mercoledì 15 aprile 2020

Orrore a Whitechapel vol.2

«Dunque cosa facciamo? Manca poco al tramonto.»
«È il momento migliore per andare a scoprire l'orrore che si cela a Whitechapel.»


TITOLO: Orrore a Whitechapel
SERIE: Victorian Horror Story
AUTRICE: Mala Spina
EDITORE: CreateSpace Independent Publishing Platform
GENERE: Horror, Gotico, Urban Fantasy

Misteriose sparizioni nel fetido quartiere di Whitechapel incuriosiscono e terrorizzano i cittadini londinesi, e Lord Richmond, seducente demone ben noto come il padrone della Londra occulta, comincia a sospettare che vi sia lo zampino di un qualche essere oscuro.
Intenzionato a non attirare attenzioni di fastidiosi nemici, pronti a dare la caccia alle creature delle tenebre, ingaggia, tramite missiva, il signor Wright e il signor Huges, rispettivamente lo studioso di arti arcane e l'uomo bestia, di mettere fine a questa situazione e di riportare tutto all'ordine.
Nel frattempo, Guinevere vive con forte costernazione la sua indesiderata trasformazione, avvenuta in quella maledetta festa. Il suo aspetto non è più lo stesso e quello che il suo specchio le riflette le fa paura e la disgusta.
Ora è un Ghoul: un essere al confine tra la vita e la morte, costantemente affamato di cadaveri e dalla forza immensa.
L'unico appiglio all'ultimo frammento di umanità che le resta, in grado di non farla abbandonare alla pazzia, è il pensiero di vendicarsi di Lord Richmond per quello che le ha fatto.

Aveva perso il conto delle ore passate lì dentro e aveva resistito ma, in quel momento, sentiva il bisogno di uscire. Non capiva se era per il desiderio di mettersi in caccia o per la claustrofobia di vivere in uno spazio così ristretto.

Ginny è decisa a fuggire dalla residenza di Bishop Road, ma incappa accidentalmente, o forse no, nella lettera di Lord Richmond, e, leggendola, viene invasa dalla pressante sensazione che qualcosa di spiacevole sia accaduto a Wright e Huges.
Tra le buie e umide strade della città, tra umani che appaiono più crudeli dei mostri e insoliti fantasmi di fuliggine e fumo, sorvegliati da un misterioso spettro di nome Johnny il Nero, ci sarà l'incontro imprevisto con un giovane e beffardo marinaio irlandese dai capelli rossi, Peter Doyle, che cambierà radicalmente le sorti della ricerca di Ginny.
Nuovi misteri iniziano ad intrecciarsi a sconcertanti scoperte. Un circolo di cacciatori di mostri, armati con strane pistole moderne, compaiono sulla scena e il confine tra chi sono i buoni e chi i cattivi si fa sempre meno netto.
Ginny dovrà trovare il coraggio di fronteggiare tutti i pericoli di Whitechapel e combattere una guerra interiore ben più difficile... una guerra contro il mostro che abita dentro di sé, la piccola cosa morta.

Orrore a Whitechapel è il secondo dei quattro volumi che compongono la serie Victorian Horror Story.
Nell'infinita ricchezza di azione e colpi di scena, la vicenda si sviluppa seguendo un ritmo incalzante e coinvolgente. Tutti i personaggi, da ombre indefinite quali erano nel primo volume, si delineano sempre di più, portando alla luce numerosi segreti nascosti e passati dimenticati. Ognuno di loro combatte costantemente con il proprio terribile demone ed è interessante percepire che, nonostante il loro essere mostri (mutaforma, ghoul, esseri privi di emozioni, ...), tentano allo stremo di non perdere quel briciolo di umanità che ancora, a stento, continua a sopravvive.
In questo capitolo assistiamo ad una crescita del personaggio di Ginny che, da umana un po' impacciata e incapace di muoversi da sola nel mondo dell'occulto, è determinata a trovare il coraggio e la forza di non arrendersi e lottare per salvare sé stessa e i suoi amici.
Un altro personaggio che è entrato ufficialmente nel mio piccolo cuore è il signor Huges. La sua figura, un po' malinconica e un po' romantica, mi affascina tantissimo e la storia che si porta dietro è davvero macabra e inquietante.
Da buona bipolare che sono, ho apprezzato moltissimo il bizzarro e folle irlandese Peter Doyle.
Grazie al suo carisma e al suo spirito ironico, e aggiungo anche grazie al rosso dei suoi capelli, è riuscito ad accendere la vicenda e a darle una piega nuova.
L'alternanza di momenti ironici e leggeri a momenti più macabri e profondi, incastrati e ben combinati tra loro, donano al romanzo quel tocco in più e lo rende ancora più avvincente.
Londra, città tetra e degradata, è immancabilmente anche qui un'ambientazione molto viva e suggestiva, ed accompagna la vicenda dall'inizio fino alla fine.

In conclusione, non vedo l'ora di continuare con il terzo volume della serie, Fantasmi sul Tamigi, per scoprire cosa diavolo accadrà. Sono sicura che non mancheranno mostruose sorprese e spaventose rivelazioni.

Cliccando su Mostri di Londra potete trovare la recensione del primo volume della serie

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