giovedì 24 ottobre 2019

LA CASA DELLE BAMBOLE INFESTATA e LA MEZZATINTA

"Roba del genere, signor Dillet, è un pezzo da museo, ecco."
"Beh, suppongo che ci siano dei musei che prenderebbero qualunque cosa."
"Ne ho vista una, non pregiata come questa, anni or sono", disse il signor Chittenden pensierosamente.
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TITOLO: La Casa delle Bambole Infestata e La Mezzatinta
AUTORE: Montague Rhodes James
GENERE: Ghost Story
EDITORE: ABEditore
TRAMA: La Casa delle Bambole Infestata (The Haunted Dolls' House), scritto nel 1922 e pubblicato per la prima volta su The Empire Review nel febbraio del 1923, fu offerto in dono, nel medesimo anno, alla biblioteca della celebre casa delle bambole della regina Mary, consorte di Giorgio V. Tuttavia James, diversamente  da numerosi autori che contribuirono con le loro opere in miniatura ad arricchire la collezione reale, non cedette il copyright alla regina, e un paio di anni dopo il racconto fu inserito in A Warning to the Curious (1925). In questa raccolta il testo è accompagnato da una nota, nella quale l'autore stesso, rivolgendosi ai lettori, si scusa del fatto che la storia sembri ricalcare quella di uno dei suoi più vecchi racconti dal titolo La Mezzatinta (The Mezzotint), che può leggersi nella prima raccolta Ghost Stories of an Antiquary pubblicata nel 1904.
Nella presente edizione annotata si offrono entrambi i racconti, così che il lettore possa agevolmente cogliere punti di contatto e differenze fra i due e avere l'occasione di approfondire, grazie all'apparato di note che accompagna i testi, alcuni aspetti interessanti di queste due opere di M. R. James, studioso e narratore tanto apprezzato da H. P. Lovecraft.

RECENSIONE:
In quanti di voi ricordano di aver giocato da bambini con le bambole o con le note "Barbie"?
Frugando nel mio scrigno dei ricordi, rammento che da bambina, da sola o assieme a mia sorella, trascorrevo innumerevoli ore inventando improbabili e strampalate storie con le bambole, dando vita, così. ad un vero e proprio dramma che spesso e volentieri ambientavo nella lussuosa e super arredata casa di Barbie. Tra soggiorno, camere da letto, cucina… mettevo in scena un vero e autentico film.
Credo, però, che se avessi letto questo racconto proprio in quel periodo della mia vita avrei guardato con diffidenza unita ad un briciolo di perplessità quell'affascinante abitazione in miniatura, lasciandomi suggestionare dalla sensazione che qualcosa di macabro attraversa  e pervade quelle piccole stanze arredate con tanta cura.
La Casa delle Bambole Infestata è un racconto che vede come protagonista l'ignaro signor Dillet, dico ignaro proprio perché non è a conoscenza di quali terribili segreti si celano dietro un'antica casa delle bambole in stile gotico che ha precedentemente acquistato per quattro soldi dal signor Chittenden.
La casa, descritta con cura e precisione, è provvista, inoltre, di bambole veramente realistiche che riproducono una famiglia costituita da due bambini, i loro genitori, il nonno e i domestici.
Fin qui nulla di straordinario di una semplice e normale casa delle bambole, ma, non appena l'orologio della piccola abitazione suona l'una di notte, il signor Dillet si trova a dover assistere ad un terribile dramma: la dimora si anima e con essa prendono vita le piccole riproduzioni degli abitanti mostrando come la mamma e il papà dei due bambini siano coinvolti nell'omicidio per avvelenamento del nonno e quali tragiche conseguenze ha determinato questo crimine.
Quale raccapricciante mistero si cela in realtà dietro questa fantomatica tragedia?

Il secondo racconto presente nel libro, La Mezzatinta, narra la vicenda di un uomo di nome Williams il quale ha ricevuto da un amico una mezzatinta (tecnica di incisione per stampa in chiaroscuro) che ritrae un maniero situato in una zona non ancora identificata dell'Inghilterra.
Inizialmente egli non trova nulla di straordinario nella modesta rappresentazione e non riesce a comprendere il perché di un  prezzo così elevato, finché, qualcosa di assurdo comincia a manifestarsi. Inquietanti figure compaiono e scompaiono nella Mezzatinta, raccontando in questo modo una terribile vicenda.
La Mezzatinta, infatti, prendendo vita, rivela una nefandezza accaduta molti anni or sono.

Le due storie sembrano avere molti punti in comune, ma il nostro caro James, attraverso una nota, ci informa che la variazione nell'ambientazione rende tollerabile la ripetizione del motivo e, personalmente, ho apprezzato la scelta di inserire in questo volume i due racconti così da poter cogliere immediatamente le piccole differenze e somiglianze che li caratterizzano.
Un'altra cosa che impreziosisce questo libro sono le illustrazioni a cura di Miriam Tritto che accompagnano il lettore nel suo viaggio verso i misteri più inquietanti che impregnano le pagine di questo volume.
In conclusione mi sento di consigliare questo libro a tutti coloro che sono alla ricerca di storie di fantasmi e di accadimenti che varcano la soglia della normalità, poiché la grande capacità dello scrittore è proprio quella di far penetrare l'orrore nella quotidianità e trasformando eventi fantastici in qualcosa di estremamente plausibile.



venerdì 18 ottobre 2019

CARMILLA La vampira e il detective dell'occulto

"Mi accingo a raccontarvi qualcosa di così strano che ci vorrà tutta la vostra fiducia nella mia sincerità per crederci. Ciò nonostante, non solo è una storia vera, ma io ne sono stata anche testimone oculare."
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TITOLO: Carmilla. La vampira e il detective dell'occulto
AUTORE: J.S. Le Fanu
GENERE: Gotico, Horror, Ghost Story
EDITORE: Universale Economica Feltrinelli/Classici
TRAMA: Carmilla, la prima vampira della storia nella letteratura, e il dottor Hesselius - medico e metafisico tedesco -, il primo detective dell'occulto, sono i due principali protagonisti di questa raccolta di straordinarie storie "gotiche". Un testo chiave, la cui influenza sarà fortissima in tutta la letteratura del Novecento sui fantasmi. Tè verde (1869) è il racconto del reverendo Jennings che, dopo la lettura di "certi volumi antichi, edizioni tedesche di testi in latino medievale", mentre torna a casa con l'omnibus, vede comparire una misteriosa scimmia, che da quel momento in poi, tra improvvise sparizioni e scoraggianti ricomparse, continuerà a seguirlo fissandolo con bramosia maligna. Il giudice Harbottle (1872) è la funesta cronaca della nemesi piombata su Mr Harbottle, uomo malvagio e corrotto. Carmilla (1871-1872), infine, il più famoso dei racconti di Le Fanu, narra le astuzie e i languori della vampira Carmilla. Le storie di questo volume non sono paurose perché fantastiche, bensì paurose perché vere: riflessi del nostro essere, voci della nostra coscienza, proiezioni della nostra angoscia, immagini duplicate del nostro volto inquietante. Le Fanu ci invita a guardare nello specchio del reale con la consapevolezza che quanto vedremo non sarà la verità, ma una sua ombra confusa, il riflesso baluginante di qualcosa che sfugge al controllo della ragione. 

RECENSIONE:
Le Fanu, in questo volume, ci porta a riflettere sul reale potere della scienza che non sempre possiede i mezzi in grado di spiegare tutto ciò che ci circonda.
Accade spesso che, rimanendo folgorati dalla luce, non riusciamo a scorgere l'ombra che si cela dietro di essa, allo stesso modo, molte volte non ci rendiamo conto dell'esistenza di qualcosa che scivola via dalle nostre spiegazioni puramente razionali,  un qualcosa che sfugge dalla nostra normale percezione e che può essere compresa solamente se si è disposti ad abbandonare per sempre tutte le certezze e convinzioni, e si è pronti a discendere nell'oscuro cammino verso l'ignoto, un ignoto che è più vicino di quanto si possa immaginare.
Le Fanu, attraverso i suoi racconti, crea una sorta di disorientamento in chi vive serenamente la propria vita quotidiana e improvvisamente viene travolto dall'irrazionale e condotto verso la follia.
Per accentuare la credibilità di queste storie inventate, i protagonisti scelti sono uomini e donne di cultura e mentalmente equilibrati e, di conseguenza, anche molto attendibili, i quali si vedranno costretti a doversi mettere in discussione davanti alla presenza del soprannaturale.
Se con questa introduzione vi ho convinto a continuare a leggere questa recensione, parliamo di come si incastrano tra loro i racconti presenti nel libro.
Tutte e tre le vicende che si susseguono nel volume prendono avvio da una particolare mansione: sistemare e rilegare un'immensa collezione di documenti e ricerche scritte condotte dal dottor Martin Hesselius, un medico assai peculiare, come vedremo in seguito, il quale affida questo arduo compito al suo fidato segretario che decide di riportarci i casi più inconsueti. 
Come abbiamo detto, il personaggio che fa da filo conduttore è il dottor Hesselius che Le Fanu definisce come "medico filosofo", inaugurando in questo modo la nascita della nuova figura dell'investigatore del paranormale, colui che fa da ponte tra esperienze occulte e scientifiche, proponendosi davanti all'inspiegabile con spirito analitico, dissezionando i fatti con rigorosa razionalità ma, al contempo, si spinge oltre i limiti dell'ordinario formulando nuove ipotesi e teorie.


"Aveva gli occhi socchiusi, ma io li vedevo brillare. Non smettevano di fissarmi. In ogni momento, a ogni ora del giorno e della notte, è desta e mi osserva. E questo non cambia mai."

Nel primo racconto presentato (Tè verde) il dottor Hesselius è direttamente coinvolto, unica volta in tutta la raccolta, in un caso di persecuzione "demoniaca", a detta del suo paziente, il pastore Jennings, il quale afferma di essere seguito in ogni dove da una presenza oscura e malvagia che ha assunto le sembianze di una scimmia nera dagli occhi rosso brillanti, e questa lo costringe a seguire un cammino autodistruttivo che finirà per condurlo verso la pazzia.
La storia offre al lettore una doppia chiave di lettura lasciando libera la scelta di voler interpretare tutto come una sorta di visione delirante del paziente oppure come una reale verità.
Se da un punto di vista religioso, la scimmia è vista come l'incarnazione del male, da un punto di vista psicologico, la sua manifestazione può essere il risultato di malattie psichiche come la schizofrenia, oppure come possibile espressione della propria parte oscura e persecutoria del super-io, o persino il frutto di rimossi intrapsichici, o ancora una visione causata dall'abuso di cibi o bevande allucinogene.
Quale sia la reale natura della questione spetta solo al letture dare la propria interpretazione.


"Qual è il vostro verdetto, signori della giuria, colpevole o non colpevole?", giunse con voce mesta la sentenza: "Colpevole!"

Il secondo racconto (Il giudice Harbottle) ha come protagonista Elijah Harbottle, un giudice crudele e corrotto che ha eseguito sentenze ingiuste e mortali, il quale si trova implicato in una strana sentenza condotta da pericolose anime vendicative.
Il tutto ha inizio una sera quando il giudice viene avvertito da un misterioso anziano signore che è in corso una congiura giacobita contro di lui e rischia di correre un grande rischio se presiederà alla sentenza del droghiere Lewis Pyneweck.
Credendo di essere stato burlato, il giudice Harbottle decide di prendere parte al processo e di mettere a morte il condannato.
Pochi giorni dopo, egli riceve una strana missiva proveniente dal tribunale dell'oltretomba che lo informa di essere accusato di aver falsificato le prove riguardo l'ultimo processo, e non solo.
Tra immagini surreali e grottesche, il giudice viene rapito e arrestato da inquietanti spettri che lo conducono davanti ad una giuria di spiriti che lo reputano colpevole condannandolo alla forca. 
Ma, come in Tè verde, il muro che separa l'irreale dal reale è talmente sottile tanto che le spaventose figure spettrali potrebbero essere la conseguenza di allucinazioni o incubi dovuti agli attacchi di gotta che lo tormenta.


"Ma morire da innamorati… morire insieme, per continuare a vivere insieme. Le ragazze sono come bruchi mentre vivono nel mondo e diventano farfalle quando arriva l'estate; ma frattanto ci sono altri barchi e altre larve, ma tu non li vedi… ognuno con le proprie inclinazioni, necessità e struttura:"

Il terzo e ultimo racconto (Carmilla) narra la storia della misteriosa e sfuggente contessa Carmilla che sarà fonte d'ispirazione per la successiva pubblicazione di Dracula di Stoker, riproponendo il fascino decadente del mostro immortale che ammalia la dolce e ingenua fanciulla. 
La storia si apre con l'informare il lettore degli eventi della vicenda facendo ricorso all'espediente della lettera, conservata negli archivi del dottor Hesselius.
La voce narrante è quella di una giovane donna, Laura, che inizia con il descrivere la sua pittoresca infanzia evocando le romantiche atmosfere delle terre desolate della Stiria, Austria, e raccontando la sua vita assieme al padre vedovo e due governanti. 
Nonostante, però, la natura premurosa del padre, Laura si sente sola e senza amici della sua età in questa landa desolata. 
Durante una passeggiata al chiaro di luna, la giovane e il padre assistono ad un incidente in carrozza da cui emergono una ragazza dalla candida pelle e dai capelli scuri, che sembra essere ferita, e sua madre.
Il padre di Laura si trova a discutere con la donna misteriosa che lo informa che il suo viaggio è talmente urgente che non può preoccuparsi della salute di sua figlia e deve continuare senza di lei. Immediatamente Laura sfrutta questa occasione per poter passare un po' di tempo con una sua coetanea e, magari, trovare una buona amica con la quale confidarsi e suggerisce al padre di tenerla nelle sue cure fino al ritorno della madre.
Con il passare del tempo la loro amicizia si fa sempre più intima, ma cominciano ad emergere alcuni atteggiamenti ambigui di Carmilla e terribili incubi notturni cominciano a turbare profondamente la docile Laura, la quale si fa sempre più debole rimanendo preda di un'attrazione morbosa. Numerose sono le volte in cui Laura cerca di spingere l'amica a rivelare delle informazioni sulla sua vita, ma Carmilla cerca sempre di evitare di rispondere o rimanere sul vago immergendola, in questo modo, nell'ombra di in un mistero spettrale. 
Un giorno, in seguito ad una consegna di vecchi quadri restaurati del papà di Laura, spicca un dipinto che ritrae la giovane contessa Karnstein, che appare come la copia esatta di Carmilla.
Quali misteri nasconde la giovane Carmilla e perché assomiglia così tanto ad una ragazza vissuta nel 1698?
Le Fanu, attraverso spettacolari doti narrative e descrittive, riesce ad esprimere dietro il mito della vampira Carmilla alcuni temi che, per la loro importanza, arricchiscono il valore di questo romanzo breve.
L'autore spicca per essere stato uno dei primi scrittori ad associare costantemente nel suo libro il vampirismo all'erotismo. Il desiderio, mascherato dal vampiro, che Carmilla brama per Laura e per il sangue di giovani donne suggerisce che il desiderio sessuale, in particolar modo quello omosessuale, è intrinsecamente pericoloso.
Nonostante Carmilla definisca la sessualità femminile come negativa, il semplice fatto che Le Fanu ne riconosca l'esistenza è il segno di una divergenza dai tradizionali ruoli di genere del periodo che spesso impediva alle donne di dimostrare qualsiasi tipo di desiderio sessuale.
Carmilla, quindi, come personaggio evoca la sessualità femminile mentre il suo morso letale assume un significato molto più ampio poiché esso provoca la perdita dell'innocenza e la trasformazione da ragazza a donna. Le varie esperienze di Laura con Carmilla la trasformano definitivamente da ragazza innocente in donna adulta, questo sia in termini fisici che emotivi, sia positivamente che negativamente.
In Carmilla , molto spesso, si mette in discussione la distinzione tra amore e desiderio e condanna l'incapacità di dire la differenza tra i due. Attraverso la relazione tra Laura e Carmilla, infatti, le due amozioni diventano sempre più difficili da distinguere, suggerendo che non è solo il desiderio che può essere pericoloso, ma anche l'incapacità di distinguere tra attrazione fisica e amore puro e onesto. In particolare, Carmilla, fa uso della natura confusa delle due emozioni proprio a suo vantaggio.
Infine, come accadeva in molti altri libri della sua epoca, Carmilla esplora il rapporto tra scienza, religione, natura e soprannaturale.

Concludo questa lunga recensione con un brevissimo pensiero personale  affermando che il mio giudizio su questo libro è molto positivo e che, nonostante Le Fanu si serva di un vocabolario ricco di termini arcaici (sapevate cos'era L'OMNIBUS?) , questo regala un valore aggiuntivo alla scrittura assai lussureggiante e le ambientazioni descritte si presentano molto suggestive catapulta di il lettore in un mondo davvero affascinante. 

giovedì 10 ottobre 2019

La Biblioteca di Lovecraft

La paura però era ancora viva dentro di lei: un misterioso flusso inconscio che scorre per sempre, come un fiume sotterraneo, agitando le nostre vite.”
IL VOLTO~ E. F. BENSON
@thecovenofphantasmagoricalbook 
TITOLO: La Biblioteca di Lovecraft
AUTORE: Vari
GENERE: Horror, Gotico, Weird
EDITORE: Edizioni Arcoiris

RECENSIONE:
La Biblioteca di Lovecraft, collana a tema HORROR- GOTICO- WEIRD edita da Edizioni Arcoiris, presenta la sua prima inquietante antologia contenente ben quattro agghiaccianti racconti citati nei saggi «Supernatural Horror in Literature» e «In Defence of Dagon» di Lovecraft:

  • Il Luogo Ideale di Ambroce Bierce 
  • Il Volto di Edward Frederic Benson
  • Il Conte Magnus di Montague Rhodes James
  • L'occhio Invisibile di Èmile Erckmann e Alexandre Chatrian
Tutti sono introdotti dalle parole dell'indiscusso maestro della weird fiction, che ci spiega con maestria i motivi d'interesse per tali autori e le loro rispettive storie.
Ogni racconto racchiude in sé una tematica ben precisa che l'autore corrispondente riesce ad esprimere e farla presagire al lettore attraverso una forte carica di tensione e trepidazione.
Non vi parlerò direttamente delle trame dei vari racconti per non guastarvi la terrificante sorpresa lasciandovi il piacere di scoprire personalmente cosa questo piccolo volumetto è in grado di offrirvi. Posso, però, rassicurarvi sul fatto che non avrete a che fare con banali storie di fantasmi con i soliti cliché, ma la vostra immaginazione scivolerà in atmosfere macabre e spaventose e ci saranno personaggi che vi accompagneranno verso una lenta discesa nell'abisso della paura.
I vostri occhi rimarranno letteralmente incollati sino all'ultima pagina!
Inoltre, volevo spendere due parole per la grafica e le illustrazioni di questo libricino, davvero un lavoro ben curato ed elegante ed io impazzisco totalmente davanti a tanto sfoggio di raffinatezza e semplicità.
In conclusion, sono rimasta più che soddisfatta di questa prima pubblicazione e non vedo assolutamente l'ora di leggere i prossimi volumi.
Infine vi lascio qui il link https://www.edizioniarcoiris.it/la-biblioteca-di-lovecraft/159-la-biblioteca-di-lovecraft.html dove potete acquistare questo spettacolare libro e, inoltre, vi consiglio caldamente di seguire la-biblioteca-di-lovecraft su Instagram così da rimanere sempre informati e aggiornati su tutte le novità.

lunedì 7 ottobre 2019

Shining

"Tutti i grandi alberghi hanno degli scandali, così come ogni grande albergo ha il suo fantasma. Perchè?  Diavolo, la gente va e viene. A volte uno degli ospiti tira le cuoia in camera sua. Attacco cardiaco o infarto o qualcosa del genere. Gli alberghi tengono conto dei superstiziosi. Non c’è mai un tredicesimo piano o una camera numero tredici; non ci sono specchi sul retro della porta dalla quale si entra."

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TITOLO: Shining
AUTORE: Stephen King
GENERE: Horror, thriller, soprannaturale
EDITORE: Bompiani
TRAMAL'Overlook, uno strano e imponente albergo che domina le alte montagne del Colorado, è stato teatro di numerosi delitti e suicidi e sembra aver assorbito forze maligne che vanno al di là di ogni comprensione umana e si manifestano soprattutto d'inverno, quando l'albergo chiude e resta isolato per la neve. Uno scrittore fallito, Jack Torrance, con la moglie Wendy e il figlio Danny di cinque anni, accetta di fare il guardiano invernale all'Overlook, ed è allora che le forze del male si scatenano con rinnovato impeto: la famiglia si trova avvolta ben presto in un'atmosfera sinistra. Dinanzi a Danny – che è dotato di un potere extrasensoriale, lo "shine" – si materializzano gli orribili fatti accaduti nelle stanze dell'albergo, ma se il bambino si oppone con forza a insidie e presenze, il padre ne rimane vittima.

RECENSIONE:
Jack Torrance, uomo dal passato irrequieto, marchiato da una grave dipendenza dall'alcool che lo ha irrimediabilmente trascinato sia verso una difficile situazione economica, avendo perso il lavoro di insegnante di letteratura inglese in seguito all'aggressione di un suo studente, sia verso una profonda crisi familiare, grazie all'aiuto di un amico, riesce ad essere assunto come guardiano invernale dello storico Overlook Hotel, un imponente albergo che spicca maestoso tra le alte montagne del Colorado e che, all'arrivo della neve, rimane isolato dal resto del mondo bloccando al suo interno i suoi ospiti, i quali comunicano con l'esterno solo grazie ad una radiotrasmittente.
Sembrerebbe, finalmente, l'occasione giusta per dare una svolta radicale alla sua vita: porre una volta per tutte la parola fine davanti alla sua dipendenza, trascorrere del tempo con sua moglie Wendy e suo figlio di cinque anni Danny per ristabilire l'armonia nella sua vita famigliare e lavorare, con maggiore intensità e attenzione, alla stesura della sua Commedia che, ormai da anni, è rimasta in sospeso.
Nulla si sarebbe frapposto tra lui e i suoi buoni propositi, neppure la conoscenza della tragica fine del guardiano precedente, raccontata dal direttore dell'hotel. 
Pare che tale guardiano, il quale, come Jack, aveva portato con sé tutta la sua famiglia, sia impazzito improvvisamente e abbia ucciso sua moglie e le due sue figlie per poi suicidarsi. 
Nondimeno questa è solo una delle tante storie raccapriccianti che popolano l'Overlook e l'unico che, fin dall'inizio, riesce a percepire tutte le atrocità che aleggiano nei vari corridoi è il piccolo Danny, il quale è dotato di un forte potere extra-sensoriale, l'"aura", che non solo gli consente di avvertire delle presenze oscure e malvage, ma anche di leggere i pensieri delle persone, di vedere cose che sono accadute nel passato e cose che devono ancora avvenire e il futuro che gli si presenta costantemente, durante i suoi sogni ad occhi aperti, è qualcosa che va oltre il terrificante.



“L’unica cosa che mi ricordo quando mi sveglio è REDRUM”

Prima che la famiglia venga lasciata sola per tutta la stagione invernale, Danny fa la conoscenza del cuoco dell'albergo, l'afroamericano Dick Hallorann, il quale, possedendo le stesse doti del bambino in versione ridotta, percepisce la sua inquietudine e gli rivela che l'Overlook è gremito da strane presenze che, tutto sommato, non dovrebbero fargli nessun male, però, se avesse avuto bisogno di lui avrebbe potuto usare i suoi poteri telematici per chiamarlo in soccorso anche miglia e miglia di distanza.
La prima parte della loro permanenza appare tranquilla e serena e Jack, colmo di un senso di ottimismo per il suo futuro e quello della famiglia, è sempre più ispirato durante la stesura della commedia ed è sicuro che ogni pezzo della sua vita sta pian piano tornando al suo posto. 
Purtroppo, con l'arrivo dei primi fiocchi di neve, la situazione inizia a mutare: strani rumori provengono dal terzo piano, in particolare dalla stanza 217, l'ascensore comincia a salire e scendere senza alcun comando umano, le siepi a forma di animali nel parco danno l'idea di cambiare posizione e la sala da ballo pare essere sempre animata da una festa in maschera. 
Ancor più inquietante è il ritrovamento, da parte di Jack, nel sotterraneo dell'hotel, di un misterioso e anonimo album di ritagli di giornale che racchiude in sè articoli e foto riguardanti delle storie terrificanti e compromettenti dell'Overlook, che era stato in passato luogo d'incontro della più alta malavita americana.
Da questo momento in poi delle misteriose forze oscure si risvegliano e si impossessano lentamente della fragile mente di Jack, resa ancora più debole dall'astinenza dall' alcool, il quale comincia ad avere atteggiamenti sempre più inquietanti, in particolare agli occhi di Wendy, la quale vive nel costante e silenzioso terrore che suo marito possa fare del male a Danny, ancora una volta.
Cosa si nasconde dietro alle misteriose entità che abitano l'Overlook? Riuscirà il nostro Danny a superare le sue paure più profonde e a sconfiggere le forze del male?
Lo scoprirete solo leggendo!

Come ogni libro di Stephen King, dietro una meravigliosa storia dell'orrore si nasconde un'indagine accurata e profonda della psiche dei personaggi ed è ciò che arricchisce e impreziosisce ogni suo romanzo.
Abbiamo Jack, un uomo che lotta continuamente contro la dipendenza dall'alcool e le sue crisi di violenza e cerca in ogni modo di proporsi come un buon marito e, in particolar modo, come un buon padre. Vuole davvero bene a Danny, ma, allo stesso tempo, non riesce totalmente ad incolpare se stesso per quello che gli ha fatto in passato, in quanto crede che è stata colpa di tutta la situazione dietro che lo ha costretto a procurargli quel male. Questo ha fatto di lui un soggetto facilmente manipolabile dalle grottesche presenze dell'hotel conducendolo in un vortice di pazzia e inglobando in se tutto il male.
Danny è proprio l'opposto di Jack "irradia" una vera e propria energia buona e, forse per l'innocenza della sua età, è riuscito a perdonare suo padre e le sue brutte azioni, nonostante provi una costante paura di una sua possibile ricaduta nell'alcool.
Wendy, una madre protettiva e attenta, continua, nonostante tutti i suoi sforzi, a non fidarsi completamente del marito benchè, contemporaneamente, ritienga di non essere lei stessa una buona moglie e madre e di non saper affrontare i problemi come dovrebbe.
Nel libro troviamo uno stile di scrittura davvero incalzante che accompagna fino alla fine la storia. La normale narrazione in terza persona viene spesso e volentieri intervallata da flussi di coscienza e da pensieri interiori dei personaggi, facendo ricorso a un peculiare uso della punteggiatura, il tutto volto a suggestionare il lettore e a farlo immergere nella mente dei protagonisti.
Ora, vi ho parlato della trama, dei personaggi e dello stile di scrittura, ma... ho percepito veramente la paura leggendo questo libro?
La mia risposta è affermativa. E' un libro straordinario, spaventosamente inquietante, ricco di suspance, dalle atmosfere funeste, presagi di morte, REDRUM... e i luoghi descritti incutono timore: le musiche della sala da ballo, i passi umidi lasciati nella camera 217... ma l'elemento che mi ha fatto venire i brividi maggiormente è stato come mi sono ritrovata all'interno dell'Overlook senza esserci veramente e vivere al limite della realtà un'avventura terrificante assieme ai personaggi, ho avuto paura per loro...soprattutto quando le siepi a forma di animale si muovono senza essere viste e cambiano posizione in uno strano gioco di realtà e irrealtà come se tutto fosse solamente frutto di un'immaginazione facilmente impressionabile.
Un bellissimo libro che vi farà passare la voglia di andare in un hotel in alta montagna durante la stagione invernale!

MOONACRE. I SEGRETI DELL'ULTIMA LUNA | Il cavallino Bianco di Elisabeth Goudge

Per te nessun passato, cavallino, né rimpianto, né futuro da temere nella foresta d'argento... Sotto la luna, solo il presente ti aspett...