«Non fatelo, vi supplico, non fatelo! Lasciatemi andare e farò tutto ciò che volete.» Elisabeth piangeva senza ritegno. Il salmo variò di tono e intensità, un gioiello tra le dita dell'uomo catturò un riverbero di luna. Era un cammeo di ossidiana decorato di perle nere, circondato da una sottile treccia d'oro.
TITOLO: Il cammeo di ossidiana
AUTRICE: Virginia de Winter
EDITORE: HarperCollins Italia
GENERE: Storico, M/M
TRAMA: Londra, fine 1800 - Raven Armitage non si dà pace per la morte improvvisa dell'amata sorella Elizabeth ed è disposto a tutto pur di venire a capo del mistero che l'avvolge, dunque anche a carpire i segreti di Sebastian Fane, l'uomo che avrebbe dovuto sposarla, oltre che il più affascinante libertino del ton dopo Dorian Gray. Il loro primo incontro, sul selciato umido di una strada di Mayfair, non sembra nascere sotto i migliori auspici, e neppure quelli successivi, che culminano in un duello tra i brumosi prati di Battersea. Miracolosamente usciti quasi indenni dallo scontro, Raven e Sebastian capiscono che il destino ha legato le loro esistenze. Scoprono così la passione dopo la violenza, il tocco caldo sulla pelle dopo il gelo della voce, i segreti celati dietro un battito di ciglia e la dolcezza di un sorriso fatto per sedurre. Ma il tempo dell'amore dovrà aspettare perché le ricerche sull'inspiegabile morte di Elizabeth, che ruota intorno a un elegante cammeo di ossidiana, fa compiere loro un pericoloso viaggio nelle più oscure perversioni dell'animo umano...
Nelle buie e fosche vie del cimitero di Highgate di Londra, qualcosa di inconsueto e terrificante, al limite tra la vita e la morte, sta avendo luogo.
Il silenzio del riposo eterno è rotto da una flebile e lacerante invocazione di aiuto, che mai nessuno potrà udire... o forse no...
Questa voce lontana, una voce che risale dalle profondità della terra, possiede un nome: Elisabeth.
Un nome che non lascia via di scampo a nessuno, neppure all'affascinante e controverso Sebastian Fane.
Il giovane Conte di Darlington, ben noto in società per le sue qualità di libertino (alla strenua di Dorian Gray, suo acerrimo rivale in bellezza) e per i suoi modi non sempre gentili ed espansivi, possiede un conto in sospeso con Elisabeth: era la sua fidanzata.
Un fidanzamento, il loro, che sarebbe servito a entrambi per mettere a tacere voci poco convenevoli sul loro conto; eppure, in agguato e dietro l'angolo, uno scandalo non avrebbe risparmiato la tanto cara reputazione di Sebastian, inducendolo così alla decisione di rompere la promessa di matrimonio.
Un evento inatteso, però, ribaltata completamente l'intera situazione: il suicidio di Elisabeth.
Questa macabra storia sembra apparentemente lontana dai suoi pensieri, e Sebastian, dopo aver trascorso una notte che potrebbe essere giudica dal tipico perbenismo vittoriano più che deplorevole, è di ritorno verso casa.
Sono le prime ora del giorno e inaspettatamente, nel suo passeggiare tranquillo, si ritrova ad essere investito da una carrozza, ma non da una carrozza qualunque.
Uno scontro che, nella più pura casualità e coincidenza, il destino ha voluto intrecciare alla vicenda di un'altra persona legata al nome insidioso di Elisabeth: Raven Armitage, il fratello della defunta.
Tornato da Parigi, Raven si trova a indagare, assieme al suo fedelissimo Nathan, tra i vicoli più malfamati e oscuri di Londra, in cerca di risposte e informazioni sul presunto suicidio di sua sorella.
Presunto, avete letto bene.
Le circostanze troppo poco chiare lo hanno portato a dubitare immediatamente del gesto esasperato di Elisabeth, che mai avrebbe pensato di metter fine alla propria esistenza.
Esattamente durante queste sue ricerche, Raven è andato a incappare nell'unica persona che non si sarebbe mai aspettato di incontrare.
Nonostante l'inizio turbolento e non esattamente piacevole, Sebastia e Raven scoprono avere in comune più di quello che avrebbero mai potuto immaginare.
L'uno freddo e cinico e l'altro sensibile e gentile, i due protagonisti si ritrovano immersi in una situazione al limite del reale, con colpi di scena e tanta azione e passione...
Misteri intricati e labirintici, inquietanti allucinazioni e incubi, giochi di magia e sedute spiritiche... tutto ruota attorno a un macabro oggetto, che diventerà ben presto l'unica chiave per conoscere la verità: un cammeo di ossidiana.
Il cammeo di ossidiana di Virginia de Winter è un romanzo gotico, misterioso, intrigante e spiritoso, ed è stato un piacere immenso leggerlo.
Lo stile dell'autrice è ben curato ed elegante. La narrazione, fluida, scorrevole e incalzante, è impreziosita da descrizioni estremamente realistiche e dettagliate, senza mai essere ridondanti e appesantire, di conseguenza, la lettura; al contrario, esse permettono al lettore di immergersi e ricreare nella propria immaginazione l'autentica Londra vittoriana con tutte le sue caratteristiche e contraddizioni.
L'intera ambientazione, infatti, è tratteggiata alla perfezione: dalle strade principali con le sue nobili abitazioni fino ai vicoli più squallidi dai locali ambigui e miseri.
Le scene notturne sono in assoluto le mie preferite, in particolar modo quelle che hanno luogo nel cimitero, dove il solo lucore della luna rischiara ciò che la morte nasconde, rendendolo invisibile e silenzioso.
L'atmosfera della Londra di fine Ottocento la percepiamo benissimo anche grazie alla presenza di alcuni elementi caratteristici e molto tetri: lo spiritismo e la fascinazione per il sovrannaturale e la magia, che si intersecano e mescolano alla vicenda centrale.
I personaggi, principali e non, sono ben delineati e contraddistinti l'uno dall'altro; tutti sono estremamente dinamici, esibendo una vasta gamma di sfumature di carattere.
Sebastian Fane è un giovane nobile dallo sguardo tagliente, quasi feroce, e capace di intimidire chiunque, eppure, così seducente e ipnotico da attrarre indiscriminatamente sia donne che uomini.
La sua condotta libertina e le sue maniere fredde e indolenti lo fanno apparire un essere insensibile ad ogni genere di emozione, finché qualcuno fuori dalle sue previsioni cambierà il corso della sua vita.
Raven Armitage è l'esatto contrario di Sebastian, ed è uno di quei personaggi a cui difficilmente non si può voler bene.
Il suo sorriso timido e gentile e i suoi modi di fare delicati ed eleganti si uniscono alla sua tenacia e determinazione, che lo spingono senza indugi a rincorrere la verità dietro l'inspiegabile morte di sua sorella.
Il suo, inoltre, è un personaggio sfuggente e dal passato misterioso, e questo particolare ce lo rende ancora più interessante.
Raven possiede la peculiare capacità di scrutare e scavare nelle profondità dell'animo, senza fermarsi alle sole apparenze, riuscendo così a vincere lo scudo esteriore di Sebastian.
Fin da subito il loro sarà un rapporto complicato, soprattutto se si considera il contesto storico in cui è ambientato il romanzo.
La moralità vittoriana condanna severamente l'omosessualità, e riuscire a mantenere una certa discrezione in queste relazioni diventava davvero di vitale importanza.
Infine, vorrei citare rapidamente uno dei miei personaggi preferiti, senza il quale l'intera storia non sarebbe stata davvero esilarante e simpatica: Colin Seymour!
Grazie alle sue battute pungenti e ironiche dona quel tocco di leggerezza e ilarità, perfetto al fine di alleggerire e distendere le situazioni di maggiore tensione.
Bene lettori, io mi fermo qui e lascio a voi l'onore di scoprire questo fantasmagorico romanzo.
Inoltre, ringrazio di cuore Virginia per avermi dato la possibilità di vivere questa straordinaria e singolare avventura.
Caro FANTASMAGORICO LETTORE,
se sei giunto fin qui sei il mio eroe del cuore e ti ringrazio!
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