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venerdì 14 agosto 2020

Affinità

Ho paura di guardare la notte che preme contro il vetro. Poiché la notte racchiude Millbanks, con le sue ombre fitte; e in una di quelle ombre giace Selina... mi fa scrivere il suo nome qui, diventa sempre più reale, più forte e viva a ogni movimento del pennino sulla carta... Selina.
In una di quelle ombre giace Selina. Ha gli occhi aperti e mi sta guardando.

 

TITOLO: Affinità
AUTRICE: Sarah Waters
EDITORE: TEA
COLLANA: Le Rose di TEA
GENERE: Mystery, Thriller, Ghost Story
TRAMA: Londra, 1874. Margaret Prior, giovane donna di buona famiglia, decide di prestare opera di volontariato nella prigione femminile di Millbanks e portare conforto alle detenute costrette a una vita dietro le sbarre. Tra queste incontra la bellissima e conturbante Selina Dawea, una medium dal volto d'angelo, dotata di poteri soprannaturali. L'attrazione tra le due donne è palpabile, ma a mano a mano che le visite di Margaret alla prigione s'infittiscono, misteriosi eventi le accadono: un lucchetto sparito dalla sua stanza, fiori che appaiono dal nulla, quella donna che sembra sapere tutto di lei e del suo passato e che, soprattutto, sembra innamorata di lei. Sullo sfondo della Londra vittoriana, un romanzo di potere e passione, denso di erotismo, ma oscuro e inquietante, dove mystery e atmosfere gotiche si fondono con esito avvincente. 

@thecovenofphantasmagoricalbook

RECENSIONE:
Margaret Prior è una docile e sensibile ragazza, segnata profondamente dalla prematura morte dell'amato padre.
Tutto il periodo successivo alla scomparsa dell'unica persona che le voleva bene, Margaret precipita in un terribile stato di depressione, una situazione emotiva che, lentamente, la conduce verso una morte certa.
Contrariamente alla sua volontà di dipartire e trovare finalmente la pace, i suoi familiari riescono a metterla in salvo ed evitare per un pelo questo cupo destino.
Seguono mesi e mesi di estenuanti cure, sottoponendo Margaret all'assunzione di dosi massicce di cloralio, con l'effetto di renderla più mansueta.

Dopo essersi finalmente ristabilita, Margaret decide di dedicare parte del suo tempo all'occupazione di visitatrice nelle carceri femminili di Millbanks.
 
In questo luogo sinistro e spettrale, dove la luce filtra debolmente attraverso le spesse e sconfortanti sbarre, la missione di Margaret consiste nel recarsi nelle squallide celle delle detenute per conversare assieme a loro. 
L'obiettivo finale, che le è stato destinato dai suoi superiori, è quello di far riflettere queste peccatrici sulla loro vecchia e malevola condotta, sui loro sbagli, e ricordare loro che esiste una forma di redenzione e che possono ancora apprendere il comportamento di una vera signora.
In nessun modo, però, deve far trapelare informazioni riguardo la vita al di fuori di Millbanks, le condizioni della loro famiglia o dei loro conoscenti; e,neppure,devono saltar fuori parole di conforto e di pietà per i terribili misfatti compiuti dalle detenute.

Le condizioni di vita di queste donne sciagurate sono davvero pessime e impensabili.
Esse sono divise per reparti, e, in base alla loro condotta, possono ricevere delle agevolazioni o dei piccoli privilegi (una cella leggermente più spaziosa, un lavoro meno faticoso da svolgere, una maggiore razione di cibo, ...)
Le guardiane, donne dall'aspetto ancora più cupo della stessa prigione, sono distaccate e intransigenti, e non ammettono sgarri alle regole.
C'è chi, però, silenziosamente, riesce ancora a trattare queste donne come esseri umani e non come animali.

Margaret percepisce un'ostinata e forte sensazione di oppressione, e non è totalmente sicura che questo sia un incarico adatto al suo mite temperamento; ma, la vista di una peculiare detenuta le fa cambiare idea.
Immobile, con il viso rivolto verso il pallido spiraglio di luce e con le mani intente ad accarezzare un piccolo fiore, vi è una giovane ragazza dalla bellezza inconsueta e inquietante.

Perché si trova a Millbanks? Quali crimini le sono stati attribuiti? Ma, soprattutto, come è riuscita a ottenere un fiore in questo luogo arido e brullo?

Queste sono le domande senza risposta che assillano la mente agitata di Margaret, e la curiosità inizia ad aumentare a dismisura, finché non le resta che chiedere informazioni sul suo conto.

Il suo nome è Selina Dawes, e dovrà scontare quattro anni a Millbanks per il reato di truffa e aggressione.

A destare l'interesse di Margaret, però, non è tanto la sua pena, bensì la sua carriera passata: Selina è una SPIRITISTA... una medium.
Si vocifera che nel suo campo è una delle migliori, una vera e propria celebrità nel mondo dell'occulto, dalle capacità straordinarie in grado di evocare gli spiriti e metterli in contatto con i loro cari.

Qualcosa, però, andò storto durante la sua ultima seduta.
Da qualche mese gli incontri con gli spiriti si svolgevano nella dimora della signora Brink, protettrice e grande sostenitrice del lavoro di Selina, e quella sera dell'agosto del 1873 doveva partecipare  una giovane ragazza, Madeleine Silvester.
Lo spirito guida di Selina, Peter Quick, però, pare non essersi comportato bene, secondo la testimonianza della medium, spaventando la ragazza, che venne travolta da una crisi isterica, e la signora Brink, morta per infarto.
Naturalmente, in assenza di testimoni oculari a favore di Selina, le accuse caddero tutte su di lei, la sola che avrebbe potuto scatenare questo inferno, danneggiando le sue ospiti e prendendosi gioco della loro ingenuità.

Tra infanticide, prostitute, assassine, borsaiole... esattamente come un fiore nel deserto, c'è Selina. 
Il suo aspetto angelico e innocente richiama un qualcosa di arcano e singolare, destando un profondo interesse in Margaret, che a stento riesce a non portare a casa la sua immagine.

Ogni visita alla prigione viene accuratamente appuntata e descritta nelle pagine di un diario segreto, l'unico confidente di Margaret... il solo a cui può confessare i suoi pensieri e sentimenti più intimi senza essere giudicata.
A fine giornata, prima di coricarsi e di aver preso la medicina che la aiuta a prendere sonno, Margaret racconta dei suoi incontri con le detenute, marcando e dirigendo la sua attenzione sempre sulla misteriosa e impenetrabile Seline.

Al di fuori dalla tetra prigione, Margaret conduce un'esistenza non molto diversa dalle recluse di Millbanks.
L'apparente libertà si annulla completamente al suo rientro a casa, dove è costretta a sottostare alle seccanti consuetudini della madre, una donna estremamente soffocante e irascibile, che le ricorda costantemente quanto sia fragile e inconcludente. In aggiunta, non manca mai nel rammentarle quanto sia una perdita di tempo il suo vagare tra le buie e anguste celle di una prigione, invece di cercare un uomo che può offrirle una buona sistemazione.
In effetti, Margaret è l'unica, tra suo fratello maggiore e sua sorella minore, che non ancora riesce a organizzare un proprio matrimonio; e giungere a quasi trent'anni senza nessun fidanzamento imminente significa solo, in una società come quella vittoriana, essere considerata una zitella.

Amareggiata da tutto ciò che la circonda, Margaret riesce a trovare un briciolo di conforto solamente nel rivolgere i propri pensieri a Selina.

La determinazione nel voler scoprire il suo passato da spiritista e del perché effettivo della sua condanna finisce per trasformarsi in una sorta di ossessione tormentosa, che la porta a spendere gran parte del suo tempo nella cella di Selina oppure in ricerche sul suo conto.
Il fascino enigmatico e struggente della detenuta, in aggiunta alle sconcertanti rivelazioni sul mondo parallelo degli spiriti, non fa altro che accrescere in Margaret un'attrazione sempre più incontrollabile.

Nonostante un apparente scetticismo davanti alle strette confidenze riguardo le misteriose entità invisibili, Margaret rimane sconcertata da fatto che Selina è a conoscenza delle sue vicende personali. Inoltre, iniziano a presentarsi sempre con maggiore frequenza inspiegabili sparizioni di alcuni suoi oggetti, accompagnate dalla comparsa improvvisa di splendidi fiori nelle sue stanze.

Selina le spiega che sono i suoi amici spiriti a fare questo, perché è lei che glielo ordina.

Ma come possono, degli eventi del genere, verificarsi realmente?

Tutto questo la spaventa, ma, allo stesso tempo, la scuote dal torpore che ormai da anni l'accompagna. Una nuova consapevolezza comincia a farsi strada nel cuore di Margaret, la speranza di poter ricominciare a provare dei sentimenti nuovi, e superare il lutto per il padre.

Gli incontri tra Selina e Margaret iniziano a moltiplicarsi, e il legame che le unisce diventa, man mano, sempre più stretto e profondo.
Sarà difficile, a questo punto, mantenere nascosta questa nascente passione agli occhi indiscreti delle guardiane, che potrebbero riferire tutto ai loro superiori, distruggendo il loro rapporto.

La morte è muta quando la vita è sorda 

Affinità è un romanzo che riporta una storia singolare, struggente e spaventosa, avvolta dal cupo mistero della morte.
Una storia, infine, nella quale nulla è realmente ciò che appare

La narrazione non è lineare, e procede andando avanti e indietro nel tempo. 
Si vanno ad alternare, infatti, eventi presenti, riportati nelle pagine del diario di Margaret, e passati, in quelle di Selina.
In questo modo, assistiamo all'intervallarsi continuo di due punti di vista differenti, che regalano al lettore una visione più ampia, seppur non più chiara, dell'intera vicenda.

Ho apprezzato molto questo aspetto del romanzo; in particolar modo, è eccezionale la capacità dell'autrice di evitare il rischio di creare un effetto di "confusione" e di dar vita a due stili di scrittura completamente differenti, in grado di rappresentare distintamente i due personaggi principali.

Molto importante è considerare l'ambientazione e il periodo storico in cui la vicenda prende piede.
Ci troviamo, infatti, a Londra in piena epoca vittoriana, un'epoca caratterizzata da profonde e sconcertanti contraddizioni.
Viene descritta una società ipocrita, divisa in due: da una parte contempliamo un pericoloso perbenismo di facciata, dall'altra cogliamo il lato marcio e oscuro delle persone.
La spontaneità e i sentimenti vengono soffocati e schiacciati sotto il peso di una rigida morale (ben rappresentata dalla madre di Margaret).
L'importanza di apparire perfetti, di nascondere la propria natura sotto una maschera, accompagnata dalla tendenza a condannare il diverso, credo siano gli aspetti del romanzo che più mi hanno fatto rabbrividire.

Sarah Waters, inoltre, è stata davvero brava nel riportare fedelmente e vividamente questa epoca, descrivendone anche la parte che più oscura e interessante: il fenomeno dello spiritismo.
L'attrazione segreta per il mondo dei morti è talmente in netto contrasto con le idee razionali e scientifiche del tempo che è impossibile non rimanerne affascinati e turbati allo stesso tempo.

Centrale ed evidente è l'amore saffico  tra le due protagoniste, Margaret e Seline.
La loro è una relazione che va oltre il pregiudizio, che si ribella alle convezioni sociali e che si nutre della speranza di una futura libertà.
Entrambe sono imprigionate in una gabbia, che le soffoca e tenta di uniformarle a un qualcosa che non appartiene alla loro natura. 

Leggendo i loro diari entriamo completamente nella psiche di Margaret e Seline: viviamo i loro tormenti e angosce, le loro passioni e speranze...
Ci si ritrova ad essere coinvolti personalmente. La rabbia, il dolore, la rassegnazione rinchiusi a Millbanks ci avvolgono e ci risucchiano dal profondo, e si percepisce una sensazione di impotenza davanti a un simile spettacolo grottesco... la stessa che attanaglia Margaret e non la lascia stare.

Concludo con il dire che è stata una lettura forte, struggente e appassionante, che saprà tenervi con il fiato sospeso fino alla fine.
Io, intanto, sono già pronta per avventurarmi in altri romanzi di Sarah Waters.

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