"Ogni mummia era un mistero. Ogni forma dissecata e preservata costituiva un'agghiacciante immagine della vita in morte. E ogni volta che posava lo sguardo su uno di quegli antichi morti egizi, Lawrence veniva scosso da un brivido."
@thecovenofphantasmagoricalbook |
TITOLO: La mummia
AUTRICE: Anne Rice
EDITORE: Longanesi & C.
GENERE: Narrativa/ Suspense
TRAMA: Un tempo Ramses il Grande, faraone d'Egitto, potente, temuto e sicuro che il mondo lo avrebbe ricordato… Ora è Ramses il Dannato, vivo dopo la morte e costretto a vagare nei secoli per placare una sete che non può essere placata…
A riportarlo ancora una volta tra i vivi, nella Londra edoardiana ricca e decadente, è l'egittologo Lawrence Stratford che, dopo anni di ricerche, ne riesce a violare la tomba, scoprendo anche, accanto alla mummia del faraone, un misterioso busto di Cleopatra, vissuta almeno mille anni dopo. Affascinato dall'enigma, lo studioso interroga allora antichi papiri che gli narrano una vicenda straordinaria e inquietante: grazie a un elisir, Ramses ha ottenuto l'immortalità, e ha attraversato il tempo, viaggiando, lottando, amando…
RECENSIONE:
Lentamente discendono le tenebre.
Immensi e immortali monumenti sepolcrali sono immersi nel buio della notte, e tutto quello che un tempo fu un grande e potente regno si rifugia ora nell'oscurità.
Ogni cosa tace nell'oblio della dimenticanza… ma non tutto è perduto per sempre: un piccolo luccichio sta rischiarando un remoto passato e l'entusiasmo di un uomo, che ha speso tutti gli anni della sua vita dietro a studi e ricerche, cresce smisuratamente davanti alla consapevolezza di poter assistere alla scoperta più eccezionale del secolo.
L'egittologo Lawrence Stratford è il protagonista di tale ritrovamento straordinario: il rinvenimento della vera tomba di Ramses il Grande, uno dei più magnifici faraoni di tutti i tempi, insieme a svariati manufatti e numerosi papiri.
Inaspettatamente accanto alla semplice scoperta, si affianca la vibrante consapevolezza di aver tra le mani qualcosa di inverosimile e sconcertante. Esaminando accuratamente tutti i reperti all'interno della tomba, si nota come molti di essi presentino delle discrepanze dal punto di vista della struttura e della datazione di realizzazione. Emblematica è l'accoppiata del sarcofago di Ramses con il busto in marmo di Cleopatra (vissuta esattamente mille anni dopo il faraone!).
Com'è possibile una cosa del genere?
Inaspettatamente accanto alla semplice scoperta, si affianca la vibrante consapevolezza di aver tra le mani qualcosa di inverosimile e sconcertante. Esaminando accuratamente tutti i reperti all'interno della tomba, si nota come molti di essi presentino delle discrepanze dal punto di vista della struttura e della datazione di realizzazione. Emblematica è l'accoppiata del sarcofago di Ramses con il busto in marmo di Cleopatra (vissuta esattamente mille anni dopo il faraone!).
Com'è possibile una cosa del genere?
Questo è l'interrogativo che inizia a torturare la brillante mente di Lawrence, pronto a tutto pur di portare alla luce la verità che, inevitabilmente, lo condurrà verso qualcosa di assolutamente sconvolgente.
Per non parlare del perché quella mummia, così accuratamente imbalsamata, appare talmente viva e vigorosa sotto gli infiniti strati di bende, tanto da far pensare che il rituale della mummificazione sia qualcosa avvenuto di recente.
Senza perdere altro tempo, Lawrence, con la presenza privilegiata della mummia, si mette subito al lavoro e, grazie alla decifrazione di alcune parti dei papiri, apprende una stupefacente rivelazione: Ramses è un essere immortale, dannato per l'eternità per aver bevuto un elisir che lo avrebbe reso potente e indistruttibile.
Sembra essere proprio l'inizio di una grande avventura, ma, purtroppo per Lawrence, si rivelerà più corta del previsto. Proprio nel momento in cui la risposta a questo magico mistero dell'immortalità della mummia inizia a venir fuori, ecco che l'egittologo muore in una situazione ambigua e l'unico testimone presente nel momento del decesso è il nipote Henry, il quale testimonia si tratti di un normale attacco di cuore. Rimane però inconsapevole del fatto che altri occhi e altre orecchie hanno assistito al terribile accaduto e sono pronti a giurare che non si ha a che fare con nessun tipo di morte naturale.
Dalle splendide terre d'Egitto la narrazione prosegue verso la Londra del primo Novecento, in particolare nella grande abitazione di Lawrence, dove la mummia e i numerosi papiri finiscono per essere esposti in una mostra in onore del loro scopritore.
In questo luogo facciamo la conoscenza di altri importanti personaggi, che con i loro segreti più reconditi contribuiscono ad infittire la storia di nuove e inquietanti verità.
La giovane e indipendente Julie Stratford si trova a dover affrontare l'inaspettata perdita del padre e con essa il dovere di assumersi tutte le responsabilità della gestione della Stratford Shipping e dell'ingente patrimonio da lei ereditato, rendendola la vittima perfetta di un mostruoso inganno.
L'intera situazione la costringerà a fidarsi di suo zio Randolph e di suo cugino Henry, e convincersi che il matrimonio combinato con il giovane Lord Rutherford è la cosa migliore da fare, nonostante esso sia un sotterfugio ben costruito per agevolare la riuscita del piano e ottenere il controllo della sua eredità.
Proprio quando ogni cosa sta finendo rovinosamente verso un baratro oscuro, ecco che qualcuno di molto antico e potente si risveglia dalle tenebre per prestare il proprio soccorso all'innocente Julie.
Ramses il Dannato è tornato più forte di prima e ora vaga nelle strade di un nuovo secolo, determinato a far luce sui segreti dell'immortalità e svelare il nome del colpevole dell'omicidio di Lawrence.
Anche questa volta Anne Rice si aggiudica il titolo di aver creato un romanzo unico e senza eguali, nonostante il soggetto mummia viene ripreso continuamente in numerosi libri e film dell'orrore. Tenebroso, passionale, avventuroso, contraddistinto da quella nota di erotismo tipico della Rice e pervaso dal quel suo più grande amore, la storia.
La narrazione si sussegue ad un ritmo molto lesto e incalzante, arricchita dall'avvicendarsi di momenti colmi di azione a improvvise intromissioni di piccoli flashback che, come un lampo a ciel sereno, ci rimandano indietro nel tempo fornendoci degli indizi per far luce sul presente.
Continuamente mi sono ritrovata immersa in tempi e luoghi lontani, ipnotizzata dalla magistrale capacità di non far percepire la distanza di anni, se non di secoli, tra le vicende che si succedono, creando un'omogenea linea narrativa per nulla confusionaria.
I personaggi sono stati tutti ben descritti e caratterizzati, dai protagonisti fino a coloro che posseggono ruolo più marginale.
Se volessi tratteggiare rapidamente i profili dei più notevoli personaggi partirei dalla famigerata mummia.
Ramses il Dannato è modellato sulle sembianze di una divinità: bello e prestante; imponente e regale; dalla carnagione ambrata e dagli occhi blu intenso (sì, è egiziano, ma capirete il perché di questo colore dal romanzo); dalla mentalità malleabile e aperta alle nuove esperienze che il nuovo secolo ha da offrirgli. Viene descritto come un uomo carismatico e coraggioso, che possiede la capacità di emanare un forte fascino ipnotico su chiunque posi gli occhi su di lui. Molto simile, direi, ai nostri amati vampiri della Rice, soprattutto per il canonico tormento legato al dono dell'immortalità e alla condanna di vivere per l'eternità il prolungarsi delle sofferenze, delle paure, dell'inquietudine che ogni epoca porta con sé. Unica differenza, e direi fortuna, rispetto ai vampiri è che Ramses può vivere alla luce del sole, anzi da essa riesce a trarre grandi benefici.
Julie Stratford non mi ha appassionato molto come personaggio: un po' ingenua, semplice e, in molte occasioni, sottomessa al volere degli altri, per meglio dire, alla volontà degli uomini che la circondano, trattandola come la più fragile della comitiva senza che lei faccia nulla per far valere la sua posizione… altro che indipendente e autonoma! Non vi racconto altro per evitare lo spoiler.
Ho trovato, al contrario, molto complesso, curato e ben descritto il personaggio di Henry che, pur essendo uno dei personaggi più negativi del romanzo (alcolizzato, giocatore d'azzardo, spilorcio, uomo senza scrupoli… ), ha avuto la destrezza di delinearsi in maniera limpida nella mia immaginazione, di trasmettermi delle sensazioni e dei sentimenti di umanità e, seppur crudele ed egoista, non manca di rivelare una piccola natura nascosta che ha tanto bisogno di amore.
In conclusione… sono rimasta positivamente soddisfatta da La mummia e spero vivamente che questa umile recensione abbia avuto la capacità di incuriosirvi e di accendere in voi la voglia di intraprendere questa avventura fantasmagorica.
Per non parlare del perché quella mummia, così accuratamente imbalsamata, appare talmente viva e vigorosa sotto gli infiniti strati di bende, tanto da far pensare che il rituale della mummificazione sia qualcosa avvenuto di recente.
Senza perdere altro tempo, Lawrence, con la presenza privilegiata della mummia, si mette subito al lavoro e, grazie alla decifrazione di alcune parti dei papiri, apprende una stupefacente rivelazione: Ramses è un essere immortale, dannato per l'eternità per aver bevuto un elisir che lo avrebbe reso potente e indistruttibile.
Sembra essere proprio l'inizio di una grande avventura, ma, purtroppo per Lawrence, si rivelerà più corta del previsto. Proprio nel momento in cui la risposta a questo magico mistero dell'immortalità della mummia inizia a venir fuori, ecco che l'egittologo muore in una situazione ambigua e l'unico testimone presente nel momento del decesso è il nipote Henry, il quale testimonia si tratti di un normale attacco di cuore. Rimane però inconsapevole del fatto che altri occhi e altre orecchie hanno assistito al terribile accaduto e sono pronti a giurare che non si ha a che fare con nessun tipo di morte naturale.
Dalle splendide terre d'Egitto la narrazione prosegue verso la Londra del primo Novecento, in particolare nella grande abitazione di Lawrence, dove la mummia e i numerosi papiri finiscono per essere esposti in una mostra in onore del loro scopritore.
In questo luogo facciamo la conoscenza di altri importanti personaggi, che con i loro segreti più reconditi contribuiscono ad infittire la storia di nuove e inquietanti verità.
La giovane e indipendente Julie Stratford si trova a dover affrontare l'inaspettata perdita del padre e con essa il dovere di assumersi tutte le responsabilità della gestione della Stratford Shipping e dell'ingente patrimonio da lei ereditato, rendendola la vittima perfetta di un mostruoso inganno.
L'intera situazione la costringerà a fidarsi di suo zio Randolph e di suo cugino Henry, e convincersi che il matrimonio combinato con il giovane Lord Rutherford è la cosa migliore da fare, nonostante esso sia un sotterfugio ben costruito per agevolare la riuscita del piano e ottenere il controllo della sua eredità.
Proprio quando ogni cosa sta finendo rovinosamente verso un baratro oscuro, ecco che qualcuno di molto antico e potente si risveglia dalle tenebre per prestare il proprio soccorso all'innocente Julie.
Ramses il Dannato è tornato più forte di prima e ora vaga nelle strade di un nuovo secolo, determinato a far luce sui segreti dell'immortalità e svelare il nome del colpevole dell'omicidio di Lawrence.
Anche questa volta Anne Rice si aggiudica il titolo di aver creato un romanzo unico e senza eguali, nonostante il soggetto mummia viene ripreso continuamente in numerosi libri e film dell'orrore. Tenebroso, passionale, avventuroso, contraddistinto da quella nota di erotismo tipico della Rice e pervaso dal quel suo più grande amore, la storia.
La narrazione si sussegue ad un ritmo molto lesto e incalzante, arricchita dall'avvicendarsi di momenti colmi di azione a improvvise intromissioni di piccoli flashback che, come un lampo a ciel sereno, ci rimandano indietro nel tempo fornendoci degli indizi per far luce sul presente.
Continuamente mi sono ritrovata immersa in tempi e luoghi lontani, ipnotizzata dalla magistrale capacità di non far percepire la distanza di anni, se non di secoli, tra le vicende che si succedono, creando un'omogenea linea narrativa per nulla confusionaria.
I personaggi sono stati tutti ben descritti e caratterizzati, dai protagonisti fino a coloro che posseggono ruolo più marginale.
Se volessi tratteggiare rapidamente i profili dei più notevoli personaggi partirei dalla famigerata mummia.
Ramses il Dannato è modellato sulle sembianze di una divinità: bello e prestante; imponente e regale; dalla carnagione ambrata e dagli occhi blu intenso (sì, è egiziano, ma capirete il perché di questo colore dal romanzo); dalla mentalità malleabile e aperta alle nuove esperienze che il nuovo secolo ha da offrirgli. Viene descritto come un uomo carismatico e coraggioso, che possiede la capacità di emanare un forte fascino ipnotico su chiunque posi gli occhi su di lui. Molto simile, direi, ai nostri amati vampiri della Rice, soprattutto per il canonico tormento legato al dono dell'immortalità e alla condanna di vivere per l'eternità il prolungarsi delle sofferenze, delle paure, dell'inquietudine che ogni epoca porta con sé. Unica differenza, e direi fortuna, rispetto ai vampiri è che Ramses può vivere alla luce del sole, anzi da essa riesce a trarre grandi benefici.
Julie Stratford non mi ha appassionato molto come personaggio: un po' ingenua, semplice e, in molte occasioni, sottomessa al volere degli altri, per meglio dire, alla volontà degli uomini che la circondano, trattandola come la più fragile della comitiva senza che lei faccia nulla per far valere la sua posizione… altro che indipendente e autonoma! Non vi racconto altro per evitare lo spoiler.
Ho trovato, al contrario, molto complesso, curato e ben descritto il personaggio di Henry che, pur essendo uno dei personaggi più negativi del romanzo (alcolizzato, giocatore d'azzardo, spilorcio, uomo senza scrupoli… ), ha avuto la destrezza di delinearsi in maniera limpida nella mia immaginazione, di trasmettermi delle sensazioni e dei sentimenti di umanità e, seppur crudele ed egoista, non manca di rivelare una piccola natura nascosta che ha tanto bisogno di amore.
In conclusione… sono rimasta positivamente soddisfatta da La mummia e spero vivamente che questa umile recensione abbia avuto la capacità di incuriosirvi e di accendere in voi la voglia di intraprendere questa avventura fantasmagorica.
Nessun commento:
Posta un commento