venerdì 18 ottobre 2019

CARMILLA La vampira e il detective dell'occulto

"Mi accingo a raccontarvi qualcosa di così strano che ci vorrà tutta la vostra fiducia nella mia sincerità per crederci. Ciò nonostante, non solo è una storia vera, ma io ne sono stata anche testimone oculare."
@thecovenofphantasmagoricalbook 


TITOLO: Carmilla. La vampira e il detective dell'occulto
AUTORE: J.S. Le Fanu
GENERE: Gotico, Horror, Ghost Story
EDITORE: Universale Economica Feltrinelli/Classici
TRAMA: Carmilla, la prima vampira della storia nella letteratura, e il dottor Hesselius - medico e metafisico tedesco -, il primo detective dell'occulto, sono i due principali protagonisti di questa raccolta di straordinarie storie "gotiche". Un testo chiave, la cui influenza sarà fortissima in tutta la letteratura del Novecento sui fantasmi. Tè verde (1869) è il racconto del reverendo Jennings che, dopo la lettura di "certi volumi antichi, edizioni tedesche di testi in latino medievale", mentre torna a casa con l'omnibus, vede comparire una misteriosa scimmia, che da quel momento in poi, tra improvvise sparizioni e scoraggianti ricomparse, continuerà a seguirlo fissandolo con bramosia maligna. Il giudice Harbottle (1872) è la funesta cronaca della nemesi piombata su Mr Harbottle, uomo malvagio e corrotto. Carmilla (1871-1872), infine, il più famoso dei racconti di Le Fanu, narra le astuzie e i languori della vampira Carmilla. Le storie di questo volume non sono paurose perché fantastiche, bensì paurose perché vere: riflessi del nostro essere, voci della nostra coscienza, proiezioni della nostra angoscia, immagini duplicate del nostro volto inquietante. Le Fanu ci invita a guardare nello specchio del reale con la consapevolezza che quanto vedremo non sarà la verità, ma una sua ombra confusa, il riflesso baluginante di qualcosa che sfugge al controllo della ragione. 

RECENSIONE:
Le Fanu, in questo volume, ci porta a riflettere sul reale potere della scienza che non sempre possiede i mezzi in grado di spiegare tutto ciò che ci circonda.
Accade spesso che, rimanendo folgorati dalla luce, non riusciamo a scorgere l'ombra che si cela dietro di essa, allo stesso modo, molte volte non ci rendiamo conto dell'esistenza di qualcosa che scivola via dalle nostre spiegazioni puramente razionali,  un qualcosa che sfugge dalla nostra normale percezione e che può essere compresa solamente se si è disposti ad abbandonare per sempre tutte le certezze e convinzioni, e si è pronti a discendere nell'oscuro cammino verso l'ignoto, un ignoto che è più vicino di quanto si possa immaginare.
Le Fanu, attraverso i suoi racconti, crea una sorta di disorientamento in chi vive serenamente la propria vita quotidiana e improvvisamente viene travolto dall'irrazionale e condotto verso la follia.
Per accentuare la credibilità di queste storie inventate, i protagonisti scelti sono uomini e donne di cultura e mentalmente equilibrati e, di conseguenza, anche molto attendibili, i quali si vedranno costretti a doversi mettere in discussione davanti alla presenza del soprannaturale.
Se con questa introduzione vi ho convinto a continuare a leggere questa recensione, parliamo di come si incastrano tra loro i racconti presenti nel libro.
Tutte e tre le vicende che si susseguono nel volume prendono avvio da una particolare mansione: sistemare e rilegare un'immensa collezione di documenti e ricerche scritte condotte dal dottor Martin Hesselius, un medico assai peculiare, come vedremo in seguito, il quale affida questo arduo compito al suo fidato segretario che decide di riportarci i casi più inconsueti. 
Come abbiamo detto, il personaggio che fa da filo conduttore è il dottor Hesselius che Le Fanu definisce come "medico filosofo", inaugurando in questo modo la nascita della nuova figura dell'investigatore del paranormale, colui che fa da ponte tra esperienze occulte e scientifiche, proponendosi davanti all'inspiegabile con spirito analitico, dissezionando i fatti con rigorosa razionalità ma, al contempo, si spinge oltre i limiti dell'ordinario formulando nuove ipotesi e teorie.


"Aveva gli occhi socchiusi, ma io li vedevo brillare. Non smettevano di fissarmi. In ogni momento, a ogni ora del giorno e della notte, è desta e mi osserva. E questo non cambia mai."

Nel primo racconto presentato (Tè verde) il dottor Hesselius è direttamente coinvolto, unica volta in tutta la raccolta, in un caso di persecuzione "demoniaca", a detta del suo paziente, il pastore Jennings, il quale afferma di essere seguito in ogni dove da una presenza oscura e malvagia che ha assunto le sembianze di una scimmia nera dagli occhi rosso brillanti, e questa lo costringe a seguire un cammino autodistruttivo che finirà per condurlo verso la pazzia.
La storia offre al lettore una doppia chiave di lettura lasciando libera la scelta di voler interpretare tutto come una sorta di visione delirante del paziente oppure come una reale verità.
Se da un punto di vista religioso, la scimmia è vista come l'incarnazione del male, da un punto di vista psicologico, la sua manifestazione può essere il risultato di malattie psichiche come la schizofrenia, oppure come possibile espressione della propria parte oscura e persecutoria del super-io, o persino il frutto di rimossi intrapsichici, o ancora una visione causata dall'abuso di cibi o bevande allucinogene.
Quale sia la reale natura della questione spetta solo al letture dare la propria interpretazione.


"Qual è il vostro verdetto, signori della giuria, colpevole o non colpevole?", giunse con voce mesta la sentenza: "Colpevole!"

Il secondo racconto (Il giudice Harbottle) ha come protagonista Elijah Harbottle, un giudice crudele e corrotto che ha eseguito sentenze ingiuste e mortali, il quale si trova implicato in una strana sentenza condotta da pericolose anime vendicative.
Il tutto ha inizio una sera quando il giudice viene avvertito da un misterioso anziano signore che è in corso una congiura giacobita contro di lui e rischia di correre un grande rischio se presiederà alla sentenza del droghiere Lewis Pyneweck.
Credendo di essere stato burlato, il giudice Harbottle decide di prendere parte al processo e di mettere a morte il condannato.
Pochi giorni dopo, egli riceve una strana missiva proveniente dal tribunale dell'oltretomba che lo informa di essere accusato di aver falsificato le prove riguardo l'ultimo processo, e non solo.
Tra immagini surreali e grottesche, il giudice viene rapito e arrestato da inquietanti spettri che lo conducono davanti ad una giuria di spiriti che lo reputano colpevole condannandolo alla forca. 
Ma, come in Tè verde, il muro che separa l'irreale dal reale è talmente sottile tanto che le spaventose figure spettrali potrebbero essere la conseguenza di allucinazioni o incubi dovuti agli attacchi di gotta che lo tormenta.


"Ma morire da innamorati… morire insieme, per continuare a vivere insieme. Le ragazze sono come bruchi mentre vivono nel mondo e diventano farfalle quando arriva l'estate; ma frattanto ci sono altri barchi e altre larve, ma tu non li vedi… ognuno con le proprie inclinazioni, necessità e struttura:"

Il terzo e ultimo racconto (Carmilla) narra la storia della misteriosa e sfuggente contessa Carmilla che sarà fonte d'ispirazione per la successiva pubblicazione di Dracula di Stoker, riproponendo il fascino decadente del mostro immortale che ammalia la dolce e ingenua fanciulla. 
La storia si apre con l'informare il lettore degli eventi della vicenda facendo ricorso all'espediente della lettera, conservata negli archivi del dottor Hesselius.
La voce narrante è quella di una giovane donna, Laura, che inizia con il descrivere la sua pittoresca infanzia evocando le romantiche atmosfere delle terre desolate della Stiria, Austria, e raccontando la sua vita assieme al padre vedovo e due governanti. 
Nonostante, però, la natura premurosa del padre, Laura si sente sola e senza amici della sua età in questa landa desolata. 
Durante una passeggiata al chiaro di luna, la giovane e il padre assistono ad un incidente in carrozza da cui emergono una ragazza dalla candida pelle e dai capelli scuri, che sembra essere ferita, e sua madre.
Il padre di Laura si trova a discutere con la donna misteriosa che lo informa che il suo viaggio è talmente urgente che non può preoccuparsi della salute di sua figlia e deve continuare senza di lei. Immediatamente Laura sfrutta questa occasione per poter passare un po' di tempo con una sua coetanea e, magari, trovare una buona amica con la quale confidarsi e suggerisce al padre di tenerla nelle sue cure fino al ritorno della madre.
Con il passare del tempo la loro amicizia si fa sempre più intima, ma cominciano ad emergere alcuni atteggiamenti ambigui di Carmilla e terribili incubi notturni cominciano a turbare profondamente la docile Laura, la quale si fa sempre più debole rimanendo preda di un'attrazione morbosa. Numerose sono le volte in cui Laura cerca di spingere l'amica a rivelare delle informazioni sulla sua vita, ma Carmilla cerca sempre di evitare di rispondere o rimanere sul vago immergendola, in questo modo, nell'ombra di in un mistero spettrale. 
Un giorno, in seguito ad una consegna di vecchi quadri restaurati del papà di Laura, spicca un dipinto che ritrae la giovane contessa Karnstein, che appare come la copia esatta di Carmilla.
Quali misteri nasconde la giovane Carmilla e perché assomiglia così tanto ad una ragazza vissuta nel 1698?
Le Fanu, attraverso spettacolari doti narrative e descrittive, riesce ad esprimere dietro il mito della vampira Carmilla alcuni temi che, per la loro importanza, arricchiscono il valore di questo romanzo breve.
L'autore spicca per essere stato uno dei primi scrittori ad associare costantemente nel suo libro il vampirismo all'erotismo. Il desiderio, mascherato dal vampiro, che Carmilla brama per Laura e per il sangue di giovani donne suggerisce che il desiderio sessuale, in particolar modo quello omosessuale, è intrinsecamente pericoloso.
Nonostante Carmilla definisca la sessualità femminile come negativa, il semplice fatto che Le Fanu ne riconosca l'esistenza è il segno di una divergenza dai tradizionali ruoli di genere del periodo che spesso impediva alle donne di dimostrare qualsiasi tipo di desiderio sessuale.
Carmilla, quindi, come personaggio evoca la sessualità femminile mentre il suo morso letale assume un significato molto più ampio poiché esso provoca la perdita dell'innocenza e la trasformazione da ragazza a donna. Le varie esperienze di Laura con Carmilla la trasformano definitivamente da ragazza innocente in donna adulta, questo sia in termini fisici che emotivi, sia positivamente che negativamente.
In Carmilla , molto spesso, si mette in discussione la distinzione tra amore e desiderio e condanna l'incapacità di dire la differenza tra i due. Attraverso la relazione tra Laura e Carmilla, infatti, le due amozioni diventano sempre più difficili da distinguere, suggerendo che non è solo il desiderio che può essere pericoloso, ma anche l'incapacità di distinguere tra attrazione fisica e amore puro e onesto. In particolare, Carmilla, fa uso della natura confusa delle due emozioni proprio a suo vantaggio.
Infine, come accadeva in molti altri libri della sua epoca, Carmilla esplora il rapporto tra scienza, religione, natura e soprannaturale.

Concludo questa lunga recensione con un brevissimo pensiero personale  affermando che il mio giudizio su questo libro è molto positivo e che, nonostante Le Fanu si serva di un vocabolario ricco di termini arcaici (sapevate cos'era L'OMNIBUS?) , questo regala un valore aggiuntivo alla scrittura assai lussureggiante e le ambientazioni descritte si presentano molto suggestive catapulta di il lettore in un mondo davvero affascinante. 

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