domenica 19 luglio 2020

Fahrenheit 451

Questa notte ho pensato a tutto il cherosene di cui mi sono servito da dieci anni a questa parte. E ho pensato ai libri. E per la prima volta mi sono accorto che dietro un libro c'è un uomo.

TITOLO: Fahrenheit 451
AUTORE: Ray Bradbury
EDITORE: Mondadori
COLLANA: Classici Chrysakide
TRAMA: Non era pura e semplice fantascienza, quella di Ray Bradbury. Il suo è un futuro spaventosamente vicino. Nel futuro di Fahrenheit 451 non si leggono più libri, anzi si bruciano, perché tutti devono essere uguali, e nei libri, invece, si impara la differenza. E' un presente dedito al piacere, ai titillamenti in abbondanza, allo svago per lo svago, a forme di distrazione che sanno di dipendenza. Dove si vuole soltanto essere allegri, spensierati, sereni. Non pensare. Com'è possibile allora, in una simile società felice, dimenticare di essere felici?

RECENSIONE:
Correva l'anno 1951 quando The Fireman comparve per la prima volta sulla rivista di fantascienza The Galaxy. La storia ebbe un immediato successo e riuscì persino ad attirare l'interesse di un importante editore, che propose allo scrittore emergente Ray Bradbury di pubblicare il suo romanzo.
Prima di far ciò, però, bisognava risolvere un piccolo ma delicato grattacapo: ritoccare il titolo dell'opera, che evidentemente non era adatto alle esigenze del pubblico.
A questo punto Bradbury ebbe una geniale intuizione... chiamò il comando dei vigili del fuoco di Los Angeles e chiese: 
Potete dirmi a quale temperatura prende fuoco la carta?
La risposta più ovvia fu: 451 gradi Fahrenheit.
Nacque così Fahrenheit 451.

«Non leggete mai i libri che bruciate?»
Lui si mise a ridere.
«Ma è contro la legge!»
«Oh, già, certo.»

Guy Montag, il protagonista del romanzo, è un vigile del fuoco... un vigile del fuoco, però, assai diverso da come potremmo intenderlo noi. 
Il suo lavoro, infatti, non consiste nel placare e spegnere le fiamme, bensì di appiccarle.
Tutti gli uomini come lui, gli incendiari, uomini marcati dall'intenso e inconfondibile odore di cherosene, lavorano nella milizia del fuocoe il loro unico compito è quello di dar vita a dei veri e propri roghi in tutte quelle abitazioni che nascondono al loro interno dei libri.

La società distopica, descritta nel romanzo, etichetta i possessori di libri come dei terribili malviventi, dei criminali psicopatici, i quali non rispettano la legge che proibisce la lettura, e per questo rinchiusi in manicomi oppure lasciati bruciare assieme alle loro amate biblioteche.
Proprio così... molti dei sovversivi preferiscono una lenta e dolorosa morte tra le fiamme piuttosto che una vita incolore senza libri.

Che strano incontro in una notte strana!

Montag ama il suo lavoro; lo trova davvero appagante e insostituibile, tanto che, dopo ben dieci anni di servizio, non desidera altro al di fuori di ciò che quotidianamente svolge.
Una sera d'autunno, però, la situazione viene capovolta radicalmente.
Montag è di ritorno da lavoro, e, inaspettatamente, incontra una piccola ragazza che passeggia solitaria: Clarisse McClellan, la nuova vicina di casa.
Dopo un primo momento di imbarazzo ed esitazione, dovuto principalmente a un leggero timore verso l'incendiario, i due decidono di passeggiare insieme fino a casa, dialogando in un modo al quale Montag non era più abituato. 
I discorsi strampalati e i pensieri intricati della ragazza, uniti al suo singolare modo di approcciarsi alla vita, lo incuriosiscono notevolmente e risvegliano in lui un vecchio fuoco... un fuoco ben diverso da quello che è solito maneggiare ogni giorno.
Una nuova consapevolezza comincia a far breccia nel profondo di Montag, e tutto il suo mondo, costruito su certezze e verità scontate, lentamente prende a sgretolarsi davanti ai suoi occhi. Una lunga serie di interrogativi si accumulano e si intrecciano nei suoi pensieri e, ogni qualvolta che tenta di trovare delle risposte, qualcosa sembra sempre sfuggirgli.

Come sempre a casa c'è ad aspettarlo Milfred, sua moglie.
Il loro rapporto appare, fin dalle prime descrizioni, freddo e distaccato, privo di qualsivoglia forma di amore; e potremmo perfettamente paragonarli a due sconosciuti che condividono lo stesso tetto.
Milfred è una donna apatica, e l'unico interesse che possiede lo rivolge al modesto stipendio di Montag, poiché le permette di acquistare tutto ciò che desidera... soprattutto i beni materiali più superflui e futili.
Tra i tanti oggetti indispensabili vi sono tre pareti TV che ricoprono interamente i muri del soggiorno, stanza in cui Milfred trascorre la maggior parte del tempo in compagna della  famiglia.
Chi sono queste persone che quotidianamente invadono le tre pareti/schermo della stanza, parlando e raccontando storielle finte e senza senso?
Si presentano come amici intimi che si conoscono da una vita, ma di confidenziale non hanno assolutamente nulla. 
La loro missione è far divertire gli spettatori, di non condurli verso argute e intricate riflessioni. 
Non deve esserci il tempo per  ragionamenti articolati, per discussioni, per scambi di idee... ogni cosa deve essere rapida e immediata; ogni messaggio deve arrivare diretto alle orecchie dello spettatore, così da poter passare istantaneamente a un altro, e un altro ancora.
Solo in questo modo si può essere davvero felici; solo in questo modo si evita di perdersi in lunghi e contorti ragionamenti, che altro non portano se non dispiacere. 

Montag inizia fortemente a dubitare di questa felicità di facciata, cominciando a vedere la situazione come realmente è: sua moglie sta morendo e non vuole accettarlo; intere librerie bruciano, carbonizzando tutto il sapere che un tempo qualcuno ha reso disponibile all'umanità; scarseggiano sempre di più tutte quelle persone che conoscono la verità, divenute ormai presenze nascoste silenziose nell'ombra che non osano rivelarsi; una guerra misteriosa è alle porte, ma nessuno sa, o meglio si interessa contro chi o perché deve essere combattuta...

Il protagonista, però, già da qualche mese, nasconde un indicibile segreto proprio dentro le proprie quattro mura domestiche...

Montag è determinato ad ottenere tutte le risposte ai suoi interrogativi, e, da un vago ricordo, rievoca un curioso incontro, avvenuto qualche tempo prima, con un anziano signore che un tempo fu un importante professore: Faber.
Decide immediatamente di mettersi in contatto con lui, nonostante non sia stato affatto semplice. 
Faber, dopo le iniziali perplessità rivolte  all'incendiario, si convince a uscire dall'ombra e ad aiutarlo, e insieme iniziano a costruire un piano per riportare la perduta consapevolezza negli uomini.

Tra le mille peripezie, Montag percepisce sempre di più il decadimento morale della società che lo circonda, della indifferenza e passività delle persone di fronte alle crudeltà alle quali, non curanti, assistono... ma non si arrende alle difficoltà della propria ricerca.

L'uomo sa essere estremamente devastante e stolto, ma, allo stesso tempo, possiede un qualcosa che lo rende migliore e lo salva dalla sua stessa autodistruzione: la memoria.
Possiamo evitare di commettere sempre gli stessi errori se siamo bravi a non dimenticare le loro terribili conseguenze...
E quale oggetto meglio dei libri si presta ad essere il migliore scrigno dei ricordi?

Se nascondi la tua ignoranza, nessuno ti darà una bastonata, ma tu non imparerai mai.

Fahrenheit 451 è un romanzo distopico ambientato in un futuro indefinito, nel quale tutte le problematiche della società presente sono portate ad un livello di esasperazione estremo.
Ci troviamo di fronte a una popolazione impaziente e irrequieta,  che ha dimenticato l'importanza del sapere contenuto nei libri; infatti, per tutto il romanzo, viene ribadito che non c'è mai stato il ricorso dittatoriale del Governo a delle vere imposizioni che vietano l'azione del leggere, ma, lentamente, le persone stesse hanno spostato la loro attenzione su altre forme di intrattenimento più immediate, come  quelle fornite dalla tecnologia
In questo modo tutti sono uguali e felici; ogni forma di possibile diversità viene eliminata attraverso i grandi roghi dei libri, poiché solo quest'ultimi sono in grado di dar vita a pensieri unici.

Montag è un uomo identico a tutti gli altri, apparentemente spensierato e felice.
Qualcosa, però, cambia nel suo modo di intendere le cose, e questo lo rende un personaggio assolutamente dinamico e in continua evoluzione
Nel corso dell'intera narrazione, in particolar modo in seguito all'incontro con Clarisse, assistiamo a una sua sorprendente crescita interiore, che lo conduce sempre più vicino ad una nuova e illuminante consapevolezza.
Clarisse è uno personaggi più affascinanti della storia, e la possiamo immaginare come una sorta di guida del protagonista; seppur la sua giovane età, è lei che, con il suo modo insolito di osservare il mondo circostante e di approcciarsi alla vita, lo indirizza verso una libertà sconosciuta.
I personaggi secondari che si susseguono nel corso dell'intera della vicenda, seppure, a volte, presentati con brevi descrizioni, sono sempre ben caratterizzati grazie ai loro personali discorsi e pensieri; in questo modo per il lettore non è difficile delinearli nella propria immaginazione. 

Lo stile di scrittura di Bradbury è davvero singolare e curioso: sono presenti, nel corso della narrazione, dei momenti in cui il narratore si sofferma su piccoli dettagli, suoni o colori particolari, che arricchiscono le descrizioni senza mai farle diventare noiose o superflue.  
La struttura del romanzo, inoltre, è abbastanza lineare: segue sempre un filo cronologico, che delle volte è intervallato da brevi flashback, ricordi di eventi passati, che infittiscono la storia e le donano un alone di mistero.


Infine, Fahrenheit 451 non è solamente un libro che racconta una semplice storia, ma è un vero e proprio manifesto di protesta rivolto a una società che sta perdendo disgraziatamente la propria genuinità.

Leggiamo di case invase da mega schermi, di automobili che sfrecciano alla velocità della luce, di persone che parlano di socialità e poi non hanno neppure la possibilità di esprimere una propria opinione o dar vita a dei confronti e scambi di idee...

Questo è il mondo futuristico descritto in Fahrenheit 451, ma è lo stesso identico mondo in cui viveva Ray Bradbury negli anni 50 e in cui viviamo noi oggi nel 2020.

Siamo totalmente sommersi dal rumore, che ci impedisce di ascoltare tutto ciò che ci circonda: il televisore, il cellulare, il computer, l'iPad... schermi ovunque
Sono tutti strumenti che per certi versi ovattano i nostri sensi, e attraverso i quali riescono a bombardarci di infinite e contraddittorie informazioni, tanto da farci credere di conoscere ogni cosa e di essere informati su tutto. 

Montag rappresenta l'uomo contemporaneo, immerso nel caotico universo di attività freniche a cui deve sottostare per sopravvivere, che finalmente giunge a scoprire la vera importanza del rallentare, del fermarsi e del respirare.

I libri, poi, sono una forte metafora della memoria umana
Bradbury riesce a descriverci attraverso il loro destino le paure più profonde dell'uomo: la perdita totale del ricordo
Questo passo, poi, mi ha fatto fare un piccolo collegamento con un capitolo del Suspiria de Profundis di Thomas de Quincey, nel quale si associa la memoria umana ad un palinsesto.

Ho apprezza tantissimo questo romanzo; in particolar modo le ultime pagine, ricche di azione e momenti di riflessione, che mi hanno davvero commossa.
Una lettura che consiglio assolutamente a tutti.


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9 commenti:

  1. Un libro che fa riflettere parecchio che purtroppo non ho avuto ancora il piacere di leggere. Credo che morirei senza poter leggere è uno strumento di evasione, di emancipazione, di libertà perdersi tra le pagine di un libro! Recensione molto interessante e ben congegnata, posso solo dire Complimenti!

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    1. Ti ringrazio di cuore💜 è un libro davvero stupendo riesce a far venire la pelle d'oca in molte parti... Sono sicura che ti piacerà tantissimo!

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    2. Ti ringrazio di cuore💜 è un libro davvero stupendo riesce a far venire la pelle d'oca in molte parti... Sono sicura che ti piacerà tantissimo!

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  2. Ho rispolverato questo libro qualche tempo fa e devo dire che mi ha sempre commosso. Ogni volta che lo rileggo mi tornano alla mente le parole del mio professore di filosofia su quanto un libro possa trasformarsi in arma. Magnifica recensione, sei sempre fenomenale. ^^

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    1. Ti ringrazio tantissimo! Concordo che i libri sanno essere veramente delle armi letali... Ma delle armi che non uccidono e non distruggono. In molte parti,ma più in particolare una scena ben precisa, ho avuto la pelle d'oca perché rivedo nella nostra epoca cose simili.

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  3. Avrei tante cose da dire... quindi sto zitta. La tua recensione è impeccabile. Oggi i libri si bruciano senza che si vedano le fiamme; la quotidianità raccontata non è poi così diversa da quella che la società ci appioppa come regalo di nascita. Speriamo di resistere!

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    1. Hai centrato proprio nel segno quello che ho pensato anche io... Infatti questo è stato l'aspetto che mi ha davvero turbata. Da un futuro imprecisato e immaginario ad arrivare al nostro presente non è molto difficile. Non dobbiamo mai mollare! Ti ringrazio di cuore💜💜

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  4. Tempo fa lessi "cronache marziane" di questo autore geniale e intuitivo. "Fahrenheit 451" è un romanzo inquietante con una visione futuristica non troppo distante dalla realtà descritto e recensito in modo impeccabile e scorrevole.

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    1. Grazie mille di cuore💜 ora mi hai davvero incuriosito con cronache marziane e credo proprio che dovrò recuperarlo il prima possibile. Sì, Fahrenheit 451 è un libro forte e davvero all'avanguardia.

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