Tutto attorno, su ali tenebrose si leva la ferinità della notte. Il tempo dei vampiri è venuto.
- Stephen King, Le notti di Salem, 358.
TITOLO: Le notti di Salem
AUTORE: Stephen King
EDITORE: Bompiani
GENERE: Horror
SINOSSI: Una casa abbandonata, un paesino sperduto, vampiri assetati di sangue. Quando il giovane Stephen King decise di trapiantare Bram Stoker nel New England sapeva che la sua idea, nonostante le apparenze, era buona, ma forse neanche la sua fervida immaginazione avrebbe saputo dire quanto. Era il 1975 e, da allora, il racconto dell'avvento del Male a Jerusalem's Lot, meglio conosciuta come 'salem's Lot, non ha mai cessato di terrorizzare milioni di lettori, consacrando il suo autore come maestro dell'horror.
RECENSIONE:
Provate a immaginare una piccola e tranquilla cittadina del Maine meridionale trasformarsi, da un giorno all'altro, in una città fantasma.
Strade desolate, case abbandonate, negozi chiusi,... e il tutto nel giro di pochissimo tempo!
I giornali ne parlano come di un fenomeno molto frequente e in aumento in quelle zone, eppure nella città di Salem's Lot qualcosa di davvero insolito e spaventoso è accaduto: le persone sono scomparse nel nulla.
Leggende e strane supposizioni aleggiano attorno a questo posto “stregato”. Nessuno ha la minima idea di cosa sia realmente accaduto, ad eccezione di uno scrittore e un ragazzino... gli unici sopravvissuti alle terribili notti di Salem.
Ben Mears era tornato a Salem's Lot per scrivere il suo libro, o meglio, per esorcizzare i demoni del passato e trovare delle spiegazioni a un terrificante episodio vissuto da bambino in Casa Manster.
Questa abitazione, situata nel punto più alto della città, nasconde dentro le sue mura una macabra storia di omicidio e suicidio.
Dopo essere stata disabitata per anni, Ben scopre con sorpresa che Casa Manster è ora la proprietà di due signori, Straker e Barlow, giunti in paese per aprire un negozio di antiquario.
Se del signor Straker si vocifera che sia un uomo dall'eleganza retro e dai modi cordiali, di Barlow non si sa proprio nulla, tranne che è a New York per affari ignoti.
Dal giorno del loro arrivo, però, misteriosi eventi cominciano a verificarsi a Salem's Lot: morti inconsuete, cadaveri scomparsi, inquietanti apparizioni demoniache...
In aggiunta, alcuni abitati iniziano ad avere comportamenti bizzarri e a cambiare aspetto, impallidendo visibilmente e mostrando un paio di canini affilati davvero minacciosi.
Cosa sta succedendo a Salem's Lot?
Quale terribile male si sta impossessando della città e dei suoi cittadini?
Ben, assieme al professor Burke, al dottor Cody, al reverendo Cahalan, alla giovane Susan e al piccolo Mark, sono decisi a fronteggiare e sconfiggere l'influenza maligna che voracemente si sta insidiando e espandendo tra loro.
Come in un terribile film dell'orrore sui vampiri, i protagonisti, muniti di croci, acqua santa e paletti acuminati, saranno coinvolti nella lotta contro le più temibili e millenarie creature della notte.
Penso che sia relativamente facile per la gente accettare la telepatia, o la precognizione, o gli apporti. Nel caso di queste manifestazioni ESP, la scelta di crederci non ti fa correre alcun pericolo. Non ti impedisce di dormire la notte. Ma, per esempio, l'idea che il male compiuto da determinati individui possa sopravvivere loro è di gran lunga più sconvolgente.
- Stephen King, Le notti di Salem, 150.
Le notti di Salem (Salem's Lot, 1979) di Stephen King rappresenta un magnifico esempio di romanzo in cui anche una leggenda arciconosciuta come quella del vampiro può dar vita a una storia coinvolgente che sa rapirti fin dalle prime pagine.
Come accennato prima, King non inventa nulla di nuovo riguardo alla figura del vampiro; al contrario, si serve dello stereotipo per eccellenza del revenant: un mostro assetato di sangue e allergico all'aglio, che riposa in una bara nascosta nel seminterrato di una vecchia dimora maledetta e che può essere eliminato solo grazie alla luce del sole e a un paletto ben appuntito.
Eppure, è proprio il contesto in cui è inserito a porlo sotto una luce nuova, e questo è fondamentalmente il motivo per cui ho trovato geniale l'idea di un vampiro che si insidia segretamente in un piccolo e dimenticato paesino del New England per trasformarlo in un covo di creature del male.
Innamorarsi dei personaggi in un libro di King è una prerogativa a cui raramente ci si può sottrarre.
La grande capacità dell'autore di caratterizzazione ci permette di empatizzare con loro e di avere la netta sensazione di conoscerli da sempre.
King scava nel profondo del loro animo, soffermandosi in quelle zone d'ombra dove risiedono le fobie e ossessioni più ancestrali.
Tra le numerose personalità che affollano queste pagine c'è un personaggio che raramente in altri libri può essere definito tale: il paese, ovvero Salem's Lot.
Il paese si cura poco delle attività del Maligno, non più di quanto s curi di quelle di Dio o dell'uomo. Conosce la tenebra, e tanto gli basta.
- Stephen King, Le notti di Salem, 227.
Salem's Lot sembra avere una vita propria, costruita nel tempo di generazione in generazione. Ha scorto l'evolversi dell'umanità e ha accumulato in sé tutti i suoi segreti... specialmente i più terrificanti e pericolosi.
Casa Mastern appare come il cuore pulsante della cittadina.
Una misteriosa abitazione che richiama alla mente la famosa Hill House nata dalla penna di Shirley Jackson.
Una dimora infestata da qualcosa di inumano e indefinibile, che fa leva sulle paure più recondite dell'uomo, quei demoni che ci portiamo dietro dall'infanzia e ci fanno temere il buio e quello che nasconde dietro il suo manto oscuro.
Lo stile di King si riconferma spettacolare: attraverso un linguaggio semplice e diretto riesce a narrare una vicenda ricca di suspense che a un ritmo incalzante ci attanaglia alle pagine, spingendo la nostra curiosità a voler scoprire di più.
Un bel libro davvero, che finisce immediatamente nei miei preferiti dell'autore.
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