosa era fatta per restare immobile nella casa dell'incesto, perché tutti avevano una grande paura del movimento e del calore, una così grande paura che tutto l'amore e tutta la vita potessero scorrere via e disperdersi.
- Anais Nin, La casa dell'incesto, 59

Il tempo in questo universo surreale si misura nel qui ed ora: non c'è un prima o un dopo, ma tutto avviene nell'istante stesso in cui leggiamo, senza ritornare al passato o prevedere il futuro. 
Una percezione del tempo che si accorda perfettamente con quella del nostro inconscio.
Spazio e tempo perdono la loro oggettività ne La casa dell'incesto, e diventano due dimensioni mutevoli e sfuggenti, proprio come avviene nel sogno.

Sentivo battere le pulsazioni del cuore, udivo i passi dei miei sogni e il battere del tempo si perdeva tra loro come il volto della verità.
- Anais Nin, La casa dell'incesto, 61


Mi fermo qui nel parlarvi di questo libro perché non saprei come descrivere ancora la sua immensa bellezza.
Poesia, delirio, amore, solitudine, dolore, verità, menzogne, immaginazione si mescolano all'interno di queste pagine, dando origine ad un esplosione di sensazioni violente e d'impatto.
Che dire... super consigliato!!
Sicuramente io recupererò altri libri di Anais Nin, e approfondire tutte le sfumature di questa autrice dalla personalità davvero affascinante.

Caro FANTASMAGORICO LETTORE
se sei giunto fin qui sei il mio eroe del cuore e ti ringrazio!
Inoltre, se il libro recensito ti ha incuriosito e provi una perturbante e insana voglia di leggerlo, puoi agevolmente cliccare QUI.
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lunedì 12 aprile 2021

IL PETALO CREMISI E IL BIANCO di Michel Faber

Attento. Tieni la testa a posto: ti servirà. La città in cui ti conduco è vasta e intricata, e tu non ci sei mai stato prima. Puoi immaginare, da altre storie che hai letto, di conoscerla bene, ma quelle storie ti hanno illuso, accogliendoti come un amico, trattandoti come se fossi uno del posto. La verità è che tu sei un alieno, in tutto e per tutto, arrivato da un altro tempo e da un altro luogo.
- Michel Faber, Il petalo cremisi e il bianco, 7

TITOLO: Il petalo cremisi e il bianco
AUTORE: Michel Faber
EDITORE: Einaudi
TRADUTTORE: Elena Del Pra, Monica Pareschi
SINOSSI: Londra 1875. Dall'esile candela della sua stanza nel bordello della terribile Mrs Castaway, Sugar, una prostituta di diciannove anni, la più desiderata in città, cerca la via per sottrarre il proprio corpo e l'anima al fango delle strade. Dai vicoli luridi e malfamati Michel Faber ci guida, seguendo la scalata di Sugar, fino allo splendore delle classi alte della società vittoriana, dove violiamo l'intimità di personaggi terribili e fragili, comunque indimenticabili. Come Rackam, il giovane erede di una grande fortuna che diverrà l'amante di Sugar, e sua moglie, l'angelica e infelice Agnes.

RECENSIONE:
1875. Ci troviamo tra le oscure e squallide strade di Church Lane e, come dei viaggiatori in attesa della loro guida, veniamo subito raggiunti da una voce intima e cordiale: la nostra fedele accompagnatrice.
Ha una storia da mostrarci, e per far ciò è di vitale importanza seguire pazienti le sue indicazioni. Districarsi in questa giungla di sudiciume, miseria e individui promiscui non è semplice, ma solo in questo modo possiamo raggiungere i contatti giusti: persone normali, totalmente diverse tra loro, ma che, per un motivo o per un altro, hanno incrociato le loro strade con quella di Sugar.

Ma chi è Sugar?
Una prostituta, ma non una qualsiasi. 
Nonostante la giovane età, il suo nome è uno dei più noti nel settore, e questo non tanto per i suoi egregi servizi, ma quanto per una caratteristica singolare: Sugar sa leggere... e legge anche tanto!
Questa sua abilità le permette di intrattenere qualsiasi genere di conversazione con i clienti, esprimendosi come una vera donna colta.
In aggiunta, Sugar è un'abile scrittrice, e non passa notte senza aver revisionato quello che un giorno spera essere il suo romanzo d'esordio: una vicenda cruenta, intrisa di sanguinose vendette, che ha come protagonista nientemeno che una spietata prostituta.

Gli uomini sono tutti uguali. Se c'è una cosa che ho imparato nel corso della mia vita sulla Terra, è questa. Gli uomini sono tutti uguali. Come posso affermarlo con tanta convinzione? Ho forse conosciuto tutti gli uomini che è possibile conoscere? Ebbene sì, caro lettore, forse è proprio così.
- Michel Faber, Il petalo cremisi e il bianco

A lasciarsi incantare da questa donna dall'aspetto così inusuale e dai talenti impensabili è il giovane William Rackham, futuro titolare delle Profumerie Rackham.
Un dandy perdigiorno, che non ha nessuna intenzione di accorciarsi le maniche e assumersi le responsabilità di un vero imprenditore, preferendo allo studio degli affari attività come la letteratura, la scrittura, l'arte e... l'andare a prostitute.
Ebbene sì, William necessita di sfogare in qualche modo tutte le sue frustrazioni: Henry, suo fratello e primogenito Rackham, ha deciso di rinunciare alle profumerie per dedicare interamente la sua esistenza a Dio e alle opere buone; suo padre continua costantemente a ridurgli la rendita, incitandolo a prendere seriamente le redini dell'impresa di famiglia; e, per concludere in bellezza, la delicata salute di sua moglie Agnes peggiora di giorno in giorno, e le sue continue stramberie lasciano presupporre una malattia mentale in atto.
Tutto l'universo sembra andargli contro, finché, in una delle sue scorribande tra bordelli, non incontra Sugar.

Inutile dire che William rimane sorpreso e meravigliato dalla sua grande intelligenza e dai suoi modi raffinati, e inevitabilmente se ne innamora. 

Deciso ad averla tutta per sé, si rende conto che ha bisogno di soldi per riuscire nel suo intento... e dove prenderli se non dalle Profumerie?
Da questo momento in poi la vita di entrambi andrà incontro a grandi cambiamenti.
William finalmente prende in mano la gestione della sua azienda, conducendo le Profumerie Rackham ad un enorme successo, e Sugar si ritroverà a condurre una vita ben diversa dalle sue aspettative.

Now sleeps the crimson petal, now the white;
Nor waves the cypress in the palace walk;
Nor winks the gold fin in the porphyry font.
The firefly wakens; waken thou with me.
-Alfred Tennyson, The Princess: Now Sleeps the Crimson Petal


Il petalo cremisi e il bianco (The Crimson Petal and The White, 2002) è un romanzo intenso, denso e completo da tutti i punti di vista. 

Lo stile di Faber è curato, scorrevole e particolareggiato. Le descrizioni dettagliate permettono una ricostruzione storica fedele e realistica, evocando magnificamente l'epoca vittoriana.

L'ambientazione è estremamente viva: ogni aspetto della città, dalle strade più sudice agli edifici più nobili, è ritratto con grande maestria.
In questo senso, non è difficile immaginare il puzzo di marcio dei quartieri più malfamati o, al contrario, il profumo degli immensi campi di lavanda delle Profumerie Rackham.
Tutto giunge nitido ai nostri sensi, e ci ritroviamo disgustati e inebriati dalla potenza descrittiva di questo libro.

Assistiamo in prima persona al vivere dei personaggi, alle loro relazioni, ai loro pensieri ossessivi, alle loro paure.
Ci scontriamo con le terribili condizioni di vita delle prostitute; vediamo come vengono trattate, usate e disprezzate; impariamo i loro rituali assurdi che attuano dopo ogni rapporto.
La crudezza di alcune scene (non vengono risparmiati i dettagli più spinti) permettono cogliere anche la depravazione interiore di "signori distinti".

Sugar è diversa dalle sue "colleghe"
A tredici anni era già sulla strada. Ha vissuto un'infanzia che nessuno potrebbe mai realmente immaginare, eppure questo non l'ha ostacolata nell'alimentare dentro di sé uno spirito ribelle.
Non si arrende davanti al suo destino e non se ne lascia condizionare, ma vede la salvezza nelle sue capacità e un modo per poter sfuggire da questa ignobile condizione.

A dispetto di quello che ci si potrebbe immaginare, in questo libro non è presente nessuna storia d'amore (forse una, ma è stata stroncata nel bel mezzo della lettura, distruggendo il mio debole cuore).
William crede di essere innamorato di Sugar, che in un certo senso diventa il motore della sua nuova vita, ma in realtà è solo il desiderio del possesso a occupare il suo animo.

Parlando del giovane Rackham, è uno dei personaggi che ho trovato fastidioso fin dalla sua prima comparsa. Egoista e autocommiserevole!
Eppure, non posso negare che è uno dei personaggi più dinamici del libro, e mi ha particolarmente affascinato la sua graduale trasformazione da giovanotto indolente a uomo di grande successo.

Durante la narrazione, inoltre, si susseguono una sfilza di personaggi più o meno secondari, e tutti sono caratterizzati alla perfezione, tanto che è difficile relegarli a un banale ruolo marginale (questo vale anche per le domestiche più a latere!).
Faber ci lascia entrare nelle loro vite, esplorandone ogni aspetto. Conosciamo i loro desideri, le loro paure, i loro pensieri più intimi... Li osserviamo e ci affezioniamo a loro.

Il finale rimane aperto. Non c'è una vera e propria conclusione, ed è come se, chiuso il libro, nella nostra mente la storia continuasse... e ognuno di noi può lasciarsi trasportare dalla propria fantasia, dando vita a un seguito o a un epilogo.
A me piace pensare che in un un mondo parallelo le vite di questi personaggi stiano proseguendo, e chissà se Sugar riuscirà a coronare il suo sogno.

In conclusione, mi sento di consigliare questo malloppo di quasi mille pagine? Assolutamente.
In particolar modo ai lettori pazienti (è una lettura dai ritmi più pacati) e agli appassionati di epoca vittoriana, poiché la ricostruzione storica è fenomenale e accurata.

Caro FANTASMAGORICO LETTORE
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sabato 3 aprile 2021

UNIVERSO JODOROWSKY Conversazioni su vita, arte, psicomagia e altri imbrogli sacri di Gilles Farcet

Io sono come l'Universo. Te lo dico senza megalomania, perché è semplicemente normale. Come l'Universo, quindi, sono in perpetua espansione. Ciò che mi interessa più di tutto è vedermi risvegliato. E' come se mi fossi seduto in riva a un fiume con i piedi nell'acqua e lo sguardo che scorre. Vedo passare il fiume della mia vita e mi domando se le mie capacità in qualche modo diminuiscano.
- Universo Jodorowky, Gilles Farcet, 92
TITOLO: UNIVERSO JODOROWSKY Conversazioni su vita, arte, psicomagia e altri imbrogli sacri
AUTORE: Gilles Farcet
EDITORE: Edizioni Spazio Interiore
COLLANA: Nonordinari
TRADUTTORE: Silvia Tusi
SINOSSI: «Piacere, Jodorowsky» e una vigorosa stretta di mano con il noto personaggio sono la sensazione che si trae dalla lettura di questo libro. Attraverso due interviste nell’arco di quindici anni (1989-2004), Gilles Farcet ci mostra l’umanità e le debolezze di Alejandro Jodorowsky, il suo percorso iniziatico e artistico, l’evoluzione della sua consapevolezza fisica e mentale. Un’opera che mette il lettore davanti a un Alejandro «Jodo» Jodorowsky quasi in carne e ossa, presentandolo nei suoi aspetti più intimi e personali. Cosa vuol dire realmente invecchiare? Come si affronta il dolore per la perdita improvvisa di un figlio? Quant’è impegnativo portare avanti un rapporto di coppia davvero evolutivo e profondo? Attraverso le risposte, di Jodo e dei suoi amici e familiari più vicini, si entra in un universo fatto di esperienze forti e spesso violente, illuminazioni repentine e fallimenti colossali: un vero benvenuto nel personalissimo universo jodorowskiano, in cui non ci si prende troppo sul serio e si gioca a carte con le forze più misteriose del cosmo.

RECENSIONE:
Chi è Alejandro Jodorowsky?
Cineasta, fumettista, attore teatrale, romanziere, tarologo,...
Un personaggio estremamente ecclettico e creativo, che a fatica può essere inquadrato in una specifica categoria. 
Jodorowsky sfugge da ogni possibile convenzione: non è mai fermo, ma sempre proiettato verso un costante e continuo mutamento, e questa dinamicità lo rende imprevedibile e indecifrabile agli occhi di molti.
Queste sue caratteristiche si riflettono inevitabilmente nella sua arte, in particolare nei suoi film più iconici: El topo (1970) e La montagna sacra (1973).
Entrambi le pellicole hanno sconcertato e affascinato milioni di spettatori, conferendo ad Alejandro il titolo di personalità conturbante e... magica.
Ad accrescere ulteriormente questa sua fama mistica sono i suoi incontri settimanali, da lui chiamati Gabaret Mystiquedove offre letture gratuite di Tarocchi e prescrive atti psicomagici.
Penserete che il signor Alejandro Jodorowky si esaurisca qui?
Ebbene, non è così.
A mostrarci un'altra parte dell'universo Jodorosky, quella più intima e nascosta, è il giornalista francese Gilles Farcet.

Nel vecchio pianeta, nel mezzo di infiniti stati dell'estasi che popolano l'universo, un signore piuttosto vecchio con un uomo piuttosto giovane.
L'uomo piuttosto giovane chiede cose all'uomo piuttosto vecchio giocando il gioco della non-conoscenza, e l'altro gli risponde con il gioco della conoscenza.
- Universo Jodorowsky, Gilles Farcet, 85

La prima intervista riportata risale al 1989.
Alejandro ha sessant'anni, ed è con immensa benevolenza che accoglie in casa sua il giovane e trepidante giornalista. 
Bueno... 
Così inizia la lunga conversazione che ci condurrà alla scoperta della vita singolare di "Jodo", come viene amichevolmente chiamato da Gilles.
Si comincia questa avventura con una piccola tappa in Cile, la sua terra d'origine. 
Un luogo dall'atmosfera magica e poetica che inevitabilmente ha influenzato la creatività del giovane Alejandro, nonostante, in seguito, abbia deciso di abbandonarlo per rinascere in un nuovo paese: la Francia.
Da qui la sua carriera d'uomo d'arte inizia a evolversi: da scrittore di pantomime si avvicina sempre di più al cinema, dando vita al cinema iniziatico.  

Un cinema nel quale ci si incammina verso una presa di coscienza sempre più acuta. Per me l'iniziazione non è altro che il fatto di diventare più coscienti. Coscienti di che? Della totalità.
- Universo Jodorowsky, Gilles Farcet, 55

I critici lo giudicano un regista d'avanguardia, che sa dar vita a creazioni forti e vive.
In effetti, la visione dell'arte che possiede Jodo è davvero interessante... essa diventa un mezzo che fornisce la possibilità all'uomo di raggiungere la propria ricerca spirituale.

In questa intervista scopriamo come Jodo si è avvicinato al mondo arcano dei Tarocchi, divenendo uno dei più importanti tarologi del nostro tempo, e come sono iniziate le sue prime conferenze a riguardo, note oggi con il nome di Gabaret Mistique.

Lentamente entrano a far parte della sua arte iniziatica anche i fumetti, o comics come ama chiamarli lui, avviando numerose collaborando con importanti disegnatori.
Ma Jodo non si ferma qui, e sperimenta anche la scrittura di veri e propri romanzi!

Sembra un essere instancabile, pieno di energie positive e di infiniti progetti fantasmagorici da realizzare, ma rimane pur sempre un uomo, e nella sua vita non sono mancate delusioni e sofferenze.
Il fallimento del progetto del film Dune di Frank Herbert, seguito dalla prematura e dolorosa scomparsa di suo figlio sono state dure prove per Alejandro, e ci è voluto del tempo per poter metabolizzare questi eventi.


Passano quindici anni, è l'anno 2004, e Gilles decide di cimentarsi in una nuova intervista con il signor Jodorowsky, ormai settantenne.
Molte cose sono cambiate nella sua vita (una nuova casa, una nuova compagna, nuovi progetti), ma non la sua bontà e la sua grande creatività.
La vecchiaia non sembra rappresentare un ostacolo al suo essere dinamico, anzi si trasforma in una nuova consapevolezza di se stesso, che lo spinge a guardare il mondo che lo circonda con un'attitudine diversa.

La terza e ultima parte del libro è dedicata alle testimonianze di alcune persone che hanno condiviso con Jodorowsky esperienze importanti e indimenticabili, persone non legate esclusivamente alla sua famiglia o ai suoi colleghi di lavoro.
Nonostante ognuno di loro abbia vissuto un proprio e memorabile episodio con Jodo, tutti giungono alla medesima conclusione: che Jodorowsky è un uomo coerente con se stesso, dalla grande bontà e generosità.

Ogni romanzo, ogni libro profondo è un regalo dell'autore all'umanità. Lo scrittore investe tutto il suo tempo e tutta la sua energia nella creazione sapendo che non guadagnerà praticamente nulla. Che dono magnifico! Sì, gli scrittori sono dei benefattori del genere umano.
- Universo Jodorowsky, Gilles Farcet, 75

Universo Jodorowsky (2017) è il libro perfetto per chi vuole conoscere o approfondire la figura di Alejandro.
Non c'è il rischio di annoiarsi, se è quello che temete, poiché, a differenza di una semplice biografia o autobiografia, la  vivacità che anima l'intervista rende il lettore estremamente partecipe ai numerosi racconti e aneddoti di Jodo.
Attraverso queste conversazioni abbiamo la possibilità di andare oltre la superficie di questo notorio personaggio, scoprendo chi è veramente: un universo in continua espansione.

Ringrazio di cuore Spazio Editore per la fantasmagorica possibilità di collaborazione!

Caro FANTASMAGORICO LETTORE
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sabato 27 marzo 2021

VENERE IN PELLICCIA di Leopold von Sacher-Masoch

Susciti incendi, e sei di ghiaccio. Avvolgiti nella tua pelliccia da despota, che a nessun'altra si addice come a te, crudele Dea della Bellezza e dell'Amore!
- Leopold von Sacher-Masoch, Venere in pelliccia, 24

TITOLO: Venere in pelliccia
AUTORE: Leopold von Sacher Masoch
TRADUTTORE: Giulio De Angelis e Maria Teresa Ferrari
EDITORE: SE
COLLANA: Testi e documenti
TRAMA: "Sia principessa o contadina, sia che indossi l'ermellino o il mantello foderato di pelo d'agnello, sempre questa donna con la pelliccia e la frusta, che rende l'uomo suo schiavo, è una mia creatura". Con queste parole lo scrittore galiziano Leopold von Sacher-Masoch (1836-1895) ha tratteggiato l'ossessivo fantasma della propria esistenza e della propria fantasia artistica, quell'immagine di donna - preludio alle dispotiche e crudeli figure femminili della letteratura fin de siècle - che ha possentemente ispirato la più nota delle sue opere, la "Venere in Pelliccia", qui presentata nella seconda e definitiva edizione del 1878. Con uno scritto di Gilles Deluze.

RECENSIONE:
Severin von Kusiemski è un aristocratico galiziano, un giovane dal carattere inusuale e dall'animo sensibile, che, per una bizzarra coincidenza, comincerà a narrare una storia eccezionale, al limite della follia... la storia di come una donna è riuscita ha sconvolgere totalmente la sua vita.

La prima volta che Severin posò gli occhi sulla principessa Wanda Dunajew non poteva credere a quello che vedeva.
Davanti a lui non vi era una semplice donna stupenda, seducente e irresistibile, ma si ergeva una vera e propria divinità: una bellissima Venere.

I suoi morbidi e diabolici capelli rossi e suoi luminosi e violenti occhi verdi sono di una magnificenza ultraterrena, che soggioga senza riserve il cuore di Severin.

Nasce in lui un irrefrenabile desiderio: Severin brama il dolore e la sofferenza che solo questa dea, crudele e tirannica, può provocargli, e vuole ad ogni costo diventare il suo schiavo.

Se non posso godere interamente delle gioie dell'amore, voglio gustare sino alla feccia i suoi dolori e i suoi tormenti; voglio essere maltrattato, tradito dalla donna che amo, e più crudele sarà, tanto meglio. Anche questo è un piacere!
- Leopold von Sacher-Masoch, Venere in pelliccia, 49

Ecco che viene stipulano un contratto.
D'ora in avanti Severin non sarà altro che Gregor, lo schiavo della principessa Wanda, la quale avrà il diritto di fare di lui ciò che vuole: di punirlo, di umiliarlo, di picchiarlo e, addirittura, di ucciderlo se è questo il suo desiderio. E sarà solo lei che potrà decidere quando rendergli la libertà.
Sorge, così, la Venere in pelliccia: la glaciale despota distesa sull'ottomana e avvolta nella morbida pelliccia scura, colei che prova soddisfazione e piacere nello sferzare le più dure frustate sul corpo sofferente del suo martire.

È una potenza dolce, dolorosa e arcana a sospingerci, e noi smettiamo di pensare, di sentire, di volere, ci lasciamo sospingere senza chiedere dove.
- Leopold von Sacher-Masoch, Venere in pelliccia, 53

Venere in pelliccia (Venus im Pellz, 1878) viene considerato uno dei più importanti capolavori della letteratura tedesca, e non posso che essere completamente d'accordo.

Lungi dall'essere un romanzo erotico incentrato esclusivamente su una relazione masochista, termine che non a caso deriva dal cognome dell'autore, la storia di Severin e Wanda pullula di interessanti e profondi spunti di riflessione, in primis sul concetto di bellezza e di arte

Il nostro protagonista è un vero e proprio esteta: un uomo che tende a concepire la sua stessa esistenza come arte. 
Difatti, il piacere che ricerca non deriva tanto dalla sofferenza inferta da Wanda e dalle sue frustate, ma quanto nel godere della visione di una donna bellissima e crudele, con indosso la sua pelliccia, che sta per infliggergli dolore. Un'immagine che diventa a tutti gli effetti un'opera d'arte per Severin. 

Come se non bastasse, il romanzo è ricco di riferimenti ad artisti, statue e dipinti famosi, e importanti città d'arte, come Firenze, fanno da sfondo alla vicenda.

L'autore, inoltre, indaga in un modo tutto particolare il rapporto uomo-donna, delineandolo fondamentalmente tramite la metafora per eccellenza del martello e dell'incudine... c'è sempre nella coppia chi prevarrà sull'altro e chi, invece, dovrà sottomettersi al suo volere. 
 
I personaggi sono straordinari e dinamici, e, attraverso le loro parole e le loro azioni, Masoch mostra al lettore alcuni conturbanti aspetti psicologici dell'essere umano.

Tutta la vicenda è narrata dal punto di vista di Severin, che altro non è che l'alter ego dello stesso Masoch, il quale ebbe una vita privata molto curiosa, costellata da relazioni amorose che ricalcano quella tra Severin e Wanda.   
Grazie alle sue parole riusciamo a esplorare una dimensione psichica controversa e affascinante, finendo per trascinarci nel suo costante struggimento e desiderio.
Wanda è sicuramente un personaggio affascinante, singolare e imprevedibile, una figura complessa da descrivere e dalle molteplici sfaccettature.
Ci appare come una divinità pagana, fredda, crudele e lussuriosa, eppure sotto queste vesti c'è qualcosa di più, un qualcosa di inaspettato e diverso dal ruolo che le affida in un primo momento Severin.

Lo stile di Sacher-Masoch è incantevole: elegante, sinuoso e, aggiungerei, baroccheggiante
Nel narrarci questa vicenda turbolenta, intrisa di perversioni e sentimenti di bramosia, non è mai volgare o brutale
Persino nel descrivere le scene più "cruente" e forti non viene meno questa sua raffinatezza. 

Concludo, a mal in cuore, dicendo che Venere in pelliccia è stata una lettura straordinaria e indimenticabile, e le cose da dire a riguardo sarebbero tantissime, ma spero che questa piccola e umile recensione abbia destato la vostra curiosità.

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MOONACRE. I SEGRETI DELL'ULTIMA LUNA | Il cavallino Bianco di Elisabeth Goudge

Per te nessun passato, cavallino, né rimpianto, né futuro da temere nella foresta d'argento... Sotto la luna, solo il presente ti aspett...