venerdì 6 agosto 2021

COLLAGES di Anais Nin

Lei restituiva ai paesaggi vuoti le figure mitologiche dei suoi sogni, pensando alle parole con cui Rousseau aveva risposto alla domanda: "Perché ha dipinto un divano nel bel mezzo della giungla?".
Aveva detto: "Perché si ha il diritto di dipingere i propri sogni".
- Anais Nin, Collages, 47.

TITOLO: Collages
AUTRICE: Anais Nin 
EDITORE: Edizioni e/o
COLLANA: Gli Intramontabili
TRADUZIONE: Maria Luisa Minio-Paluello
SINOSSI: Protagonisti di questo romanzo sono Renate, una pittrice, e Bruce, uno scrittore: due spiriti liberi, due amanti insoliti e solitari. Due compagni che un giorno decidono di partire e andarsene in giro per il mondo: Vienna, il Messico, la California, la Francia del Sud, l'Olanda, New York. Non c'è amore fra loro o forse sì, fatto sta che lungo la strada incontreranno altri amanti e altre storie, sentimenti, emozioni e bellezze che porteranno con sé con la leggerezza dei viaggiatori. Il loro viaggio è come un foglio bianco su cui man mano incollano i volti, le emozioni e le vite dei personaggi che incontrano sul loro cammino: un padre che crede di trovare nella figlia la moglie che non ha mai avuto (o che forse ha perduto molto presto), la moglie di un diplomatico che si innamora di un condottiero indiano vissuto oltre un centinaio di anni prima, pittori che cercano nelle figlie lo splendore delle donne dipinte d'oro, attrici pericolose, affascinanti e sincere come bambine, scrittrici che si nascondono dal mondo, cuochi artisti e molti altri. È un grande collage, appunto, dove pagina dopo pagina prende corpo la storia di un viaggio fatto di sentimenti e sensualità. L'intensità erotica della scrittura di Anaïs Nin è soffusa e affascinante, straordinaria nella sua raffinatezza, sempre in bilico tra la passione più incandescente e il disegno di un languore appena accennato. Peccaminosa come Henry Miller, elegante come D.H. Lawrence e Mary Gaitskill, Anaïs Nin firma un romanzo sensuale come Histoire d'O. Un racconto di formazione sentimentale in cui si mescolano il reportage bohémien e la scrittura più alta.

RECENSIONE:
Continuiamo il nostro fantasmagorico viaggio alla scoperta di Anais Nin attraverso il suo romanzo Collages (1964), un libro dal fascino surreale e ipnotico non indifferente.

E' quasi istintivo paragonarlo a un dipinto in fase di realizzazione, in cui vivide e coloratissime pennellate di parole danno vita a un'infinità di vicende che si intersecano, si sovrappongono e si incastrano tra loro proprio come in un collage, o allo svolgersi di un sogno, dove a partire da incontri casuali e impensabili alla fine ne nasce una storia degna di essere ricordata il mattino seguente.

In queste pagine seguiamo principalmente la storia di Renate, una solare e vivace pittrice viennese, che un giorno decide di intraprendere un viaggio senza meta in giro per il mondo assieme a Bruce, uno scrittore ironicamente di poche parole.
Nel corso della narrazione non comprendiamo realmente il tipo di relazione che intercorre tra i due, se si tratta di un legame amoroso o meno, però intuiamo che entrambi possiedono un carattere molto forte e indipendente, che li costringe di tanto in tanto a separarsi per poi riunirsi quando la solitudine riprende il sopravvento.
Comunque sia, insieme o separati, durante il loro apparente vagabondare incontrano personalità davvero stravaganti e insolite, ognuna con una storia peculiare pronta per essere raccontata.

Conosciamo il Conte della lavanderia, un uomo raffinato e colto che ha abbandonato agi e ricchezze per amore; Raven, un'oscura ragazza che convive con un magnifico corvo con il quale sembra avere un legame molto profondo; la moglie del console francese, una scrittrice di biografie che finisce sempre con l'innamorarsi di avventurieri ormai defunti; il simpatico Henri, un cuoco che ebbe la possibilità di servire le sue prelibatezze a importanti celebrità e a nomi illustri; una misteriosa e solitaria scrittrice, che afferma con convinzione di aver sparso per il mondo i suoi personaggi... e tanti altri ancora.
In questa miriade di racconti, uno più surreale dell'altro, un silenzioso legame unisce tutti i personaggi apparentemente sconnessi, un fattore comune che verrà rivelato solamente all'ultima pagina.

La singolarità di questo libro è l'assenza di una vera e propria conclusione
Non credo sia corretto neppure parlare di un finale aperto, perché in effetti si ha la sorpresa di ricominciare tutto dal principio, ripercorrendo nuovamente le prime pagine fino a giungere nuovamente alle ultime, per poi ripartire da capo in una sorta di ciclicità continua.
Non a caso, una delle frasi che ricorre più spesso nel romanzo e che racchiude perfettamente questa sensazione di eterno ritorno è "Niente è mai finito".
Con questo peculiare sistema narrativo Anais Nin crea un qualcosa di unico e sorprendente: un romanzo impossibile da catalogare.

Un quadro dovrebbe portarvi dove non siete mai stati. Chi è che vuole guardare sempre lo stesso albero, lo stesso mare, lo stesso volto ogni giorno, lo vorrebbe lei?
- Anais Nin, Collages, 45.

La componente onirica tipica delle opere della Nin non manca di fare la sua comparsa anche qui, nonostante non sia marcata come ne La casa dell'incesto
In queste pagine il tempo abbandona il suo ritmo regolare e lo spazio la sua rigidità. Ci muoviamo, infatti, all'interno di dimensioni fluide e incalcolabili, dove gli spostamenti sono talmente rapidi che basta uno schiocco di dita per spostarci da un posto all'altro o da un momento all'altro.

La scorrevolezza della narrazione deve gran parte della sua riuscita allo stile originale dell'autrice.
Anais Nin ha la capacità di dipingere attraverso le parole gli stati più interiori del Sè, e lo fa tramite colori sgargianti, tratti multiformi e sfumature impercettibili.
La libertà creativa è eccezionale, ed è espressa attraverso un linguaggio sinuoso, raffinato e sensuale
Con particolare attenzione si possono cogliere all'interno della variegata vicenda anche spunti autobiografici della scrittrice, tanto da ipotizzare in Renate un suo alter ego.
Renate vuole portare su tela mondi dai colori e dalle forme mai viste, se non in visioni oniriche, e lo vuole fare per mostrare a tutti che i sogni possono vivere nella realtà, così come Anais vuole dimostrare che il grande potere dell'immaginazione attraverso i suoi scritti.

Tu sogni ad occhi aperti. Molti sognano ad occhi aperti. E alcuni sono gelosi perché non hanno sogni e bevono o prendono pillole per sognare.
- Anais Nin. Collages, 86.

Se non ancora lo aveste capito, vi consiglio vivamente questo breve ma emozionante romanzo, in particolar modo se siete alla ricerca di un qualcosa di anticonvenzionale e fuori dalle righe.

Caro FANTASMAGORICO LETTORE, 
se sei giunto fin qui sei il mio eroe del cuore e ti ringrazio!
Inoltre, se il libro recensito ti ha incuriosito e provi una perturbante e insana voglia di leggerlo, puoi agevolmente cliccare QUI.
Sono affiliata ad Amazon, per cui se deciderai di acquistare il libro da questo link io ne ricaverò qualche fanta-monetina che dissiperò amaramente nella compera di altri libri.


Nessun commento:

Posta un commento

MOONACRE. I SEGRETI DELL'ULTIMA LUNA | Il cavallino Bianco di Elisabeth Goudge

Per te nessun passato, cavallino, né rimpianto, né futuro da temere nella foresta d'argento... Sotto la luna, solo il presente ti aspett...