sabato 21 novembre 2020

BLACK FRIARS L'Ordine della Spada di Virginia de Winter

Una statua dallo splendore del marmo di luna e una bellezza straziante da far desiderare anche l'Inferno per poterla vedere ancora. L'aveva distratta per un istante, emergendo sul terrore folle che le invadeva il cervello.
Né morto né vivo, una creatura del sangue che camminava per l'eternità su quella soglia che agli umani è consentito varcare una volta sola, senza ritorno.
Lui invece, da qualche parte lungo i secoli, era tornato.
-Virginia de Winter, BLACK FRIARS L'Ordine della Spada, 26
TITOLO: BLACK FRIARS, L'Ordine della Spada Vol.1
AUTRICE: Virginia de Winter
EDITORE: Fazi Editore
COLLANA: Lain
GENERE: Dark Fantasy, Gotico
TRAMA: La Vecchia Capitale si prepara alla Vigilia di Ognissanti e il coprifuoco è vicino perché il Presidio sta per aprire le sue porte. Il lento salmodiare delle orde di penitenti che si riversano per le vie, in cerca di anime da punire, è il segnale per gli abitanti di affrettarsi nelle proprie case, ma per Eloise Weiss è già troppo tardi. Scambiata per una vampira, cade vittima dell’irrazionalità di una fede che brucia ogni cosa al suo passaggio. In fin di vita esala una richiesta d’aiuto che giunge alle soglie della tomba dove Ashton Blackmore, un redivivo secolare, riposa protetto dalle ombre della Cattedrale di Black Friars. Il richiamo della ragazza è un sussurro che si trasforma in ordine, irrompe nella sua mente e lo riporta alla vita. Nobili vampiri di vecchie casate, spiriti reclusi e guerrieri, eroici umani e passioni che il tempo non è riuscito a cancellare: Black Friars – L’ordine della Spada è un mondo nuovo che profuma di antico, un romanzo che si ammanta di gotico per condurre il lettore tra i vicoli della Vecchia Capitale o negli antri del Presidio, in un viaggio che continua oltre la carta e non finisce con l’ultima pagina.

RECENSIONE:
Nella notte della Vigilia di Ognissanti, secondo la consuetudine, i Frati Neri dell'Ordine della Spada sfilano in un'austera parata silenziosa tra le vie della Vecchia Capitale, preparandosi all'ora in cui i cancelli del Presidio si sarebbero aperti.
Lasciate libere di vagare in quest'unica notte dell'anno, le creature, arcaiche e demoniache, che abitano questa antica zona al centro della città hanno la possibilità di impossessarsi e avvolgere nelle loro viscide e innaturali nebbie tutto quello che scorgono sul loro cammino.

In questa notte, però, il pericolo non è rappresentato solamente da queste entità sconosciute, e chi meglio di Eloise Weiss può dirlo.
 
Come tutti gli scholares dello Studium e, in generale, come tutte le persone con un briciolo di buon senso, Eloise, studentessa della Scuola di Medicina e figlia del Lord Cancelliere di Aldenor, è decisa a tornare al collegio il prima possibile; eppure, un terribile equivoco mette a repentaglio la sua vita.
Scambiata erroneamente per una ritornata, un vampiro, viene rapita da un gruppo di Flagellanti pronti a ucciderla per adempiere alla volontà divina, dando adito al loro odio per queste creature del buio.

Le sue grida di aiuto sono del tutto inutili, ma un penetrante richiamo si genera in lei, risvegliando da un sonno immortale di sedici anni un essere molto antico: Ashton Blackmore, potente vampiro, riesce a salvarla da quel tragico destino.

Appartenente a un'antica famiglia di Reggenza di Altieres, Ashton è stato il suo custode per ben quattrocento anni, tramandando, di generazione in generazione, la storia della loro stirpe; finché, in seguito ai sanguinosi e violenti eventi della Rivolta che hanno messo a ferro e fuoco la Vecchia Capitale, l'intera famiglia viene brutalmente sterminata senza lasciare eredi e lui creduto morto, anche dagli unici superstiti immortali: Adrian e Cain Blackmore.

Una drammatica storia che continua ancora a essere avvolta da un alone di mistero, poiché nessun colpevole è mai stato individuato come la vera causa della rovina dei Blackmore. 
Le creature del Presidio hanno avuto sicuramente la loro parte nella triste vicenda, ma la domanda che nasce spontanea è: chi è stato ad aprire le porte di quel luogo di demoni e nebbia?

Ashton è deciso a scoprire la verità che si cela dietro a questa macabra e intricata vicenda, ma ha bisogno dell'aiuto di Eloise, la sua nuova piccola amica mortale, che inconsapevolmente manifesta le stesse singolari capacità che possedeva la defunta Clarisse Granville, moglie di Brian Blackmore, di richiamare a sé e comandare entità fuori dall'ordinario.

Contemporaneamente alle loro ricerche, alcuni avvenimenti si aggiungono alle stramberie e misteri che perseguitano Eloise. 
Fanno capolinea nelle camere mortuarie della Societas di Medicina insoliti cadaveri, corpi senza vita con polmoni letteralmente schiacciati, ma esenti da lesioni esterne che possano ricondurre alla possibile causa della morte.
Cinque oscuri cavalieri mascherati, inoltre, appaiono inaspettatamente come spettri sempre in concomitanza alle disavventure di Ashton e Eloise.  

Se tutte queste macabre vicissitudini non fanno che ingarbugliare la mente già confusa di Eloise, d'altra parte il suo cuore si trova in un vero e proprio campo di battaglia.
Un solo nome la perseguita, un nome capace di farle provare le sofferenze più atroci e, contemporaneamente, di trasformarsi nell'unico conforto nelle sue notti più buie.
Quel nome è Axel Vandemberg, Princeps dello Studium, Duca dell'Ordine della Chiave nonché secondo genito della famiglia regnante della Nazione Sovrana di Aldenor.

Vederli parlare non era molto diverso dall'assistere a una partita a scacchi. Si spostavano  da caselle bianche e nere lungo linee tortuose, saltando case e spostando pezzi in modo tale che era difficile intuire le strategie. Non avevano fretta, ogni mossa sembrava studiata e soppesata col rischio dietro l'angolo, il silenzio tra l'una e l'altra seppure li turbava era accettato come male necessario.
                                                                                  -Virginia de Winter, BLACK FRIARS L'Ordine della Spada, 362


Il termine tormentato non rende in nessun modo l'idea di questo rapporto estremamente turbolento.
L'attanagliarsi di sentimenti perennemente contrastanti e in continuo mutamento unito all'orgoglio che non riesce a dimenticare i torti passati (celati al lettore) non smettono di ardere dentro Eloise.
Ella si trova in un limbo, in bilico tra il desiderio di dimenticare il passato e ritornare a fidarsi completamente di Axel e quello di allontanarlo per sempre, negando quello che prova davvero.  
D'altro canto non sarà affatto semplice liberarsi dal fastidioso atteggiamento possessivo e iperprotettivo di Axel, che tende a tenerla sotto controllo e sotto la sua stretta sorveglianza costantemente.
Da cosa vuole proteggerla? Dal vampiro con gli occhi viola che la conduce nei meandri più cupi dei segreti della Vecchia Capitale, oppure da qualcosa di più pericoloso delle nebbie del Presidio?

Svegliarsi aveva ancora un significato quando la notte non accennava a finire? Esisteva da sempre un senso di appartenenza della notte al sogno - quella corrispondenza perfetta tra il buio e le immagini più dolci, la mente libera di riempire ciò che gli occhi non potevano vedere; e il desiderio che provavano l'uno per l'altra era il sole che inseguiva per tutto il giorno il profilo dell'orizzonte fino a perdersi dietro di esso.
                                                                                                    -Virginia de Winter, BLACK FRIARS L'Ordine della Spada, 324

Primo romanzo della saga BLACK FRIARS, L'Ordine della Spada (2010) è simile a un enorme e complesso puzzle da comporre lentamente e con pazienza. 
Inizialmente ci troviamo tra le mani tanti piccoli tasselli che, presi singolarmente, non possiedono un reale senso compiuto; ma, procedendo con cauta attenzione e respiri sospesi, questi trovano la loro posizione esatta, quella che combacia e si incastra perfettamente con tutti gli altri tasselli, ed ecco che, in una visione d'insieme, ogni pezzettino acquista finalmente un significato del tutto nuovo.

La capacità dell'autrice di scandagliare silenziosamente piccoli indizi durante la narrazione mi aveva  già colpita positivamente in un altro suo romanzo (Il cammeo di ossidiana) ed è un aspetto che, assieme al suo stile elegante, ricercato, antico, a tratti poetico ed estremamente descrittivo, ho gradito molto. 

Sono consapevole, però, che la presenza di questa maniacale e costante attenzione per i dettagli, anche per quelli più minuziosi e marginali, potrebbe appesantire e rendere meno fluida la narrazione; d'altro canto, credo che l'inserire numerose parti descrittive sia necessaria, soprattutto in questo primo volume, per la presentazione e la costruzione di un solido e originale World Building

L'ambientazione appare come l'impeccabile combinazione di fantasia e immaginazione della scrittrice e di influenze che rimandano a realtà fortemente medievaleggianti e settecentesche, rielaborate e adattate alla struttura della storia. 
L'aspetto gotico e macabro dei numerosi luoghi che affollano le pagine del libro (cimiteri, cattedrali, catacombe, strade oscure e silenziose, vie sotterranee, lo Studium, varie residenze,...) danno vita a un'atmosfera inquietante  e lugubre, ma, allo stesso tempo, davvero affascinante e irresistibile

Una caratteristica che rende ancora più vivido questo mondo è la presenza di radicate tradizioni: gli usi e costumi, religiosi o meno, delle varie popolazioni che confluiscono nella Vecchia Capitale e degli studenti che appartengono allo Studium riportano nuovamente l'idea di un mondo antico e lontano
In questo modo il contesto rimane sempre coerente a tutti gli elementi che costituiscono il World Building. 

Vorrei aggiungere, però, che accanto a scene prettamente descrittive non mancano quelle di carattere più dinamico:  colpi di scena, azione, intrighi e misteri si affiancano e intrecciano a momenti più dolci, poetici e passionali. Non manca, inoltre, una buona dose di humour, che da vita a momenti più spiritosi e divertenti.

Tutti i personaggi sono ben caratterizzati, ognuno con le proprie peculiarità e difetti. 
La dolce protagonista Eloise Weiss, il caparbio e irrequieto Axel e il misterioso e ipnotico vampiro Ashton sono delle presenze davvero carismatiche, dinamiche e inquiete, chi per un motivo e chi per un altro. 
Tutti nascondono degli indicibili segreti, e il mistero che si annida nelle loro vicende personali non fa altro che accrescere la curiosità del lettore. 
I rapporti che intercorrono tra di loro sono di diversa natura e per nulla scontati o stereotipati.
L'attrazione tra Axel ed Eloise è un qualcosa di letale e distruttivo: entrambi sono attanagliati da questo amore reciproco che li lega dai tempi più remoti dell'infanzia, ma che un torto recente (ignoto a noi lettori) ha inclinato e annientato, gettandoli nel rimorso, nella rabbia e nel dolore.
Tra i due è presente una costante tensione che logora non solo le loro anime, ma anche quella del lettore!
Non sono mancati momenti di puro nervosismo, momenti nei quali avrei voluto tirare questo mattone di libro in testa ad Axel (un personaggio che sa essere estremamente odioso). Fortuna volle, però, che a risollevare il destino del romanzo fosse il buon Ashton Blackmore, grazie al suo sottile senso dell'umorismo, la sua eleganza, i suoi affascinanti e misteriosi occhi color ametista e i suoi modi affettuosi e gentili verso la sua piccola amica mortale.
Numerosi sono inoltre i personaggi secondari (vampiri, scholares, domini, spiritisti, cardinali,...) che hanno avuto un ruolo fondamentale nello svolgimento dei fatti narrati (il mio preferito in assoluto rimane il pacato e distinto Adrian Blackmore), che non citerò proprio per non rovinarvi la sorpresa.

Un altro aspetto che ho gradito particolarmente in Black Friars è stato il modo in cui è stata trattata e inserita la figura del vampiro
Tendenzialmente si è rimasti fedeli alle caratteristiche tradizionali della creatura delle tenebre assetata di sangue e debilitata dalla luce del giorno, dal fuoco e da croci o luoghi benedetti; sono percepibili, inoltre, dei richiami più moderni al vampiro più umanizzato dalla bellezza divina e sensuale della Rice, pur rimanendo fedele alla propria natura bestiale.
La novità che dona quel tocco di freschezza e unicità ai vampiri di Black Friars è quello di possedere dei poteri particolari, diversi a seconda della stirpe di sangue a cui appartengono. 
I Blackmore, ad esempio, hanno la capacità di evocare e comandare a loro piacimento le ombre, una qualità assolutamente interessante: trovo macabramente affascinante l'immagine di un essere arcano avvolto in una semioscurità mobile e animata.

Concludo dicendo che il mio giudizio complessivo riguardo L'Ordine della Spada è molto positivo, e non vedo l'ora di continuare a leggere questa saga fantasmagorica.

Mi sento di consigliarlo agli appassionati del genere dark fantasy, gotico e mystery; agli amanti della tenebrosa figura del vampiro e a tutti coloro che trovano intrigante la presenza di una storia d'amore estremamente tormentata.

Caro FANTASMAGORICO LETTORE, 
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