venerdì 10 aprile 2020

Lizzie

"Era una sconosciuta in un mondo di sconosciuti ed erano degli sconosciuti anche quelli che si era lasciata alle spalle. A quel punto acquistò urgenza e importanza il fatto di essere una persona in particolare e di esserlo sempre stata; nel vasto mondo in cui stava entrando non c'era nessuno che non fosse dotato di un'identità ben precisa: era vitale essere qualcuno e non qualcun altro."


TITOLO: Lizzie
AUTORE: Shirley Jackson
EDITORE: Adelphi

Una, nessuna e centomila... Chi è Elizabeth Richmond?

Elizabeth Richmond è la giovane protagonista del romanzo Lizzie di Shirley Jackson, pubblicato nel 1954.
Lungi dall'essere un personaggio dinamico ed energico, Lizzie ci viene presentata come schiva, timida e arrendevole, paragonabile ad un'ombra anonima che viene ignorata dal resto del mondo. Nessuno la conosce veramente e nessuno vuole conoscerla.
Il suo carattere piatto e insipido si riflette perfettamente nella monotonia delle sue azioni quotidiane: ogni mattina, da due anni a questa parte, si reca a piedi presso il museo di Owenstown dove lavora come dattilografa, svolgendo semplici e ripetitive mansioni che non richiedono nessuna capacità eccezionale; a sera ritorna a casa, dove ad attenderla c'è la zia Morgen.
Da ormai quattro anni, in seguito alla misteriosa morte della madre, Elizabeth vive a casa di sua zia Morgen, una donna direttiva e appassionata di Sherry, trascorrendo con lei la maggior parte della giornata; ma, nonostante il molto tempo passato insieme, tra le due donne non vi è la presenza di una qualsivoglia forma di legame affettivo che vada oltre le vuote parole di circostanza.
Da qualche mese, però, questo stato di apparente equilibrio ha cominciato a vacillare.
Elizabeth è sempre più tormentata da dolori costanti alla schiena e insopportabili emicranie; in particolar modo, iniziano ad essere sempre più frequenti strani episodi di amnesia: determinati momenti della giornata è come se non venissero registrati nella memoria di Elizabeth, conducendola, di conseguenza, verso la perdita della cognizione del tempo.
Sotto consiglio del dottore di famiglia, Elizabeth viene portata nello studio del dottor Victor Wright, medico e psicologo rispettabile, che cercherà di risalire alla fonte dei problemi attraverso la pratica dell'ipnosi.
Man mano che le sedute si succedono, il dottor Wright incappa in una scoperta a dir poco sconcertante: si rende conto che Miss Richmond è una sorta di gran contenitore che ospita al suo interno molteplici personalità, diversissime tra loro e in continuo contrasto.

Adesso mentre ero là, sbigottito, cantilenò: « Elizabeth, Beth, Betsy e Bess andarono tutte insieme a cercare un nido d'uccello»

Accanto alla nervosa, modesta e riservata Elizabeth scorgiamo la presenza di altre tre indoli:la serena e graziosa Beth, la più dolce e amorevole; la volgare e insolente Betsy, terribilmente odiosa e folle; e infine, forse la più pericolosa, l'avara e cinica Bess, alla quale interessa unicamente prevalere sulle altre ed essere l'unica posseditrice della sua futura eredità.
Ogni personalità desidera prevalere sull'altra, battendosi senza sosta con qualsiasi mezzo possibile; tutto per poter vivere in completa libertà quella vita che da troppo appare "condivisa".
Una terribile guerra prende piede dentro Elizabeth, e solo l'ostinazione e la genialità del dottor Wright potranno condurlo verso una soluzione, così da riunirle in un unico individuo: una sola e completa Elizabeth.

Lizzie è un romanzo che definirei bizzarro e dalle infinite sfumature.
Esso possiede una struttura molto particolare e interessante: ogni capitolo prende il nome di un personaggio (Elizabeth, Il dottor Wright, Betsy, la zia Morgen...), e in ognuno di essi ci sarà un narratore diverso che esporrà il proprio punto di vista riguardo la grottesca vicenda della giovane protagonista.
Proprio qui si può cogliere la notevole capacità di Shirley Jackson nel trovare e individuare, a seconda del narratore, un diverso registro linguistico e un livello stilistico ben definito.
Questa mobilità di punti di vista, associato alla pluralità di stili e registri e all'alternarsi inaspettato delle varie personalità di Elizabeth, crea nel lettore una sensazione di confusione; esso ritrae, secondo me, in modo impeccabile i sentimenti e la sofferenza della protagonista, affetta dal disturbo dissociativo della personalità.
La disperata ricerca di sé stessi accompagna il lettore durante il suo viaggio assieme alla protagonista; Sia Beth che Betsy e Bess lottano per esistere come una singola persona. Tanti piccoli pezzetti di Io, disgregati e lontani tra loro, che tentano in ogni modo di riunirsi.
 Questo costante bisogno di una vera e propria libertà è un tema ricorrente nei libri della Jackson e che perseguita le varie protagoniste (Eleanor, Merricat...), tutte alle prese con figure oppressive e tiranniche.

Lizzie è un libro davvero affascinante che si fa largo nelle profondità dell'animo umano e della sua natura più nascosta e spaventosa.

Elizabeth e Shirley... la nascita di un personaggio

Lizzie nacque dalla penna della Jackson in un momento particolare della sua vita: era il periodo in cui insonnia, paranoia e dolori di testa e di schiena, tutti sintomi manifestati da Elizabeth nel romanzo, affliggevano terribilmente e senza tregua la scrittrice, costringendola ad interrompere la stesura nell'estate del 1953.
Quando, mesi dopo, la Jackson decise di riprendere in mano la scrittura di questo libro, tutti i dolori si ripresentarono nuovamente e la tormentarono fino alla fine del lavoro.

La donna delle tenebre... quando il libro diventa film
Nel 1957 dal romanzo venne tratto il film La donna delle tenebre, diretto da Hugo Haas e interpretato da Eleanor Parker (Elizabeth) e Richard Boone (il dottor Wright). Purtroppo, la trasposizione cinematografica riesce a cogliere solamente alcuni dei temi e e delle caratteristiche principali del romanzo, e tutta la parte centrale nonché cuore della storia, quella narrata dal punto di vista di Betsy, non viene inserita. Delle tre personalità esistenti in Elisabeth solo due appaiono nel film (Betsy e Beth, che vengono rinominate rispettivamente in Lisa e Betty). Devo ammettere che Eleanor Parker è stata fedele nell'interpretare la parte della protagonista del libro, mettendo in risalto le differenze tra le varie indoli non solo attraverso i comportamenti e atteggiamenti, ma anche grazie al modo di vestire, di truccare e di acconciare i capelli di ognuna. Nonostante sia un film molto vintage, con i suoi tempi e i suoi difetti, non mi è dispiaciuto vederlo. 
Se come me vi affascinano i film belli vecchiotti e un po' grotteschi, La donna delle tenebre fa proprio al caso vostro.





2 commenti:

  1. Capisco la sua "urgenza" nel metabolizzare un suo periodo della vita attraverso lo sforzo creativo. Tra quelli che hai recensito questo è quello che mi attira di più.

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  2. La Jackson è una donna che ha sofferto molto e la scrittura è stata la sua via di fuga, il suo mezzo per stare un po' meglio. È una figura molto interessante e spero di riuscire a scrivere qualcosa di più approfondito su di lei. Grazie mille per aver speso qui il tuo tempo dietro le mie recensioni

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