"Que reste-t-il de nos amours?
Que reste-t-il de ces beaux jours?
Une photo, vieille photo
De ma jeunesse
Que reste-t-il des billets doux
Des mois d' avril, des rendez-vous
Un souvenir qui me poursuit..."
Que reste-t-il de ces beaux jours?
Une photo, vieille photo
De ma jeunesse
Que reste-t-il des billets doux
Des mois d' avril, des rendez-vous
Un souvenir qui me poursuit..."
[Cosa rimane dei nostri amori?
Cosa rimane dei giorni belli?
Una foto, una vecchia foto
Della mia giovinezza
Cosa rimane dei bigliettini dolci
Dei mesi d’aprile, degli appuntamenti
Un ricordo che non mi
Abbandona mai]
Una foto, una vecchia foto
Della mia giovinezza
Cosa rimane dei bigliettini dolci
Dei mesi d’aprile, degli appuntamenti
Un ricordo che non mi
Abbandona mai]
Que reste-t-il de nos amours? Charles Trenet
TITOLO: The Dreamers, The Holy Innocents
AUTORE: Gilbert Adair
EDITORE: Rizzoli
TRAMA: Parigi, 1968. Matthew, un diciannovvenne americano di provincia, arriva a Parigi per studiare cinema e frequenta il tempio della sua passione, la Cinémathèque Française. Qui conosce una coppia di gemelli, Théo e Isabelle, che lo invitano a trasferirsi nella loro casa. Nella soffocante reclusione di un appartamento tutto per loro, i tre ragazzi esplorano l'amore, il sesso e se stessi: Matthew viene attratto dalla relazione incestuosa che unisce i due gemelli, ed è sedotto sia da Isabelle sia da Théo. un sasso che rompe un vetro dell'appartamento rivela ai ragazzi che è scoppiata la rivolta del Maggio '68. Scendono in strada, e la loro vita sarà travolta dal sogno crudele della rivoluzione.
RECENSIONE:
Un
vecchio disco, tutto graffiato, si è incantato da un po', e ripete
instancabilmente la stessa monotona melodia.
Un
lontano e dimenticato ricordo è inciso su quelle note tremanti;
sbiadito nella storia di quelli che furono turbolenti e violenti
giorni di protesta, che segnarono indelebilmente quella primavera
parigina del 1968: rivolte studentesche, lavoratori in sciopero, un
popolo manifestante il proprio dissenso politico in piazza e per le
strade della città… un'esplosione sociale confusa e
frenetica, accompagnata dalla fede ardente e utopistica di poter
cambiare per sempre il mondo.
Seppur
travolgente e tumultuosa, la storia non è la protagonista di
questo romanzo e, restando silenziosa ai margini del libro, fa da
sfondo irrequieto alla curiosa vicenda di tre giovani amici -
Isabelle, Théo e Matthew – e della loro fanatica passione: il
cinema.
Se
altrove essa è di solito l'arte meno rispettata, la Cinémathèque
Fraçaise non rappresenta solo l'occasione di trascorrere una
serata fuori senza spendere troppo, ma assume le autentiche
caratteristiche di un luogo sacro, una chiesa frequentata da cinefili
estremisti - i cosiddetti rats de Cinémathèque - che, non sopportando l'impensabile idea di non essere i primi a
ricevere i fotogrammi dello schermo, darebbero la vita pur di non
cedere il proprio posto nella primissima fila della platea.
Inutile
dire che i nostri tre protagonisti appartengono proprio a questa
categoria.
Sebbene
la loro comune ossessione malata per il cinema, la loro amicizia può
essere definita come il semplice frutto della bianca ombra dello
schermo della Cinémathèque e nulla di più.
Matthew,
diciannovenne americano stabilitosi da poco a Parigi per studiare
cinema, è un ragazzo molto timido e introverso, insicuro e
continuamente spaventato dal pensiero di poter essere abbandonato dai
suoi due unici amici; interpreta estenuamente il ruolo di colui che è
sempre d'accordo sulle osservazioni dei suoi compagni, sperando di
essere ancora accettato da coloro che emanano un ipnotico fascino
inquietante.
I
diciasettenni gemelli diversi, Isabelle e Thèo, vivono al primo
piano di un ampio appartamento nella rue de l'Odéon assieme ai loro
eccentrici genitori, un poeta e la sua musa. Seppur le litigate
sembrano essere il loro passatempo preferito, tra loro esiste un
legame molto saldo che tocca le corde di una profonda intimità fisica e spirituale.
Un
pomeriggio, diretti come consuetudine verso la Cinémathèque,
scoprono da altri rats una notizia sconcertante: Henri Langlois, il
creatore e conservatore della stessa Cinémathèque, è stato
licenziato dal ministro della cultura di De Gaulle, Malraux, e fino
a nuovo ordine l'edificio rimarrà inacessibile.
La
sacra chiesa, unico e solo luogo dove Matthew
incontra quotidianamente i suoi amici, ha chiuso i battenti... dunque non li avrebbe mai
più rivisti.
Inaspettatamente
gli eventi cominciano a prendere una nuova piega: nell'attesa che la
Cinémathèque riaprisse le sue porte, Isabelle e Thèo invitano il
loro amico americano a cena nella loro dimora e, in seguito alla
conoscenza degli strambi genitori dei gemelli (molto singolare e
intrigante è la figura paterna, un poeta di quelli che vivono in un
pianeta parallelo alla terra) ai quali appare particolarmente
simpatico, gli viene proposto calorosamente di prolungare la sua
permanenza nella casa. Naturalmente, Matthew, percepisce
inconsciamente che questa sua decisione apporterà un radicale
cambiamento nel loro rapporto d'amicizia, che diventerà sempre più
confidenziale, andando oltre l'iniziale passione per il cinema.
L'occasione
perfetta per l'accesso privileggiato al loro mondo segreto, un mondo
che fino ad allora era stato escluso, si presenta quando i genitori
di Isabelle e Thèo partono in vacanza per un mese lasciandoli
completamente soli.
Matthew
inevitabilmente entra nel loro pianeta oscuro, scoprendo che
l'appartamento comprende una specie di ala abitata esclusivamente dai
ragazzi, rendendosi conto quanto le loro camere da letto fossero
distanti dal centro della casa. Le hanno persino dato un nome: le
quartier des enfants.
Le
giornate si susseguono all'insegna di chiacchiere, quiz
cinematograzici e di tanto in tanto un vecchio disco di Charles
Trenet suona sempre lo stesso brano (Que reste-t-il de nos
amours?), ma, fatalmente, la noia comincia a impadronirsi
di loro.
Solo
un colpo di genio può salvarli... e così un nuovo gioco prende vita:
cinema in famiglia.
Il
meccanismo è più o meno questo: durante le loro normali occupazioni
qualcuno di loro, ispirato dal momento, avrebbe recitato un frammento
di un film per gli altri due e avrebbe gridato “In quale film?”,
“In quale scena?” o “Dite il nome di un personaggio che...”.
Inizialmente,
per chi avesse sbagliato, le penitenze erano di natura puramente
pecuniaria, ma ben presto il gioco iniziato in maniera tanto innocua
avrebbe assunto un significato del tutto nuovo.
Le
punizioni cominciano a coinvolgere l'intimità dei tre ragazzi,
desiderosi, consciamente e non, di appagare tutte le loro follie più
recondite e, lentamente, una sonnolenta decadenza si appropria di loro e
della stessa casa.
Tutti
gli orologi sono fermi, i letti perennemente disfatti, vestiti
sporchi buttati ovunque, la cucina piena di cibo scaduto e di piatti
nel lavandino... ogni stanza è investita da un irrespirabile aria
umida.
A
poco a poco i giorni del calendario perdono il loro significato e il
fluire del tempo è scandito solo dalle loro azioni e dal loro gioco.
Il
mondo “normale” è sparito dalle loro preoccupazioni, svanito
lontano, dimenticato come remoto ricordo.
Finchè,
violentemente, la storia riapparse nelle loro vite... mandando in
frantumi il loro sogno.
La normalità distrugge ogni cosa e condurrà verso una tragica e inaspettata fine.
La normalità distrugge ogni cosa e condurrà verso una tragica e inaspettata fine.
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