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martedì 13 luglio 2021

ANAIS NIN. NEL MARE DELLE MENZOGNE di Léonie Bischoff

Devo tuffarmi dove non si tocca, per trovare le parole... Nel mare delle menzogne.
- Léonie Bishoff, Anais Nin. Nel mare delle menzogne, 40

TITOLO: ANAIS NIN. Nel mare delle menzogne
AUTRICE: Léonie Bishoff
EDITORE: L'ippocampo
TRADUZIONE: Giovanni Zucca
SINOSSI: In questo graphic novel di grande potenza onirica e sensuale, bello quanto un'opera Arte déco, ipnotico quanto un quadro di Klimt, con l'aiuto di una magica matita dalla mina multicolore Léonie Bishoff illustra la relazione passionale di Anais Nin con Henry Miller, rivelandone la personalità frammentata, in cerca di emancipazione e di assoluto.

RECENSIONE:
Ebbene sì. Alla fine non ho resistito alla tentazione di leggere questa splendida graphic novel dedicata interamente ad Anais Nin, ormai una delle mie scrittrici preferite in assoluto.

ANAIS NIN. Nel mare delle menzogne (ANAIS NIN. Sur la mer des mensonges, 2020) di Léonie Bishoff è un graphic novel dallo stile unico e coinvolgente, che riprende e illustra le pagine del diario senza censura della Nin, per la precisione quelle tratte da Henry & June (vi lascio il link della mia recensione a riguardo) con l'aggiunta di ulteriori avvenimenti ripresi da altri suoi scritti.

La Bishoff è riuscita con straordinaria abilità a cogliere e a trasmettere la vera essenza delle parole di Anais Nin, trasformandole e animandole in tavole mozzafiato
Esse tratteggiano con grande delicatezza una donna dalla personalità intricata e seducente, in continua evoluzione, che ha scelto di sviscerare la parte più nascosta di sé servendosi dell'immaginazione.

Mi appellerò sempre alla magia e al mistero per esprimere ciò che sento.
- Léonie Bishoff, Anais Nin. Nel mare delle menzogne, 73

In queste pagine ci scontriamo con una Anais divisa, frantumata, che involontariamente ha seminato vari pezzetti di sé nelle mani di persone molto importanti per lei.
Il caro e dolce Hugo, suo marito, il suo amore intramontabile e sicuro; Eduardo, il suo bizzarro cugino, con il quale condivide una sofferta relazione incestuosa; Allendy, lo psicoanalista di suo cugino, un uomo brillante che l'ha aiutata ad osservarsi da una prospettiva diversa, una prospettiva insidiosa e dolorosa: quella di una bambina che non ha mai superato un trauma lontano e nascosto.
Come dimenticare poi l'enigmatica June, la moglie di Henry Miller. Una donna che ha costruito tutta la sua vita su un'infinità di bugie e tanta finzione, dimenticando e distruggendo ogni rimasuglio di verità. 
Infine c'é Henry Miller.

E' un artista non c'è dubbio. Sensibile, curioso e anche allegro.
Strizza gli occhi come un vecchio saggio, e sembra inebriarsi di vita.
E' solido, spontaneo. Intenso.
Henry è come me.
- Léonie Bishoff, Anais Nin. Nel mare delle menzogne, 31

La relazione che intessono è intrisa di arte, intensa passione e scrittura. 
Le loro personalità e la loro visione della letteratura così opposte si completano vicendevolmente, dando vita ad un'unione unica e irripetibile. 

Non scriverò mai come un uomo. Voglio scrivere come una donna. Scrivere ciò che è indicibile, le intuizioni, i brividi.
Farò della mia vita un'opera d'arte, e inventerò una lingua per raccontarla.
Io credo nella magia.
- Léonie Bishoff, Anais Nin. Nel mare delle menzogne, 31

Fin da subito ho amato lo stile inconfondibile dell'illustratrice, contraddistinto dall'impiego peculiare di matite dalla mina multicolore
Questa tecnica singolare riesce a creare un'atmosfera molto suggestiva, rarefatta e onirica (una scelta che ho trovato davvero interessante e in linea con la figura di Anais).
Tutte le tavole sono caratterizzate da un tratto morbido, sinuoso, essenziale e minimale, che richiama enormemente la fluidità e l'eleganza della scrittura della Nin.
L'aspetto onirico dell'opera, inoltre, è amplificato dall'inserimento di alcuni disegni chiaramente ispirati al romanzo surrealista per eccellenza dell'autrice, La casa dell'incesto, che Léonie rende meravigliosamente nel suo stile multicolore. 
Questi intervalli surreali si inseriscono di tanto in tanto al defluire dei pensieri e delle vicende racchiuse nella graphic novel, generando una sorta di sospensione del tempo e dello spazio che personalmente ho trovato fantastico.

Concludo consigliandovi sentitamente questa graphic novel, perché saprà come introdurvi, coinvolgervi e appassionarvi alla vita di una donna che non ha mai smesso di credere nella magia, nell'amore e nella forza dell'immaginazione. 

mercoledì 17 marzo 2021

COTTON TALES, Volume due di Loputyn

Nelle ore più buie e silenziose, quando non ci sono più distrazioni, l'illusione crolla.
Questo posto si mostra per ciò che è, terrificante e sospeso nel silenzio.
- Loputyn, Cotton Tales Vol. 2, 6
TITOLO: Cotton Tales, vol. 2
AUTRICE: Loputyn
EDITORE: Shockdom
COLLANA: Fusion
GENERE: Fumetto
TRAMA: Alla Villa dei Moran è palpabile l'eccitazione per l'imminente evento, il più atteso dai nobili delle città vicine: il ballo in maschera che si prospetta uno sfarzoso successo. Nicholas, Letizia e Cristopher, ora uniti, si aspettano che la festa sia un'occasione di divertimento che gli permetta di lasciarsi alle spalle preoccupazioni e dolori, ma nella vita dei tre non sembra esserci posto per la tranquillità: alle porte della villa busseranno per Nicholas i fantasmi del passato che, ormai, non possono più aspettare.

RECENSIONE:
I giorni passano e Nicholas continua a non ricordare nulla del suo passato
I segreti all'interno di villa Moran si infittiscono ancora di più, e il mistero che ruota attorno ai bizzarri conigli bianchi, i Sylvilagus, continua a rimanere irrisolto. 
Cosa sono? Perché non tutti possono vederli? Quali sono i loro poteri? 
Nonostante provi a celare la sua sofferenza, Nicholas non riesce a non cadere in un tetro sconforto.
Ad attenuare questa tortura, però, è la profonda amicizia che lo lega a Cristopher e Letizia, i suoi due migliori amici. 
Il loro rapporto così sincero, leale e puro, non solo impedisce a Nicholas di precipitare nell'oblio della follia, ma aiuta ciascuno di loro a prendere coraggio e affrontare i propri demoni, interiori e non solo.

Nel frattempo, l'atmosfera ambigua e minacciosache solitamente regna a villa Moran, sembra mitigarsi dietro l'imminente ballo in maschera
La villa risplende più che mai in questo clima festoso e gioioso, ma, purtroppo, è solo una tetra e triste illusione. 

«Perché non ti vuoi mostrare?» 
«Perché non credo tu sia pronto per vedere il volto di un fantasma».
- Loputyn, Cotton Tales Vol. 2, 12

A villa Moran ogni cosa è finzione. 
Nulla è ciò che appare, e la verità si nasconde in luoghi che non possono essere visibili, o per lo meno, non a tutti. 

La presa di questa consapevolezza da parte dei protagonisti non sarà semplice, e una lenta e amara discesa nel buio li attenderà... Ma sarà indispensabile per ritrovare la luminosa e inaspettata verità. 

Siamo conigli in un mondo di cacciatori. 
E tu ti sei gettata dritta tra le fauci del peggiore. 
- Loputyn, Cotton Tales Vol. 2, 83
Cotton Tales Vol. 2 (2019) di Loputyn (Jessica Cioffi) è il capitolo conclusivo di questo splendido e macabro fumetto. 

In questo volume entriamo nel vivo della storia, una storia che incuriosisce e stupisce costantemente il lettore.
L'imprevedibilità degli sviluppi della trama impedisce ogni tipo di previsione e costringe a una lettura incentrata sul momento: si possono costruire ipotesi, ma non si è mai certi di quello che potrebbe accadere nella pagina successiva.
Questo aspetto, che ho apprezzato moltissimo, non fa altro che rendere la storia ancora più coinvolgente e misteriosa.

Inoltre, l'importanza attribuita ai piccoli dettagli è affascinante: essi diventano i portatori di profondi significati. E non vi dico quanto mi abbia colpito questo mondo nascosto. 
È percepibile la presenza costante di forze contrapposte: luce e oscurità; bianco e nero; visibile e invisibile; bene e male. Concetti in eterno contrasto tra loro, sebbene inscindibili. 

Dal punto di vista stilistico si possono notare delle importanti differenze con il precedente capitolo.

I colori, nonostante mantengano una sostanziale tendenza a tonalità  delicate e tinte pastello, sono più intensi e scuri.
Il blu, con tutte le sue sfumature, diventa il protagonista indiscusso del novantanove per cento delle tavole.
Non a caso buona parte della storia si svolge nelle ore notturne, nelle quali solo la luce pallida della luna rischiara e attenua l'intensità di questo colore.
L'uso di queste tonalità evocano un'atmosfera tetra e sognante, che genera contrastanti sensazioni di tranquillità e inquietudine.
Inoltre, gli stessi disegni hanno subito una notevole trasformazione.
Considerando che tra la pubblicazione del primo volume e il secondo sono trascorsi quattro anni, credo sia normale che lo stile dell'autrice abbia subito un'evoluzione in questo arco di tempo.

Una vita rinchiusa in una torre di bugie. "Per proteggermi", dice.
Le menzogne e le illusioni sono diventate il mio mondo, la mia realtà.
Una gabbia le cui sbarre ho rafforzato io stessa.
- Loputyn, Cotton Tales, Vol.2, 95


Anche questa volta la caratterizzazione grafica dei personaggi è strabiliante, e non  ho potuto non amarli tutti. 
In questo volume, però, si sposta l'attenzione da Nicholas alla vera protagonista del volume: Letizia.

Letizia è un personaggio affascinante, magnetico ed estremamente dinamico.
La crescita interiore che compie nel corso della narrazione è davvero interessante e toccante. 
Fin da bambina, Letizia si è nutrita di bugie e illusioni per proteggersi dalla solitudine e dall'isolamento in cui è costretta, trasformandole in una vera gabbia.
Si è sempre aggrappa all'ideale di un amore corrisposto... un amore che la ferirà come la più affilata delle lame.
Qualcosa, però, cambierà in lei, e una nuova e profonda consapevolezza la porterà a distinguere la verità dalla menzogna.
Questa trasformazione è da attribuire anche alla presenza e al sostegno di Cristopher e Nicholas. Assistiamo, infatti, a scene di dolce intimità tra i tre protagonisti, e a momenti in cui lacrime e parole non dette si intersecano a sentimenti di vera amicizia

Spendo un ultima parola per il finale: perfetto!
La storia non si conclude veramente, ma ci lascia con un senso di sospensione. Non sappiamo realmente cosa capiterà ai tre protagonisti, e in questo modo si è liberi di immaginare e fantasticare sul loro futuro e sulla loro vita.

Che altro aggiungere se non che ho amato Cotton Tales e che lo consiglio agli amanti del genere e non solo. 

Caro FANTASMAGORICO LETTORE
se sei giunto fin qui sei il mio eroe del cuore e ti ringrazio!
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lunedì 22 febbraio 2021

COTTON TALES, Volume uno di Loputyn

Anche tu ti fai beffe di me, non è così?
E allora odierò anche te.
Fino al giorno della tua morte.
- Loputyn, Cotton Tales, 9

TITOLO: Cotton Tales, vol. 1
AUTRICE: Loputyn
EDITORE: Shockdom
COLLANA: Fusion
GENERE: Fumetto
TRAMA: Il giovane Nicholas scopre al risveglio di essere vittima di un incidente le cui conseguenze gli hanno causato un'amnesia: non ricorda più nulla del suo passato. Non riesce nemmeno a riconoscere il padre né il ragazzo che si prende cura di lui. Nella grande villa che scopre essere la propria casa, Nicholas ha strane e inquietanti visioni, come il fantasma di una giovane ragazza che di notte si aggira per i corridoi.  

RECENSIONE: 
Cosa può esserci di più terribile di un incubo a occhi aperti? 
Quando quel mondo allucinato e pericoloso non è più solo nella nostra mente. 
Quando ogni certezza di essere al sicuro svanisce nel nulla.
Quando quelle paure inconsce cominciano a materializzarsi nella realtà.
Sì, nella realtà... non esiste nessuna via di scampo nella realtà.
Ma, infondo, quale incubo può essere peggiore di quello di perdere totalmente la memoria?

Nicholas, al suo risveglio, si ritrova circondato da un numero incalcolabile di conigli bianchi, che l'osservano con fare bizzarro e inquietante.
Ancora più inquietante, però, è il fatto che è disteso in un letto che non riconosce, in una stanza sconosciuta, all'interno di una maestosa villa totalmente estranea.

Nicholas non ricorda perché è in quel luogo sfarzoso, raffinato e al contempo lugubre e minaccioso. 
Non rammenta nulla di cosa sia accaduto prima del suo risveglio. In verità, ogni traccia del suo passato sembra aver abbandonato definitivamente la sua memoria. 
Non riesce a riconoscere nessun abitante della villa, neppure il giovane e seducente Conte Moran, padrone della villa nonché suo padre!

Tuttavia, la questione più stramba rimane una sola: perché ci sono tutti quei conigli che continuano a seguirlo ovunque??

Totalmente destabilizzato da questa assurda situazione, Nicholas viene rassicurato che la sua è solo un'amnesia passeggera, una conseguenza di un brutto incidente a cavallo, e che non ci vorrà molto prima che la memoria ritorni completamente. 

Nessuno, però, è a conoscenza delle macabre e ricorrenti allucinazioni che tormentano quotidianamente Nicholas.

E se queste spaventose visioni non fossero solo delle semplici alterazioni della realtà da parte della sua immaginazione?

Ogni cosa intorno a Nicholas assume, di giorno in giorno, un aspetto sempre più misterioso e tetro, e, invece di diminuire, i segreti sembrano moltiplicarsi a un ritmo incessante: Christopher, un giovane ragazzo che lavora per suo padre, ammette di odiarlo deliberatamente senza un perché; il fantasma di una ragazza dai lunghi capelli bianchi  che infesta la torre della villa comincia a tormentarlo ogni notte; e infine, due ospiti oscuri, due grandi amici di suo padre, il barone Emil Leverkhunn e la marchesa Gabriela Ward, giungono alla villa, pronti per prendere parte all'organizzazione del ballo in maschera che si terrà proprio lì da loro.

Come se non bastasse, un senso di oppressione e malessere continua a perseguitare Nicholas. 
L'ipotesi che possa esistere un lato oscuro e malvagio del suo passato diventa sempre più plausibile, logorandolo lentamente, e il pensiero di doverlo affrontare lo spaventa più di qualsiasi altra cosa. 

Lo so bene che prima o poi dovrò fare i conti con ciò che è sepolto dentro di me.
Lo so bene... ma ora desidero solo che queste notti non finiscano mai, e di poter continuare a fluttuare nel tempo sospeso nella torre.
- Loputyn, Cotton Tales, 105


Cotton Tales Vol. 1 (2015) di Loputyn (Jessica Cioffi) è un fumetto che definirei estremamente ipnotico e coinvolgente, tanto da rimanerne completamente affascinata e divorarlo in un solo pomeriggio!

L'intera opera evoca un'atmosfera sognante e gotica, e ogni singola pagina riesce a trasmettere sensazioni a dir poco contrastanti, che oscillano tra dolcezza e inquietudine.

Lo stile è davvero elegante e ricercato, e la sua raffinatezza è accentuata da una strabiliante e minuziosa attenzione per i dettagli
L'impiego di colori tenui e delicati, accompagnati da un tratto fine e leggero, donano all'intero fumetto un sapore antico, romantico e nostalgico, richiamando alla mente la fisionomia di una vecchia fotografia sbiadita. 
L'inserimento di elementi che rievocano l'epoca vittoriana, inoltre, non fanno altro che accentuare questa impressione. 

I personaggi, così come alcuni aspetti dell'ambientazione, mi hanno inaspettatamente ricordato i soggetti dei dipinti di Mark Ryden
Questo mio collegamento non è dovuto tanto alla somiglianza in sé, poiché sono due stili completamente diversi, ma quanto per le comuni emozioni ambivalenti che mi hanno suscitato.

Questa ambiguità risiede in primo luogo nello sguardo dei personaggi

"The eyes are the window of the soul", ed è proprio vero! 
In Cotton Tales gli occhi possiedono un potenziale espressivo sbalorditivo, e comunicano più di quello che vorrebbero. 
Dietro quell'ingannevole aspetto innocente e delicato, infatti, si nascondono segreti pericolosi e controversi. 

In conclusione, il mio giudizio complessivo è estremamente positivo, e se siete alla ricerca di una storia misteriosa, malinconica e dalle sfumature dark, ricca di personaggi affascinanti e ambigui, questo è il fumetto che fa per voi.
Vi rivelo che non vedo l'ora di continuare questa macabra vicenda nel secondo e ultimo volume.
Ci sono ancora tanti misteri da risolvere!!


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MOONACRE. I SEGRETI DELL'ULTIMA LUNA | Il cavallino Bianco di Elisabeth Goudge

Per te nessun passato, cavallino, né rimpianto, né futuro da temere nella foresta d'argento... Sotto la luna, solo il presente ti aspett...