lunedì 30 agosto 2021

MEMENTO MORI di Stella Azzini

La guardai allontanarsi e mi lasciai cadere a peso morto sulla panchina, maledicendo il demone che si era impossessato di me nel momento in cui avevo deciso di voltare le spalle alla ragazza che amavo.
- Stella Azzini, Memento Mori.

TITOLO: Memento Mori
AUTRICE: Stella Azzini
EDITORE: Lis Aganis Publishing House 
GENERE: Paranormal Romance

Un'antica e macabra leggenda abruzzese narra che nelle notti più oscure, quando a risplendere nel cielo vi è solamente la luna piena, una spaventosa figura sbuca dall'oscurità per tormentare il sonno della sua vittima addormentata. 
Il dormiente non può nulla davanti a questo essere che si posiziona sul suo stomaco, immobilizzandolo e sottomettendolo alle torture più terrificanti.
Pandafeche è il nome di questa creatura da incubo, una creatura che un tempo veniva chiamata in causa per spiegare il fenomeno della paralisi del sonno.
Ma quanto può esserci di vero in una così oscura credenza popolare? 
E se ad aggiungersi vi fosse anche una terribile maledizione, cosa potrebbe accadere?

Il giovane Declan sa bene cosa significa essere condannati ad assistere a orribili manifestazioni notturne. Conosce il dolore, la paura e l'impotenza di fronte all'incapacità di mettersi in salvo dalla Pandafeche.
La sua famiglia, o meglio i suoi parenti italiani, sanno che questo mostro non c'entra nulla con delle semplici paralisi notturne, bensì con un qualcosa di molto malvagio: un tormento che si ripresenta in ogni generazione, perseguitando i figli maschi dopo il compimento dei tredici anni.  
Oltretutto Declan possiede l'innata capacità di vedere le anime dei morti e di poter comunicare con loro.

Per gli amici lui è lo strambo; il ragazzo che sembra uscito direttamente da una rock band in stile Black Veil Brides, pieno di tatuaggi macabri e inquietanti, e che vaga silenzioso per i vicoli solitari dei cimiteri.
D'altra parte, la sua fama di bello e dannato non può che attrarre l'interesse di molte ragazze, in particolare quella di Hope.
 
Fin dal loro primo incontro, non propriamente casuale, i due perdono la testa l'uno per l'altra, innamorandosi senza riserve.
La sensazione di entrambi è quella di conoscersi da sempre, forse in un'altra vita avevano già avuto modo di creare un legame così profondo.

Per la prima volta in molti anni, Declan riesce a vedere uno spiraglio di luce illuminare la propria esistenza di ombre, e Hope è stata l'unica capace di zittire i suoi demoni. Almeno per un po'.
Le apparizioni della Pandafeche, infatti, non cessano di perseguitarlo, iniziando a coglierlo anche in pieno giorno e in situazioni del tutto inaspettate.

Per di più una misteriosa donna dai lunghi capelli neri e con un corvo posato sulla spalla si insinuerà  nelle sue visioni, divenendo la portatrice di una qualche ignota verità.
Perché è proprio questo che Declan e Hope cercano disperatamente: la verità.

Avevo capito che ognuno di noi indossa delle maschere, che ognuno di noi ha i suoi demoni interiori. Delle volte nemmeno ci accorgiamo che i veri mostri su nascondono nelle persone che sembrano più normali.
- Stella Azzini, Memento Mori.

Memento mori (2021) di Stella Azzini è un romanzo che si inserisce perfettamente nel genere paranormal romance.
Il fulcro narrativo è rappresentato dalla storia d'amore, a tratti travagliata, tra Declan e Hope, alla quale si intreccia la leggenda abruzzese della Pandafeche.

Ammetto che la love story è la parte che ho apprezzato meno, non condividendo alcune delle scelte e modi di fare dei giovani protagonisti, però questo è un mio giudizio soggettivo, in quanto sono consapevole di non essere molto affine al romance, anzi per nulla.
Nonostante ciò, ci sono numerosi elementi all'interno del romanzo degni di nota.

In primo luogo, la maledizione della Pandafeche. Grazie ad essa la vicenda assume una sfumatura oscura e intrigante, e in più ci catapulta in un mondo in cui le credenze popolari sono ancora ben radicate e vive.
Questo mondo è rappresentato dalle verdi terre d'Abruzzo. 
Non ho potuto non amare le descrizioni che dipingono questo luogo dalla natura incontaminata e dagli infiniti segreti e magie. 
Eppure l'aspetto più affascinante del romanzo è vedere come i personaggi istaurano un rapporto diretto e profondo con l'ambiente circostante, lasciandoci riflettere su quanto noi uomini e donne moderni tendiamo a dimenticare la sua importanza e il suo valore.

La struttura narrativa è caratterizzata da continui spostamenti temporali, grazie ai quali, man mano che la vicenda prosegue, riusciamo a ricostruire il passato e a dare un senso agli eventi presenti.
Questo andirivieni, inoltre, unito allo stile di scrittura lineare e conciso, crea un senso di dinamismo abbastanza coinvolgente.

Vorrei complimentarmi per la splendida estetica del libro, curata fin nei minimi dettagli.
Al suo interno sono presenti anche delle illustrazioni create dalla stessa autrice, che valorizzano ancor di più il romanzo.
In aggiunta, ho adorato l'idea di inserire alla fine di ogni capitolo il titolo di una canzone, che nel complesso andranno a creare la colonna sonora dell'intero romanzo.

Soffermandoci sui personaggi, primari e secondari, li ho trovati sbarazzini, e a modo loro sanno come arricchire il romanzo. Ognuno di loro seguirà una propria crescita interiore, confrontandosi con le proprie paure più profonde.
Come spesso mi accade, alcuni mi sono piaciuti più di altri, che invece mi hanno dato una sensazione di bidimensionalità. 
Fisicamente sono tutti ben caratterizzati (anche se un po' troppo perfetti esteriormente) e non è difficile immaginarli; tuttavia avrei preferito scavare ancora più a fondo nella loro psicologia, così da conoscerli a tutto tonto. 
Naturalmente questo mio piccolo appunto è del tutto personale e conforme ai miei gusti di lettrice.

Infine, a chi mi sento di consigliare questo libro? 
A tutti coloro che sono alla ricerca una storia romantica ben scritta e ricca di elementi folcloristici e misteriosi, e che nasconde tra sue pagine una controversa storia di vendetta, tradimento e passioni proibite.

Caro FANTASMAGORICO LETTORE, 
se sei giunto fin qui sei il mio eroe del cuore e ti ringrazio!
Inoltre, se il libro recensito ti ha incuriosito e provi una perturbante e insana voglia di leggerlo, puoi agevolmente cliccare QUI.
Sono affiliata ad Amazon, per cui se deciderai di acquistare il libro da questo link io ne ricaverò qualche fanta-monetina che dissiperò amaramente nella compera di altri libri.

martedì 17 agosto 2021

ROOM N.3 di Valeria De Luca

Era stato solo un incubo. Peccato che in quella stanza gli incubi avevano un fondo di verità; come se le anime, i demoni, i dannati o quanto altro, cercassero di comunicare con lei.
 - Valeria De Luca, Room N.3, 38.

TITOLO: Room n.3
AUTRICE: Valeria De Luca
EDITORE: Independet Publishing
SINOSSI: Fatti strani sono accaduti nella Room n.3 situata al 1° piano del Looser Hotel. Si narra che una donna di nome Melinda, dai capelli argentei e i canini affilati, dimori all'interno della stanza. Chiunque abbia messo piede all'interno della Room n.3 è scomparso nel nulla .Alma D'Aleo, una scrittrice di romanzi paranormali, viene subito attratta da questa storia e decide di alloggiare all'interno della stanza maledetta. La Room n.3 rivelerà tanti segreti e misteri alla scrittrice. Una guerra tra il bene e il male, pronta a svolgersi su altre dimensioni e piani astrali. Alma incontrerà Amos Smirnov, un mago misterioso, di cui si innamorerà perdutamente. Ma un mago è bravo a creare illusioni e magie, per incantare e incatenare qualsiasi cosa o persona a lui. Una strega bianca dalla treccia rossa come il fuoco, Miranda, creerà un percorso magico per Alma; per aiutarla a combattere contro Melinda. Un romanzo gotico, che vi trascinerà in spirali argentee alla ricerca delle verità e dei misteri che si celano all'interno della Room n.3. Una storia d'amore che vi spezzerà il cuore, perché a volte un alone di illusione può contornare un cuore nero che brucia di egoismo. Una storia di magia, come ogni strega sa riconoscere. Nella Room n.3 tutto è illusione e tutto è verità, sta al lettore perdersi nelle nebbie dei suoi misteri.

RECENSIONE:
Alma D'Aleo è una scrittrice appassionata di sovrannaturale che, in seguito a una serie di ricerche per la stesura del suo nuovo libro, scopre casualmente un volume molto antico sui misteri sepolti nella città di Torino.
Nello sfogliare queste pagine usurate e incantevoli, la descrizione di un luogo davvero particolare rapisce la sua attenzione: il Looser Hotel.
Ad attrarla sono soprattutto i resoconti di alcune macabre vicende avvenute proprio al suo interno, specialmente nella Stanza N.3.
Si riporta infatti che sia consueta l'apparizione di una donna dai capelli argentei e canini affilati, capace di terrorizzare a morte gli ospiti che soggiornano in questa stanza "posseduta".

Alma è completamente sedotta dal tetro racconto, tanto da volerlo inserire assolutamente all'interno del suo libro; così, senza pensarci due volte, prepara i bagagli per la sua eccitante permanenza nella Stanza N.3.
Al suo arrivo, l'hotel le appare subito come un luogo dall'aura angusta, inospitale e inspiegabilmente inquietante.
Come se non bastasse, anche le persone che lavorano al suo interno, dalla receptionist allo stesso direttore, emanano una strana ambiguità.
Che dire poi della Stanza N.3. 
La sensazione che qualcosa di estremamente minaccioso risieda in quelle mura è forte e innegabile, ma finché rimane una mera impressione non c'è nulla di cui preoccuparsi. 
Il problema è che non ci vuole molto prima che alcune orrende apparizioni comincino a tormentare Alma, la quale si ritrova a essere prigioniera di un incubo ad occhi aperti.
Sembrano non esistere vie di fuga dal pandemonio che prende vita all'interno di questa stanza, e la follia, il delirio e il dolore sono gli unici stati che pervadono quelle pareti.
Riuscirà Alma a trovare la chiave per scappare da questo universo di anime dannate?
Lascio a voi il piacere di scoprirlo.


Room N.3 di Valeria De Luca è un libro dalle tinte dark/horror e dai rimandi fiabeschi molto scorrevole e piacevole.
Un'ottima lettura soprattutto per quei momenti in cui si è alla ricerca di una storia leggera ma intrigante, capace di accontentare anche i lettori dall'animo più macabro.

Ci sono molti aspetti del romanzo che ho apprezzato molto, in particolare l'idea di scandagliare all'interno della vicenda vari elementi che rimandano al mondo delle fiabe, specialmente alla storia di Alice nel Paese della Meraviglie.
Incontriamo personaggi che rievocano, in una versione più macabra, quelli di Carroll: una misteriosa bambina che ricorda la stessa Alice, un'affascinante mago che possiede l'aspetto di un cappellaio matto dark, uno specchio dai poteri fantasmagorici,...

Inoltre, la creazione di un'ambientazione mutevole, che si muove e si articola su più dimensioni, è stata gestita dall'autrice in maniera impeccabile; così come la creazione di atmosfere infernali e surreali, tanto da riportarmi a quelle evocate nei film di Dario Argento e nell'Inferno di Dante.

Lo stile di scrittura è diretto ed essenziale, perfetto per mantenere vivo un ritmo incalzante capace di tenere sulle spine il lettore intento a districarsi tra gli incessanti avvenimenti che si susseguono nella stanza posseduta e non solo.

I personaggi sono tutti interessanti e peculiari. Di alcuni ammetto che mi sarebbe piaciuto approfondire maggiormente il loro background, così da conoscerli meglio e istaurare con loro un rapporto più empatico.
Nonostante questo, sono rimasta molto colpita dalla figura di Miranda, una strega dalle immense conoscenze e potenzialità magiche.

In conclusione, se siete amanti del genere horror e vi affascinano le storie nelle quali sono presenti stante "maledette" o "infernali", in cui assistiamo all'evolversi di un incubo dentro un incubo e in cui la protagonista è costretta a scontrarsi non solo con entità demoniache ma anche con le proprie insicurezze e paure, non posso che suggerirvi questo romanzo.

Caro FANTASMAGORICO LETTORE, 
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giovedì 12 agosto 2021

IL PROFUMO di Patrick Suskind

Colui che domina gli odori, domina i cuori degli uomini.
- Patrick Suskind, Il profumo, 161.

TITOLO: Il profumo
AUTORE: Patrick Suskind
EDITORE: TEADUE
TRADUZIONE: Giovanna Agabio
SINOSSI: Jean-Baptiste Grenouille nasce nella Parigi del Settecento, nel luogo più mefitico della capitale: il Cimitero degli Innocenti. Orfano, brutto, apparentemente insensibile, ha una caratteristica inquietante: in una società non ancora asettica come quella contemporanea e impregnata di mille effluvi e miasmi, non emana alcun odore. E però dotato di un olfatto unico al mondo, e il suo sogno è quello di dominare il cuore degli uomini creando un profumo capace di ingenerare l'amore in chiunque lo fiuti. E per realizzarlo è pronto a tutto...

RECENSIONE:
Nel quartiere più malfamato di Parigi, tra sporcizia e odori sgradevoli, nasce Jean-Baptiste Grenouille.
In apparenza un bambino come tanti, un orfano in buona salute che immediatamente viene affidato alle cure di una balia.
Eppure, un'inspiegabile peculiarità inquieta e disgusta tutti coloro che gli sono attorno: Grenouille non ha odore.
Di norma ogni essere umano emana una propria fragranza, deliziosa o disgustosa che sia, ma Grenouille sembra non possederla in nessun modo, e per questo, secondo la rozza superstizione del tempo, considerato un discendente del demonio

Sorprendentemente Grenouille possiede un olfatto estremamente sviluppato, tanto da riuscire ad avvertire gli odori più impercettibili anche a chilometri di distanza.
Questo talento gli permette, inoltre, di poter scomporre un odore in tutte le sue più piccole componenti, catalogandole mentalmente per poi riconoscerle al loro ripresentarsi. 
Crescendo, Grenouille prende sempre maggiore consapevolezza delle sue eccezionali capacità olfattive, cominciando a immagazzinare dentro di sé un numero sempre maggiore di odori.

Un giorno, durante i suoi vagabondaggi notturni alla ricerca di odori da collezionare, Grenouille viene colpito da un profumo indescrivibile, il più straordinario e puro che abbia mai sentito. La fonte è proprio una bellissima fanciulla dai capelli rossi e la pelle chiara cosparsa di lentiggini.
In questo preciso istante, scatta in lui qualcosa, che lo porta a compiere il suo primo delitto
Un profondo desiderio, o per meglio dire una segreta ossessione, inizia a dominare Jean-Baptiste Grenouille: diventare il più grande profumiere di tutti i tempi e creare il profumo per eccellenza.
Quell'aroma così singolare sarebbe diventato l'odore-modello di tutti gli altri, ma lui, il genio dal naso sopraffino, avrebbe dovuto possederlo e fissarlo per sempre nel tempo.
Per raggiungere il suo scopo non basterà apprendere i processi e le tecniche fondamentali dell'arte profumiera, ma saranno necessari una serie di scellerati omicidi al fine di perfezionare i suoi morbosi esperimenti.

Quello che voleva, era l'odore di certi esseri umani e cioè le creature estremamente rare che ispirano l'amore. Queste erano le sue vittime.
- Patrick Suskind, Il profumo, 194.

Leggere Il profumo (Das Parfum, 1985) è come vivere un'esperienza olfattiva intensa e insolita. 
Non mi era mai capitato fino ad ora di sperimentare una lettura in cui a fare da padrone sono le numerose descrizioni, estremamente dettagliate, dei più variegati odori.
Lo stile è davvero interessante e unico. Ci troviamo di fronte a una narrazione che non procede più per immagini visive, ma ci conduce all'interno di un universo costituito da soli profumi: l'universo interiore di Grenouille.

Il romanzo è ambientato nella Francia del diciottesimo secolo. 
Tutte le città, le abitazioni, gli oggetti e le persone ci vengono presentate attraverso gli odori che emanano, ed è proprio tramite questi ultimi che riusciamo a costruire la realtà del romanzo e a conoscere la percezione del mondo di Grenouille.

Il protagonista è una figura molto peculiare e che, nel suo modo grottesco, ho trovato estremamente affascinante. 
Grenouille è un ragazzo smilzo, solitario, freddo e taciturno, tendenzialmente ignorato da tutti o addirittura evitato, ma dotato di un olfatto sovraumano.
L'autore riesce a delineare magistralmente la psicologia di Grenouille, dando vita a un personaggio indimenticabile e a tutti gli effetti tridimensionale e dinamico.
Durante tutta la narrazione, infatti, Grenouille segue una continua evoluzione: prende maggiore coscienza del suo olfatto a dir poco sovrannaturale, e con ostinazione si propone di raggiungere obiettivi sempre più arditi, se non completamente folli e inumani.
In effetti, il protagonista ha ben poco da spartire con il resto dell'umanità. 
Fin dalla nascita, tutti i suoi conoscenti hanno avvertito il suo essere diverso e, in un certo senso, pericoloso, proprio a causa del suo non possedere nessun odore... quindi un'identità da poter riconoscere.
Genialità e pazzia si uniscono, dando vita ad un protagonista davvero controverso e spettacolare, lacerato interiormente, che sicuramente non si può dimenticare facilmente.

La solitudine, com'è possibile intuire, è uno dei temi centrali del romanzo, accompagnato da una riflessione riguardo i comportamenti e i sentimenti umani, i quali, nonostante siano il frutto di scelte coscienti, spesso sono influenzati da una serie pregiudizi inconsci.

Non posso che concludere consigliandovi questo romanzo unico e indimenticabile. 
Inoltre, vi segnalo anche il film che ne è stato tratto perché, oltre la buona fedeltà al romanzo, è davvero ben fatto.

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venerdì 6 agosto 2021

COLLAGES di Anais Nin

Lei restituiva ai paesaggi vuoti le figure mitologiche dei suoi sogni, pensando alle parole con cui Rousseau aveva risposto alla domanda: "Perché ha dipinto un divano nel bel mezzo della giungla?".
Aveva detto: "Perché si ha il diritto di dipingere i propri sogni".
- Anais Nin, Collages, 47.

TITOLO: Collages
AUTRICE: Anais Nin 
EDITORE: Edizioni e/o
COLLANA: Gli Intramontabili
TRADUZIONE: Maria Luisa Minio-Paluello
SINOSSI: Protagonisti di questo romanzo sono Renate, una pittrice, e Bruce, uno scrittore: due spiriti liberi, due amanti insoliti e solitari. Due compagni che un giorno decidono di partire e andarsene in giro per il mondo: Vienna, il Messico, la California, la Francia del Sud, l'Olanda, New York. Non c'è amore fra loro o forse sì, fatto sta che lungo la strada incontreranno altri amanti e altre storie, sentimenti, emozioni e bellezze che porteranno con sé con la leggerezza dei viaggiatori. Il loro viaggio è come un foglio bianco su cui man mano incollano i volti, le emozioni e le vite dei personaggi che incontrano sul loro cammino: un padre che crede di trovare nella figlia la moglie che non ha mai avuto (o che forse ha perduto molto presto), la moglie di un diplomatico che si innamora di un condottiero indiano vissuto oltre un centinaio di anni prima, pittori che cercano nelle figlie lo splendore delle donne dipinte d'oro, attrici pericolose, affascinanti e sincere come bambine, scrittrici che si nascondono dal mondo, cuochi artisti e molti altri. È un grande collage, appunto, dove pagina dopo pagina prende corpo la storia di un viaggio fatto di sentimenti e sensualità. L'intensità erotica della scrittura di Anaïs Nin è soffusa e affascinante, straordinaria nella sua raffinatezza, sempre in bilico tra la passione più incandescente e il disegno di un languore appena accennato. Peccaminosa come Henry Miller, elegante come D.H. Lawrence e Mary Gaitskill, Anaïs Nin firma un romanzo sensuale come Histoire d'O. Un racconto di formazione sentimentale in cui si mescolano il reportage bohémien e la scrittura più alta.

RECENSIONE:
Continuiamo il nostro fantasmagorico viaggio alla scoperta di Anais Nin attraverso il suo romanzo Collages (1964), un libro dal fascino surreale e ipnotico non indifferente.

E' quasi istintivo paragonarlo a un dipinto in fase di realizzazione, in cui vivide e coloratissime pennellate di parole danno vita a un'infinità di vicende che si intersecano, si sovrappongono e si incastrano tra loro proprio come in un collage, o allo svolgersi di un sogno, dove a partire da incontri casuali e impensabili alla fine ne nasce una storia degna di essere ricordata il mattino seguente.

In queste pagine seguiamo principalmente la storia di Renate, una solare e vivace pittrice viennese, che un giorno decide di intraprendere un viaggio senza meta in giro per il mondo assieme a Bruce, uno scrittore ironicamente di poche parole.
Nel corso della narrazione non comprendiamo realmente il tipo di relazione che intercorre tra i due, se si tratta di un legame amoroso o meno, però intuiamo che entrambi possiedono un carattere molto forte e indipendente, che li costringe di tanto in tanto a separarsi per poi riunirsi quando la solitudine riprende il sopravvento.
Comunque sia, insieme o separati, durante il loro apparente vagabondare incontrano personalità davvero stravaganti e insolite, ognuna con una storia peculiare pronta per essere raccontata.

Conosciamo il Conte della lavanderia, un uomo raffinato e colto che ha abbandonato agi e ricchezze per amore; Raven, un'oscura ragazza che convive con un magnifico corvo con il quale sembra avere un legame molto profondo; la moglie del console francese, una scrittrice di biografie che finisce sempre con l'innamorarsi di avventurieri ormai defunti; il simpatico Henri, un cuoco che ebbe la possibilità di servire le sue prelibatezze a importanti celebrità e a nomi illustri; una misteriosa e solitaria scrittrice, che afferma con convinzione di aver sparso per il mondo i suoi personaggi... e tanti altri ancora.
In questa miriade di racconti, uno più surreale dell'altro, un silenzioso legame unisce tutti i personaggi apparentemente sconnessi, un fattore comune che verrà rivelato solamente all'ultima pagina.

La singolarità di questo libro è l'assenza di una vera e propria conclusione
Non credo sia corretto neppure parlare di un finale aperto, perché in effetti si ha la sorpresa di ricominciare tutto dal principio, ripercorrendo nuovamente le prime pagine fino a giungere nuovamente alle ultime, per poi ripartire da capo in una sorta di ciclicità continua.
Non a caso, una delle frasi che ricorre più spesso nel romanzo e che racchiude perfettamente questa sensazione di eterno ritorno è "Niente è mai finito".
Con questo peculiare sistema narrativo Anais Nin crea un qualcosa di unico e sorprendente: un romanzo impossibile da catalogare.

Un quadro dovrebbe portarvi dove non siete mai stati. Chi è che vuole guardare sempre lo stesso albero, lo stesso mare, lo stesso volto ogni giorno, lo vorrebbe lei?
- Anais Nin, Collages, 45.

La componente onirica tipica delle opere della Nin non manca di fare la sua comparsa anche qui, nonostante non sia marcata come ne La casa dell'incesto
In queste pagine il tempo abbandona il suo ritmo regolare e lo spazio la sua rigidità. Ci muoviamo, infatti, all'interno di dimensioni fluide e incalcolabili, dove gli spostamenti sono talmente rapidi che basta uno schiocco di dita per spostarci da un posto all'altro o da un momento all'altro.

La scorrevolezza della narrazione deve gran parte della sua riuscita allo stile originale dell'autrice.
Anais Nin ha la capacità di dipingere attraverso le parole gli stati più interiori del Sè, e lo fa tramite colori sgargianti, tratti multiformi e sfumature impercettibili.
La libertà creativa è eccezionale, ed è espressa attraverso un linguaggio sinuoso, raffinato e sensuale
Con particolare attenzione si possono cogliere all'interno della variegata vicenda anche spunti autobiografici della scrittrice, tanto da ipotizzare in Renate un suo alter ego.
Renate vuole portare su tela mondi dai colori e dalle forme mai viste, se non in visioni oniriche, e lo vuole fare per mostrare a tutti che i sogni possono vivere nella realtà, così come Anais vuole dimostrare che il grande potere dell'immaginazione attraverso i suoi scritti.

Tu sogni ad occhi aperti. Molti sognano ad occhi aperti. E alcuni sono gelosi perché non hanno sogni e bevono o prendono pillole per sognare.
- Anais Nin. Collages, 86.

Se non ancora lo aveste capito, vi consiglio vivamente questo breve ma emozionante romanzo, in particolar modo se siete alla ricerca di un qualcosa di anticonvenzionale e fuori dalle righe.

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MOONACRE. I SEGRETI DELL'ULTIMA LUNA | Il cavallino Bianco di Elisabeth Goudge

Per te nessun passato, cavallino, né rimpianto, né futuro da temere nella foresta d'argento... Sotto la luna, solo il presente ti aspett...