venerdì 29 gennaio 2021

DECLUNA di Federica Leonardi

 La memoria è simile a uno specchio frantumato: qui e là, tra cocci, puoi intravedere il tuo riflesso e ricordarti com'eri, cosa ti ha reso quella che sei.
- Federica Leonardi, Decluna, 61
TITOLO: Decluna
AUTRICE: Federica Leonardi
EDITORE: Moscabianca Edizioni
GENERE: Weird
TRAMA: Italia, anni Novanta. Alba ha trent’anni e si barcamena tra lavori poco impegnativi e relazioni che non durano a lungo. Era poco più che una bambina l’ultima volta che ha visto sua madre, Camilla. Tutto ciò che ricorda di lei è il momento in cui l’ha lasciata, con la promessa di fare ritorno. Ma Camilla non è mai tornata e, con il passare del tempo, Alba ha smesso di aspettarla. Fino al giorno in cui una telefonata rimette tutto in discussione. Partita alla volta della città di Decluna per ricostruire gli ultimi anni di vita di sua madre e tentare di dare un senso alla sua inspiegabile assenza, Alba si troverà catapultata in un paese fuori dal tempo, abitato da una comunità chiusa, incentrata su culti arcaici e segreti. Mentre la città si prepara per festeggiare la propria santa, Alba si addentrerà sempre più a fondo nel mistero di sua madre, la cui esistenza sembra legata a filo doppio con quella di Decluna, e sarà costretta ad affrontare gli spettri del passato e gli incubi del presente nel disperato tentativo di sottrarsi a un destino già segnato.

RECENSIONE:

Prima o poi arriva sempre il momento di ricordare, di riaprire quell'armadio oscuro della memoria e ripescare vecchi scheletri apparentemente fossilizzati.

Per Alba quel momento è arrivato senza alcun preavviso: un'inaspettata telefonata da parte di uno sconosciuto la mette al corrente della morte di sua madre, Camilla.

Un nome a cui non aveva più pensato per molto tempo... per troppo tempo.
Il nome di un fantasma, di un'ombra innocua e sinistra del suo passato, che aveva visto andar via e mai ritornare.
Ora, invece, quel nome comincia a riprendere una dimensione più definita, più reale... più vera!
Una vecchia ferita si riapre, e un insopportabile dolore fa la sua comparsa.

Cosa le dice la voce dall'altro capo del telefono?
Di chiamarsi Bruno, di essere stato amico di Camilla e di averle voluto bene. 
Spera, inoltre, di poter avere il piacere di incontrarla al suo funerale, che si terrà nella città natale di Camilla.

Andare o non andare? 
Una scelta ardua per Alba, una ragazza perseguitata da un costante conflitto interiore e da un'opprimente sensazione di inadeguatezza

L'illusione di aver finalmente trovato una sistemazione stabile le comincia a non sembrare più così tangibile e convincente, e l'inconscia consapevolezza di dover portare avanti una ricerca e riesumare i demoni del passato di sua madre, una donna che non ha mai conosciuto davvero, si diffonde rapidamente in lei.
L'idea di scoprire qualcosa di più riguardo le sue origini e di capire chi è veramente la conduce verso un'unica decisione.

Alba non sa, però, che le ragioni di questa sua scelta sono più oscure e più contorte del previsto. 
Contorte proprio come le radici dell'olmo che svetta imponente tra le campagne di Decluna.

«È di notte che Decluna vive, sai?» [...]
«Certe volte puoi persino sentirla respirare».
- Federica Leonardi, Decluna, 119

Questo è il nome della città natale di Camilla
Un luogo più vicino all'idea di paese che di moderna città... un borgo decadente e trascurato, eppure vibrante e vivo, che emana e trasmette infinite emozioni contrastanti. 
Decluna appare costantemente avvolta da una quiete ingannevole, inquietante, che adombra con maestria la sua reale natura... una natura arcana e primordiale.

Alba percepisce tutte queste sensazioni equivoche non appena calpesta questa terra, accompagnate per giunta da un bizzarro senso di appartenenza e familiarità.

Come il paese, anche i suoi pochi e autentici abitanti emanano lo stesso senso di ambiguità.
Questi non si mostrano spesso in giro, e la maggior parte delle persone incontrate per le strade di Decluna non sono altro che turisti interessati ad assistere alla celebre e tradizionale festa di paese, la quale si terrà tra tre giorni esatti.
Una ricorrenza dedicata alla propria Santa... poiché Decluna non è solamente il nome di un luogo.

Come la vite si sposa all'olmo, così fece Decluna, che scelse l'olmo come compagno per preservare se stessa e la sua fede. E sull'albero visse protetta per anni, protetta e riscaldata dalle sue ampie fronde, nutrita da quello che gli uccelli e gli insetti e gli animali del bosco, commossi da tanta devozione, le portavano in dono.
- Federica Leonardi, Decluna, 101
 
Un antico culto si nasconde dietro la religione ufficiale, e una raccapricciante consuetudine viene portata avanti da secoli lontani e quasi dimenticati.
Con quale intricata e raccapricciante verità Alba si trova a dover fare i conti?
Perché sua madre è morta? E perché voleva allontanarla da Decluna?

Di notte, mi tenevano sveglia le voci che riecheggiavano per la montagna. Il rullare dei tamburi. I suoni sgraziati dei flauti dolci. E le urla angosciate di qualcosa che moriva in un frusciare di foglie.
- Federica Leonardi, Decluna, 123

Decluna (2020) di Federica Leonardi è un romanzo originale, una lettura che ho trovato assolutamente coinvolgente e intrigante sotto più punti di vista (tanto da divorarla in pochissimi giorni).

La narrazione è scorrevole e incalzante già a partire dai primi capitoli. 
Con l'evolversi degli eventi il ritmo acquisisce una velocità sempre più lesta e ansiogena, travolgente, e  la tensione che si crea raggiunge livelli altissimi, tanto da non riuscire a staccare gli occhi dalle pagine.
Risulta difficile sottrarsi alla voglia di scoprire la sconcertate verità dietro i segreti della città di Decluna.

L'ambientazione è caratterizzata meravigliosamente.
Ho apprezzato particolarmente le descrizioni della città di Decluna, rimanendone davvero affascinata: un posto dalla duplice realtà, una percepibile e una nascosta nelle viscere più profonde della terra. 
L'anima di questo luogo arcano e misterioso emerge nitidamente all'interno del romanzo, tanto da provare la netta sensazione di non trovarmi di fronte alla classica ambientazione dal ruolo marginale, un semplice palcoscenico degli eventi narrati, ma a un vero e proprio personaggio partecipe e attivo per tutto il corso della vicenda.

Parlando della protagonista, personalmente ho provato una profonda empatia per Alba e la sua storia.
Il desiderio di scoprire la verità su sua madre e le sue origini è strettamente collegato al suo bisogno interiore di sentirsi parte di qualcosa e di trovare un posto nel mondo senza essere considerata una straniera, e questo mi ha particolarmente colpito.

In conclusione, mi sento di straconsigliarvi questo romanzo dalle tinte macabre, grottesche e raccapriccianti... un romanzo che sicuramente saprà far leva sulle vostre paure più oscure e indicibili, tenendovi costantemente sulle spine.

Nessun commento:

Posta un commento

MOONACRE. I SEGRETI DELL'ULTIMA LUNA | Il cavallino Bianco di Elisabeth Goudge

Per te nessun passato, cavallino, né rimpianto, né futuro da temere nella foresta d'argento... Sotto la luna, solo il presente ti aspett...