venerdì 17 settembre 2021

LE NOTTI DI SALEM di Stephen King

Tutto attorno, su ali tenebrose si leva la ferinità della notte. Il tempo dei vampiri è venuto.
- Stephen King, Le notti di Salem, 358.

TITOLO: Le notti di Salem
AUTORE: Stephen King
EDITORE: Bompiani
GENERE: Horror
SINOSSI: Una casa abbandonata, un paesino sperduto, vampiri assetati di sangue. Quando il giovane Stephen King decise di trapiantare Bram Stoker nel New England sapeva che la sua idea, nonostante le apparenze, era buona, ma forse neanche la sua fervida immaginazione avrebbe saputo dire quanto. Era il 1975 e, da allora, il racconto dell'avvento del Male a Jerusalem's Lot, meglio conosciuta come 'salem's Lot, non ha mai cessato di terrorizzare milioni di lettori, consacrando il suo autore come maestro dell'horror. 

RECENSIONE:
Provate a immaginare una piccola e tranquilla cittadina del Maine meridionale trasformarsi, da un giorno all'altro, in una città fantasma.
Strade desolate, case abbandonate, negozi chiusi,... e il tutto nel giro di pochissimo tempo!
I giornali ne parlano come di un fenomeno molto frequente e in aumento in quelle zone, eppure nella città di Salem's Lot qualcosa di davvero insolito e spaventoso è accaduto: le persone sono scomparse nel nulla.
Leggende e strane supposizioni aleggiano attorno a questo posto “stregato”. Nessuno ha la minima idea di cosa sia realmente accaduto, ad eccezione di uno scrittore e un ragazzino... gli unici sopravvissuti alle terribili notti di Salem.

Ben Mears era tornato a Salem's Lot per scrivere il suo libro, o meglio, per esorcizzare i demoni del passato e trovare delle spiegazioni a un terrificante episodio vissuto da bambino in Casa Manster.
Questa abitazione, situata nel punto più alto della città, nasconde dentro le sue mura una macabra storia di omicidio e suicidio.
Dopo essere stata disabitata per anni, Ben scopre con sorpresa che Casa Manster è ora la proprietà di due signori, Straker e Barlow, giunti in paese per aprire un negozio di antiquario.
Se del signor Straker si vocifera che sia un uomo dall'eleganza retro e dai modi cordiali, di Barlow non si sa proprio nulla, tranne che è a New York per affari ignoti.

Dal giorno del loro arrivo, però, misteriosi eventi cominciano a verificarsi a Salem's Lot: morti inconsuete, cadaveri scomparsi, inquietanti apparizioni demoniache...
In aggiunta, alcuni abitati iniziano ad avere comportamenti bizzarri e a cambiare aspetto, impallidendo visibilmente e mostrando un paio di canini affilati davvero minacciosi.

Cosa sta succedendo a Salem's Lot? 
Quale terribile male si sta impossessando della città e dei suoi cittadini?

Ben, assieme al professor Burke, al dottor Cody, al reverendo Cahalan, alla giovane Susan e al piccolo Mark, sono decisi a fronteggiare e sconfiggere l'influenza maligna che voracemente si sta insidiando e espandendo tra loro.

Come in un terribile film dell'orrore sui vampiri, i protagonisti, muniti di croci, acqua santa e paletti acuminati, saranno coinvolti nella lotta contro le più temibili e millenarie creature della notte.

Penso che sia relativamente facile per la gente accettare la telepatia, o la precognizione, o gli apporti. Nel caso di queste manifestazioni ESP, la scelta di crederci non ti fa correre alcun pericolo. Non ti impedisce di dormire la notte. Ma, per esempio, l'idea che il male compiuto da determinati individui possa sopravvivere loro è di gran lunga più sconvolgente.
- Stephen King, Le notti di Salem, 150.

Le notti di Salem (Salem's Lot, 1979) di Stephen King rappresenta un magnifico esempio di romanzo in cui anche una leggenda arciconosciuta come quella del vampiro può dar vita a una storia coinvolgente che sa rapirti fin dalle prime pagine.

Come accennato prima, King non inventa nulla di nuovo riguardo alla figura del vampiro; al contrario, si serve dello stereotipo per eccellenza del revenant: un mostro assetato di sangue e allergico all'aglio, che riposa in una bara nascosta nel seminterrato di una vecchia dimora maledetta e che può essere eliminato solo grazie alla luce del sole e a un paletto ben appuntito.
Eppure, è proprio il contesto in cui è inserito a porlo sotto una luce nuova, e questo è fondamentalmente il motivo per cui ho trovato geniale l'idea di un vampiro che si insidia segretamente in un piccolo e dimenticato paesino del New England per trasformarlo in un covo di creature del male.

Innamorarsi dei personaggi in un libro di King è una prerogativa a cui raramente ci si può sottrarre.
La grande capacità dell'autore di caratterizzazione ci permette di empatizzare con loro e di avere la netta sensazione di conoscerli da sempre.
King scava nel profondo del loro animo, soffermandosi in quelle zone d'ombra dove risiedono le fobie e ossessioni più ancestrali.

Tra le numerose personalità che affollano queste pagine c'è un personaggio che raramente in altri libri può essere definito tale: il paese, ovvero Salem's Lot.

Il paese si cura poco delle attività del Maligno, non più di quanto s curi di quelle di Dio o dell'uomo. Conosce la tenebra, e tanto gli basta.
- Stephen King, Le notti di Salem, 227.

Salem's Lot sembra avere una vita propria, costruita nel tempo di generazione in generazione. Ha scorto l'evolversi dell'umanità e ha accumulato in sé tutti i suoi segreti... specialmente i più terrificanti e pericolosi.

Casa Mastern appare come il cuore pulsante della cittadina.
Una misteriosa abitazione che richiama alla mente la famosa Hill House nata dalla penna di Shirley Jackson.
Una dimora infestata da qualcosa di inumano e indefinibile, che fa leva sulle paure più recondite dell'uomo, quei demoni che ci portiamo dietro dall'infanzia e ci fanno temere il buio e quello che nasconde dietro il suo manto oscuro.

Lo stile di King si riconferma spettacolare: attraverso un linguaggio semplice e diretto riesce a narrare una vicenda ricca di suspense che a un ritmo incalzante ci attanaglia alle pagine, spingendo la nostra curiosità a voler scoprire di più.

Un bel libro davvero, che finisce immediatamente nei miei preferiti dell'autore.


mercoledì 8 settembre 2021

STORIA DI UNA PASSIONE lettere 1932-1953 di Anais Nin e Henry Miller

Non puoi capire quanto io ami scrivere queste lettere pazze, scoordinate, credo che la spinta a farlo mi sia venuta da te.
- Anais Nin e Henry Miller, Storia di una passione, 138.

TITOLO: Storia di una passione. Lettere 1932-1953
AUTORI: Anais Nin, Henry Miller
EDITORE: Bompiani
SINOSSI: Un dialogo tra due scrittori che mette a nudo, oltre ogni pudore, un rapporto sentimentale che si rivela ben più carnale e terreno di quanto ci si potesse immaginare. L'incontro tra Anais Nin e Henry Miller non è un semplice incontro culturale, basato solo su affinità intellettuali: Storia di una passione racconta dichiarazioni d'amore, ricatti, gelosie e tenerezze del resoconto di un'appassionante amicizia che rimase intatta per tutta la vita tra due scrittori profondamente innamorati della scrittura.

RECENSIONE:
Quello tra Anais Nin e Henry Miller è stato uno scambio epistolare tra i più coinvolgenti e appassionati che abbia mai letto.
Ci ritroviamo tra le mani ventun anni di ininterrotta corrispondenza, un vero e proprio intimo resoconto di un rapporto che va oltre la semplice amicizia e comuni interessi intellettuali, sfociando invece in una passione viscerale, talvolta dolce e talvolta dolorosa.

Attraverso le loro parole ripercorriamo la vita privata di due degli autori più anticonformisti e affascinanti del Novecento, l'ipersensitiva donna-bambina spagnola e lo squattrinato ragazzo di Brooklyn, gli stessi che hanno rivoluzionato il genere della letteratura erotica.

Per te e per me il momento supremo, la gioia massima, la proviamo non quando le nostre menti dominano, ma quando la nostra mente la perdiamo - e tu e io la perdiamo entrambi allo stesso modo, nell'amore.
- Anais Nin e Henry Miller, Storia di una passione, 45.

Il nostro viaggio comincia con le prime lettere datate 1932, anno successivo al loro casuale incontro, quando entrambi erano scrittori promettenti più che autori veri e propri.

Questo è il periodo in cui i due amanti sono separati: Anais è in Svizzera per riprendere in mano la sua vita dopo il rivoluzionario incontro con June (la seconda moglie di Miller), mentre Henry è a Digione per guadagnarsi qualche spicciolo e sostenere il suo lavoro di scrittore. 
Le loro lettere sono ricche di ricordi nostalgici che richiamano i tranquilli giorni a Clichy (luogo in cui risiedeva Henry), dove i due scrittori si incontravano per confrontare e perfezionare le loro opere, ma anche per consumare il loro incontrollabile amore.

Se questi primi anni di corrispondenza sono caratterizzati da un'intensità travolgente, in quelli successivi ci saranno numerosi ostacoli che cercheranno di mitigare e mettere fine a questo rapporto.
In primis la guerra.
Anais è costretta ad abbandonare la Francia per stabilirsi in America, a New York, dove lavorerà presso lo studio dello psicanalista Otto Rank, mentre Henry rimarrà ancora per un po' a Parigi.
Questa lontananza alimenterà sentimenti di gelosia da parte di Miller, che mal sopporta l'idea di una possibile relazione con Rank.
D'altra parte, Anais ha bisogno di passare un po' di tempo con se stessa, viaggiando e allontanandosi per un po' da tutti gli uomini che fanno parte della sua vita sentimentale, compreso Miller.

In questo senso le lettere iniziano a prendere una nuova inclinazione: la scottante passione iniziale si trasforma lentamente in un sentimento di affetto molto più vicino all'amicizia, nonostante l'amore non abbia mai cessato di unirli.

Perché siamo scrittori e trasformiamo la nostra realtà in arte.
- Anais Nin e Henry Miller, Storia di una passione, 170.

Questo scambio epistolare non rappresenta solo la testimonianza di un amore che supera ogni convenzione, ma ci conduce anche nei retroscena che riguardano il lavoro di scrittore.
Dalle loro parole comprendiamo quanto sia difficile e duro vivere di letteratura, e quanto sia importante il sostegno reciproco, lo scambio di consigli e suggerimenti.
E' pur vero che sia Anais che Henry non accettavano le critiche molto facilmente (la Nin per il suo stile troppo surreale e Henry per la sua propensione a caricaturare la realtà), ma riuscivano sempre a scambiarsi ottime dritte per migliorarsi costantemente.

Scoprire la genesi e l'evoluzione di alcune delle opere fondamentali della Nin mi ha appassionato tantissimo, e in questo ho trovato fondamentale la presenza di Miller, che la incoraggiava costantemente a rivedere e pubblicare i suoi diari. 
Lo stesso discorso vale per il grande supporto economico che Anais dava a Henry, nonostante anche lei non nuotasse nell'oro, senza il quale non avrebbe mai potuto dedicarsi alla carriera di scrittore.

Concludo consigliandovi caldamente questo volume, nonostante possa non risultare una lettura immediata per coloro che non conoscono e non hanno letto nulla dei due autori. 
Lo reputo però un libro indispensabile per tutti i fan Anais Nin che desiderano approfondire la sua relazione con Miller.

Caro FANTASMAGORICO LETTORE, 
se sei giunto fin qui sei il mio eroe del cuore e ti ringrazio!
Inoltre, se il libro recensito ti ha incuriosito e provi una perturbante e insana voglia di leggerlo, puoi agevolmente cliccare QUI.
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lunedì 30 agosto 2021

MEMENTO MORI di Stella Azzini

La guardai allontanarsi e mi lasciai cadere a peso morto sulla panchina, maledicendo il demone che si era impossessato di me nel momento in cui avevo deciso di voltare le spalle alla ragazza che amavo.
- Stella Azzini, Memento Mori.

TITOLO: Memento Mori
AUTRICE: Stella Azzini
EDITORE: Lis Aganis Publishing House 
GENERE: Paranormal Romance

Un'antica e macabra leggenda abruzzese narra che nelle notti più oscure, quando a risplendere nel cielo vi è solamente la luna piena, una spaventosa figura sbuca dall'oscurità per tormentare il sonno della sua vittima addormentata. 
Il dormiente non può nulla davanti a questo essere che si posiziona sul suo stomaco, immobilizzandolo e sottomettendolo alle torture più terrificanti.
Pandafeche è il nome di questa creatura da incubo, una creatura che un tempo veniva chiamata in causa per spiegare il fenomeno della paralisi del sonno.
Ma quanto può esserci di vero in una così oscura credenza popolare? 
E se ad aggiungersi vi fosse anche una terribile maledizione, cosa potrebbe accadere?

Il giovane Declan sa bene cosa significa essere condannati ad assistere a orribili manifestazioni notturne. Conosce il dolore, la paura e l'impotenza di fronte all'incapacità di mettersi in salvo dalla Pandafeche.
La sua famiglia, o meglio i suoi parenti italiani, sanno che questo mostro non c'entra nulla con delle semplici paralisi notturne, bensì con un qualcosa di molto malvagio: un tormento che si ripresenta in ogni generazione, perseguitando i figli maschi dopo il compimento dei tredici anni.  
Oltretutto Declan possiede l'innata capacità di vedere le anime dei morti e di poter comunicare con loro.

Per gli amici lui è lo strambo; il ragazzo che sembra uscito direttamente da una rock band in stile Black Veil Brides, pieno di tatuaggi macabri e inquietanti, e che vaga silenzioso per i vicoli solitari dei cimiteri.
D'altra parte, la sua fama di bello e dannato non può che attrarre l'interesse di molte ragazze, in particolare quella di Hope.
 
Fin dal loro primo incontro, non propriamente casuale, i due perdono la testa l'uno per l'altra, innamorandosi senza riserve.
La sensazione di entrambi è quella di conoscersi da sempre, forse in un'altra vita avevano già avuto modo di creare un legame così profondo.

Per la prima volta in molti anni, Declan riesce a vedere uno spiraglio di luce illuminare la propria esistenza di ombre, e Hope è stata l'unica capace di zittire i suoi demoni. Almeno per un po'.
Le apparizioni della Pandafeche, infatti, non cessano di perseguitarlo, iniziando a coglierlo anche in pieno giorno e in situazioni del tutto inaspettate.

Per di più una misteriosa donna dai lunghi capelli neri e con un corvo posato sulla spalla si insinuerà  nelle sue visioni, divenendo la portatrice di una qualche ignota verità.
Perché è proprio questo che Declan e Hope cercano disperatamente: la verità.

Avevo capito che ognuno di noi indossa delle maschere, che ognuno di noi ha i suoi demoni interiori. Delle volte nemmeno ci accorgiamo che i veri mostri su nascondono nelle persone che sembrano più normali.
- Stella Azzini, Memento Mori.

Memento mori (2021) di Stella Azzini è un romanzo che si inserisce perfettamente nel genere paranormal romance.
Il fulcro narrativo è rappresentato dalla storia d'amore, a tratti travagliata, tra Declan e Hope, alla quale si intreccia la leggenda abruzzese della Pandafeche.

Ammetto che la love story è la parte che ho apprezzato meno, non condividendo alcune delle scelte e modi di fare dei giovani protagonisti, però questo è un mio giudizio soggettivo, in quanto sono consapevole di non essere molto affine al romance, anzi per nulla.
Nonostante ciò, ci sono numerosi elementi all'interno del romanzo degni di nota.

In primo luogo, la maledizione della Pandafeche. Grazie ad essa la vicenda assume una sfumatura oscura e intrigante, e in più ci catapulta in un mondo in cui le credenze popolari sono ancora ben radicate e vive.
Questo mondo è rappresentato dalle verdi terre d'Abruzzo. 
Non ho potuto non amare le descrizioni che dipingono questo luogo dalla natura incontaminata e dagli infiniti segreti e magie. 
Eppure l'aspetto più affascinante del romanzo è vedere come i personaggi istaurano un rapporto diretto e profondo con l'ambiente circostante, lasciandoci riflettere su quanto noi uomini e donne moderni tendiamo a dimenticare la sua importanza e il suo valore.

La struttura narrativa è caratterizzata da continui spostamenti temporali, grazie ai quali, man mano che la vicenda prosegue, riusciamo a ricostruire il passato e a dare un senso agli eventi presenti.
Questo andirivieni, inoltre, unito allo stile di scrittura lineare e conciso, crea un senso di dinamismo abbastanza coinvolgente.

Vorrei complimentarmi per la splendida estetica del libro, curata fin nei minimi dettagli.
Al suo interno sono presenti anche delle illustrazioni create dalla stessa autrice, che valorizzano ancor di più il romanzo.
In aggiunta, ho adorato l'idea di inserire alla fine di ogni capitolo il titolo di una canzone, che nel complesso andranno a creare la colonna sonora dell'intero romanzo.

Soffermandoci sui personaggi, primari e secondari, li ho trovati sbarazzini, e a modo loro sanno come arricchire il romanzo. Ognuno di loro seguirà una propria crescita interiore, confrontandosi con le proprie paure più profonde.
Come spesso mi accade, alcuni mi sono piaciuti più di altri, che invece mi hanno dato una sensazione di bidimensionalità. 
Fisicamente sono tutti ben caratterizzati (anche se un po' troppo perfetti esteriormente) e non è difficile immaginarli; tuttavia avrei preferito scavare ancora più a fondo nella loro psicologia, così da conoscerli a tutto tonto. 
Naturalmente questo mio piccolo appunto è del tutto personale e conforme ai miei gusti di lettrice.

Infine, a chi mi sento di consigliare questo libro? 
A tutti coloro che sono alla ricerca una storia romantica ben scritta e ricca di elementi folcloristici e misteriosi, e che nasconde tra sue pagine una controversa storia di vendetta, tradimento e passioni proibite.

Caro FANTASMAGORICO LETTORE, 
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martedì 17 agosto 2021

ROOM N.3 di Valeria De Luca

Era stato solo un incubo. Peccato che in quella stanza gli incubi avevano un fondo di verità; come se le anime, i demoni, i dannati o quanto altro, cercassero di comunicare con lei.
 - Valeria De Luca, Room N.3, 38.

TITOLO: Room n.3
AUTRICE: Valeria De Luca
EDITORE: Independet Publishing
SINOSSI: Fatti strani sono accaduti nella Room n.3 situata al 1° piano del Looser Hotel. Si narra che una donna di nome Melinda, dai capelli argentei e i canini affilati, dimori all'interno della stanza. Chiunque abbia messo piede all'interno della Room n.3 è scomparso nel nulla .Alma D'Aleo, una scrittrice di romanzi paranormali, viene subito attratta da questa storia e decide di alloggiare all'interno della stanza maledetta. La Room n.3 rivelerà tanti segreti e misteri alla scrittrice. Una guerra tra il bene e il male, pronta a svolgersi su altre dimensioni e piani astrali. Alma incontrerà Amos Smirnov, un mago misterioso, di cui si innamorerà perdutamente. Ma un mago è bravo a creare illusioni e magie, per incantare e incatenare qualsiasi cosa o persona a lui. Una strega bianca dalla treccia rossa come il fuoco, Miranda, creerà un percorso magico per Alma; per aiutarla a combattere contro Melinda. Un romanzo gotico, che vi trascinerà in spirali argentee alla ricerca delle verità e dei misteri che si celano all'interno della Room n.3. Una storia d'amore che vi spezzerà il cuore, perché a volte un alone di illusione può contornare un cuore nero che brucia di egoismo. Una storia di magia, come ogni strega sa riconoscere. Nella Room n.3 tutto è illusione e tutto è verità, sta al lettore perdersi nelle nebbie dei suoi misteri.

RECENSIONE:
Alma D'Aleo è una scrittrice appassionata di sovrannaturale che, in seguito a una serie di ricerche per la stesura del suo nuovo libro, scopre casualmente un volume molto antico sui misteri sepolti nella città di Torino.
Nello sfogliare queste pagine usurate e incantevoli, la descrizione di un luogo davvero particolare rapisce la sua attenzione: il Looser Hotel.
Ad attrarla sono soprattutto i resoconti di alcune macabre vicende avvenute proprio al suo interno, specialmente nella Stanza N.3.
Si riporta infatti che sia consueta l'apparizione di una donna dai capelli argentei e canini affilati, capace di terrorizzare a morte gli ospiti che soggiornano in questa stanza "posseduta".

Alma è completamente sedotta dal tetro racconto, tanto da volerlo inserire assolutamente all'interno del suo libro; così, senza pensarci due volte, prepara i bagagli per la sua eccitante permanenza nella Stanza N.3.
Al suo arrivo, l'hotel le appare subito come un luogo dall'aura angusta, inospitale e inspiegabilmente inquietante.
Come se non bastasse, anche le persone che lavorano al suo interno, dalla receptionist allo stesso direttore, emanano una strana ambiguità.
Che dire poi della Stanza N.3. 
La sensazione che qualcosa di estremamente minaccioso risieda in quelle mura è forte e innegabile, ma finché rimane una mera impressione non c'è nulla di cui preoccuparsi. 
Il problema è che non ci vuole molto prima che alcune orrende apparizioni comincino a tormentare Alma, la quale si ritrova a essere prigioniera di un incubo ad occhi aperti.
Sembrano non esistere vie di fuga dal pandemonio che prende vita all'interno di questa stanza, e la follia, il delirio e il dolore sono gli unici stati che pervadono quelle pareti.
Riuscirà Alma a trovare la chiave per scappare da questo universo di anime dannate?
Lascio a voi il piacere di scoprirlo.


Room N.3 di Valeria De Luca è un libro dalle tinte dark/horror e dai rimandi fiabeschi molto scorrevole e piacevole.
Un'ottima lettura soprattutto per quei momenti in cui si è alla ricerca di una storia leggera ma intrigante, capace di accontentare anche i lettori dall'animo più macabro.

Ci sono molti aspetti del romanzo che ho apprezzato molto, in particolare l'idea di scandagliare all'interno della vicenda vari elementi che rimandano al mondo delle fiabe, specialmente alla storia di Alice nel Paese della Meraviglie.
Incontriamo personaggi che rievocano, in una versione più macabra, quelli di Carroll: una misteriosa bambina che ricorda la stessa Alice, un'affascinante mago che possiede l'aspetto di un cappellaio matto dark, uno specchio dai poteri fantasmagorici,...

Inoltre, la creazione di un'ambientazione mutevole, che si muove e si articola su più dimensioni, è stata gestita dall'autrice in maniera impeccabile; così come la creazione di atmosfere infernali e surreali, tanto da riportarmi a quelle evocate nei film di Dario Argento e nell'Inferno di Dante.

Lo stile di scrittura è diretto ed essenziale, perfetto per mantenere vivo un ritmo incalzante capace di tenere sulle spine il lettore intento a districarsi tra gli incessanti avvenimenti che si susseguono nella stanza posseduta e non solo.

I personaggi sono tutti interessanti e peculiari. Di alcuni ammetto che mi sarebbe piaciuto approfondire maggiormente il loro background, così da conoscerli meglio e istaurare con loro un rapporto più empatico.
Nonostante questo, sono rimasta molto colpita dalla figura di Miranda, una strega dalle immense conoscenze e potenzialità magiche.

In conclusione, se siete amanti del genere horror e vi affascinano le storie nelle quali sono presenti stante "maledette" o "infernali", in cui assistiamo all'evolversi di un incubo dentro un incubo e in cui la protagonista è costretta a scontrarsi non solo con entità demoniache ma anche con le proprie insicurezze e paure, non posso che suggerirvi questo romanzo.

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MOONACRE. I SEGRETI DELL'ULTIMA LUNA | Il cavallino Bianco di Elisabeth Goudge

Per te nessun passato, cavallino, né rimpianto, né futuro da temere nella foresta d'argento... Sotto la luna, solo il presente ti aspett...